Giacomo Salvini è un cronista che è riuscito a fare della sua passione un mestiere. In questo periodo, a seguito della pubblicazione del suo primo libro, Fratelli di Chat, sta scuotendo l’opinione pubblica su temi di rilevanza politica e sulla libertà d’informazione. Ho avuto il piacere di fargli qualche domanda sulla sua esperienza professionale, anche in occasione delle diverse presentazioni del suo lavoro.
«Innanzitutto di avere le idee chiare, sapere cosa vuole fare, in cosa vuole specializzarsi. Oggi è importante avere anche delle specializzazioni, se si vuol fare il giornalista d’inchiesta, o quello sportivo. Poi, naturalmente, una laurea è importante. Consiglio di scrivere molto, magari iniziando all’università. Si può scrivere anche localmente. L’importante è avere la passione per ciò che si vuole fare.»
«Sì, assolutamente. Rimane uno degli ultimi baluardi che difende i giornalisti. Le guerre ci ricordano quanto l’articolo 21 sia fondamentale.»
«Io ho iniziato a interessarmi di politica ai tempi delle scuole superiori. Mi piaceva la politica, volevo fare il magistrato, ma mi piaceva fare domande, interrogarmi, e alla fine ho scelto di fare il giornalista. Volevo raccontare quello che vedevo. Ho frequentato la facoltà di Scienze Politiche a Firenze e all’Università avevo già iniziato a scrivere.»
«Preferisco non parlarne, cerco di svolgere il mio lavoro, nel rispetto dell’interesse pubblico e dell’opinione pubblica.»
«Sì, credo siano danni anche economici. Purtroppo la politica non si occupa abbastanza di questa tematica. Inoltre alla politica questo strumento fa comodo, gli conviene. Per un giornalista, spesso, è difficile difendersi da queste querele, specie se non ha una grande azienda editoriale con la quale collabora.»
«Secondo me sì, nel senso che i social media hanno un ruolo fondamentale nella democrazia, ma non penso che riescano a orientare un voto o delle preferenze elettorali. Questo è un tema da approfondire e da studiare. Non si devono creare situazioni come quella di Elon Musk, quindi serve una regolamentazione in materia.»
«Sì, questo si è visto anche con il recente caso Paragon, di cui ancora non si è compreso tutto. Potrebbe essere stato spiato anche il giornalista e direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, ma questo bisogna ancora verificarlo.»
«Questa è una domanda abbastanza complicata. Io consiglio sempre di informarsi molto.»
«A me sembra che questo governo goda di una stampa amorevole, decisamente di più rispetto ai governi precedenti. Ci sono stati pochi casi, in passato, di giornalisti cosi amorevoli verso il governo.»