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15 Settembre 2019

Il nuovo governo scelga di investire nei giovani

Il servizio civile universale resta in sofferenza, 70 milioni esclusi dai finanziamenti
Il nuovo governo scelga di investire nei giovani
Foto di Ansa/Filippo Attili/US
La Comunità Papa Giovanni XXIII rilancia l'appello della Conferenza Nazionale degli Enti per il Servizio Civile; 14.000 giovani in meno potranno scegliere di dedicare un anno al servizio del paese
Il Governo Conte bis ha avuto nei giorni scorsi la fiducia alle Camere e si appresta a completare la squadra di governo con la nomina dei sottosegretari.
Diverse le sfide che dovrà affrontare per rispondere alle attese e ai bisogni del Paese, tra le quali la programmazione finanziaria 2020 2022.
Allora ci chiediamo, quale direzione sceglierà di prendere il nostro Governo?

Ci aspettiamo che scelga di sostenere e di valorizzare le esperienze della società civile, esperienze preziose, di sussidiarietà, di solidarietà.
Auspichiamo, in particolare, che il Governo scelga di investire nei giovani, assicurando nei prossimi tre anni una dotazione finanziaria che permetta l’avvio di almeno 60.000 giovani in Italia e di 2000 all’estero.

Investire sul Servizio civile significa investire sul futuro del Paese, rendendo i giovani protagonisti di un’esperienza di cittadinanza, di solidarietà, di nonviolenza. I progetti di Servizio civile intervengono, infatti, sui bisogni dei nostri territori, sulle emergenze, sulle criticità. Promuovono la Difesa nonviolenta: non dei confini, ma delle persone, dei cittadini, con particolare attenzione ai soggetti più deboli.
Come evidenziato anche dalla Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile nel comunicato del 6 settembre, nel bando volontari appena pubblicato sono 39.646 i posti previsti, 14.000 in meno rispetto al bando 2018. Significa che 14.000 giovani in meno potranno accedere a questa opportunità, in particolare in alcune regioni.

Auspichiamo, quindi, che il Governo Conte si impegni fin da ora a investire sul Servizio civile, dando priorità nei lavori parlamentari a quel disegno di legge licenziato a inizio Agosto 2019 dal Consiglio dei Ministri che prevede 70 milioni aggiuntivi che permetterebbero di recuperare migliaia di posti su progetti già valutati positivamente, ma al momento esclusi dal finanziamento.

Ci auguriamo che questo nuovo Governo si impegni in un autentico cambio di passo, per realizzare davvero quel Nuovo Umanesimo richiamato dal Presidente Conte nel suo discorso alla Camera, che metta al centro la persona, i suoi diritti e doveri, il ripudio della guerra, la promozione di pace e giustizia.

Siamo consapevoli che per costruire questo Umanesimo sarà necessario osare ancora di più e istituire un Ministero della Pace, che coordini e organizzi delle politiche di pace. Un Ministero che, oltre a potenziare il Servizio Civile e i Corpi Civili di Pace, si impegni a promuovere politiche di istruzione in ordine alla promozione della pace, politiche di disarmo e di riconversione della produzione bellica, linguaggi e comportamenti liberi dall’odio, e infine la mediazione sociale e la giustizia riparativa.