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17 Luglio 2023

L'Europa vuole ripristinare gli ecosistemi naturali

Via libera alla Nature Restoration Law
L'Europa vuole ripristinare gli ecosistemi naturali
Foto di Sean Wareing da Pixabay
Con questa legge il Parlamento Europeo vuole imporre agli stati membri di ripristinare almeno il 20 per cento del territorio terrestre e marino dell'Unione entro il 2030
Il Parlamento europeo dà il via libera alla Nature Restoration Law, una storica legge che riguarda la conservazione dell'ambiente naturale, e rappresenta la prima del suo genere ad essere proposta e approvata a livello continentale in Europa. Questa legge si propone di ripristinare il 20 per cento degli ecosistemi naturali entro il 2030, con l'ambizioso obiettivo a lungo termine di eliminare completamente i sistemi naturali degradati entro il 2050. Tuttavia, non è mancata l'opposizione da parte della destra europea e di vari paesi membri, tra cui l'Italia.

Gli obiettivi vincolanti per gli Stati

Attualmente, il Parlamento si prepara a negoziare con il Consiglio europeo per definire la versione finale della legislazione, e durante questo processo saranno apportate eventuali modifiche al testo.
La legge impone obiettivi vincolanti agli Stati membri, che dovranno adottare misure di ripristino che coprano almeno il 20 per cento del territorio terrestre e marino dell'Unione entro il 2030, conformemente agli impegni internazionali sottoscritti nel programma delle Nazioni Unite "Kunming-Montreal Global Biodiversity". La proposta legislativa contiene anche una serie di target specifici, tra cui l'obiettivo di non perdere più spazi verdi urbani entro il 2030, il ribaltamento del declino degli impollinatori entro la stessa data e il ripristino di 25.000 chilometri di fiumi in uno stato di flusso naturale entro il 2030.
I parlamentari sottolineano che il ripristino degli ecosistemi è di fondamentale importanza per combattere i cambiamenti climatici e contrastare la perdita di biodiversità. Inoltre, il testo non impone - a differenza di quanto sostenuto da una parte politica rilevante - la creazione di nuove aree protette nell'Unione europea, né ostacola lo sviluppo di nuove infrastrutture per le energie rinnovabili (è stato introdotto un nuovo emendamento che specifica che tali impianti sono di interesse pubblico).
Durante la sessione plenaria del Parlamento europeo, il relatore della legge, l’eurodeputato spagnolo César Luena, ha difeso la scelta politica alla base di questa proposta, evidenziando che «l'81 per cento degli habitat europei versa in condizioni precarie, secondo quanto confermato dalla comunità scientifica. Il 34 per cento della nostra produzione agricola dipende dagli insetti impollinatori, il cui numero sta diminuendo. Il Parlamento non può ostacolare il ripristino degli ambienti naturali». Luena ha inoltre criticato la diffusione di notizie false promossa dalla destra europea, sottolineando che queste false informazioni danneggiano le future generazioni. Ha invitato la destra europea a partecipare ai negoziati per discutere insieme di una legge che soddisfi gli interessi degli Stati membri invece di diffondere menzogne.

La battaglia politica

Gli ambiziosi obiettivi previsti dalla legge sono stati approvati a fatica dal Parlamento dopo una lunga battaglia politica tra le diverse fazioni. Questo rappresenta un antefatto significativo in vista delle prossime elezioni parlamentari, che si terranno la prossima primavera, come ha evidenziato lo stesso Luena: «Questa legge è stata approvata grazie al sostegno del mio partito, S&D. Credo che sia importante sottolinearlo, perché rappresenta una vittoria non solo per l'ambiente, ma anche per la società». Infine, ha concluso affermando: «La differenza di voti tra le diverse fazioni è stata minima. Questo dovrebbe servire da monito: i negazionisti detengono un grande potere. Forse oggi abbiamo iniziato a correggere questa tendenza, ma è attraverso le elezioni che arriverà il segnale definitivo».
In un comunicato stampa rilasciato dal Parlamento europeo si specifica che l'applicazione della Nature Restoration Law avverrà solamente dopo che la Commissione avrà fornito dati sulle condizioni necessarie per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine e dopo che gli Stati membri dell'Unione europea avranno quantificato l'area che deve essere ripristinata per raggiungere gli obiettivi di ogni specifico habitat. Inoltre, il Parlamento prevede la possibilità di ritardare gli obiettivi in caso di eccezionali conseguenze socioeconomiche.