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1 Dicembre 2023

L'amore non uccide

La riflessione dello scrittore Luca Russo sulla vicenda di Giulia e Filippo
L'amore non uccide
Foto di 5688709 da Pixabay
Il possesso non è amore. Amore è donarsi e costruire insieme un progetto in cui riconoscere l'altro e la sua bellezza, in un contesto socializzante e di dono di sé. Dall'autore del libro "Sa amare chi sa perdere"
La risonanza mediatica della tragica vicenda di Giulia Cecchetin e Filippo Turetta ha generato una reazione imponente nelle piazze e nelle coscienze. Troppo giovani e troppo normali per giustificare un orrore simile. Un fidanzamento esageratamente ordinario, fatto di alti e bassi, di gelosie, discussioni e sensi di colpa. Ma allo stesso tempo un fidanzamento che aveva già messo da parte alcuni ricordi, emozioni e sentimenti di cui né Giulia né Filippo riuscivano a non tenere conto nel bilancio delle loro scelte: continuare o lasciarsi? Una storia di tutti i giorni, simile a quella di migliaia di ragazzi. Quanti di noi hanno vissuto esperienze simili!
Di fronte al dramma di cui ormai conosciamo fin troppi dettagli, mi permetto di entrare in punta di piedi, così come si fa di fronte alle cose sacre. La morte, specie la morte orrenda e lacerante è cosa sacra. Come sacro è l’approccio alla mente umana, soprattutto nel momento in cui diventa più labile ed incerta, diventando capace dell’imponderabile, macchiandosi dell’assurdo. La mente dell’uomo ha per natura la tensione al bene e ad edificare. Il male e la tensione distruttiva sono una devianza della mente, una sua aberrazione. 
L’eco di questa vicenda ha impattato il sentire comune, l’indignazione, la rabbia, la protesta. Tutto legittimo. Vorrei provare, però, a passare dalle reazioni di pancia alle riflessioni più interiori.

Distinguere ciò che è amore da ciò che non lo è

L’amore non è amore quando uccide. Non tutto ciò che viene chiamato amore è realmente amore. Non basta dire «Ti amo» per amare. E non è sufficiente sentirsi dire «Amore mio, mi manchi!» per credere che quello sia amore.
L’amore ha le sue coordinate. L’amore ha le sue regole e non sempre le conosciamo. Raramente le rispettiamo. Bisogna conoscere l’amore e imparare ad amare, altrimenti siamo amanti alla deriva di noi stessi. Amare è un’arte da apprendere, da studiare sui banchi della relazione umana e nei laboratori dell’umiltà. Per amare bisogna essere umili, cioè sapersi svuotare di se stessi per potersi riempire dell’altro, del suo bene e delle sue insufficienze. Per accogliere bisogna fare spazio. Per fare entrare l’amore bisogna spostare gli ingombri interiori, le proprie presunzioni, i pregiudizi. 
Il contrario dell’amore non è l’odio, ma il possesso. Quando l’amore vuole possedere, non è più amore. Se l’amore non lascia andare, non è amore; è altro, non certo amore. Quando pretende di trattenere, se arriva a soffocare, non è amore. E se anche all’inizio di una relazione sembrava che tutto fosse bello, non c’è più amore se quella relazione soffoca. E se all’inizio si immaginava di aver incontrato finalmente l’amore vero, non c’è più amore se quella relazione spegne gli innamorati.
Quindi l’amore eterno non esiste? Cioè non è vero che l’amore è per sempre? 
Assolutamente no, l’amore è eterno! L’amore è per sempre.

Imparare a costruire l'amore

Ma bisogna coltivare l’amore, saperlo nutrire e conoscerne le dinamiche. L’amore vero va costruito giorno per giorno imparando a perdere, a rinunciare e a donare. Ci sono sempre alcuni chiari campanelli d’allarme nella relazione di coppia, ma spesso non li conosciamo, non abbiamo il coraggio o la lucidità per guardarli. A volte la paura ci attanaglia lasciandoci cadere nel buio e nell’isolamento costringendoci in un vicolo senza vie d’uscita. La prossimità di un amico, di una guida spirituale ci possono salvare.
Abbiamo amato di più quando abbiamo fatto un passo indietro e non quando siamo stati irremovibili nelle nostre posizioni. Amiamo di più quando rinunciamo e non quando pretendiamo. La pretesa non ha diritto di esistere nell’amore. L’amore non serve a colmare i propri vuoti, non è una cura per coprire le proprie mancanze. 
L’amore non isola la coppia. Ogni tentativo di ritagliarsi un mondo a parte, privo di relazioni altre, desertificando le amicizie, è una deriva della vita di coppia. Il desiderio di isolarsi e di bastare a se stessi è la premessa del possesso. E il possesso non è amore. L’amore si nutre di una rete di amicizie e di relazioni positive. L’amore si arricchisce con gli impegni personali e di coppia. La vita sociale, con tutte le provocazioni e gli stimoli che la caratterizza, fortifica la fiducia reciproca, genera la stima dell’uno verso l’altra. Nell’amore di coppia è vitale fare esperienza di comunità.
L’amante promuove l’amata, sempre. L’amore non è uno specchio, ma un diaframma. Non serve a guardare se stessi, ma a mettere a fuoco l’altro per amarlo sempre di più. L’amore non alimenta il proprio egoismo, non cerca il proprio tornaconto, non aspira alle gratificazioni personali. I fidanzati crescono innamorati e liberi nella misura in ci si donano reciprocamente l’uno all’altra. Il dono reciproco è essenziale, non basta donarsi ma bisogna ricevere anche il dono dell’altro. L’amore è sacrificarsi reciprocamente l’uno per l’altra. È un donarsi che non toglie la libertà. Non toglie la vita. 
Il dono di sé è amore per sempre. Come Giulia, il suo sacrificio non potrà mai tramontare né essere dimenticato, perché chi ama, ama per sempre.

Leggi il nuovo libro di Luca Russo "Sa amare chi sa perdere"