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15 Giugno 2019

Maschio e femmina li creò

Dialogo, ascolto, proposte, mai ideologia. Esce il documento vaticano sul gender
Maschio e femmina li creò
Il testo, della Congregazione per l'educazione cattolica, affronta il dibattito sulla sessualità umana in tempi di grandi sfide. Ne abbiamo parlato con Elisabetta Cimatti, psicologa, referente del gruppo di lavoro Affettività e Sessualità della Comunità Papa Giovanni XXIII
Il documento Maschio e femmina li creò. Per una via di dialogo sulla questione del gender nell’educazione” è rivolto in modo particolare a tutti coloro che sono a vario titolo impegnati nell’educazione e nella formazione, e fornire un “metodo” per affrontare le questioni oggi più dibattute sulla sessualità umana.
Anche nella Comunità Papa Giovanni XXIII dal 2012 è attivo un gruppo di lavoro - Affettività e Sessualità - nato con l'obiettivo di riflettere intorno a questi delicati temi.

«Ascoltare, ragionare, proporre... Leggere l’itinerario suggerito nel documento pubblicato dalla Congregazione per l’educazione cattolica e accorgersi che è in perfetta armonia con il percorso che da ormai 7 anni abbiamo intrapreso è entusiasmante ed incoraggiante» racconta la psicologa Elisabetta Cimatti, referente del gruppo di lavoro.

«Ripaga certamente la pazienza e l’impegno di un approfondimento multidisciplinare, nato  a partire proprio dalla “pupilla” della Vocazione della Comunità Papa Giovanni XXIII: la condivisione».

Cosa significa "condividere" in questo ambito, e a quali conclusioni siete arrivati?

«Siamo partiti dall'ascolto. L'ascolto di un vivere sessuale, talvolta anche crudamente, dolorosamente,  lontano dai nostri valori,  ci ha fatto scoprire dubbi e domande che gli adolescenti e gli adulti hanno sull’affettività e sul sesso a cui tanto spesso non sappiamo trovare parole per rispondere. La proposta educativa non si può improvvisare, soprattutto quando riguarda l’intimità, la storia, la complessità personale e sociale di ognuno».

E per quanto riguarda il tema del metodo?

«Anche su questo punto, da tempo abbiamo convenuto sul fatto che fosse necessario e urgente trovare un metodo rigorosamente scientifico, focalizzato sul benessere sessuale,  per uscire da un’idea di sessualità troppo spesso focalizzata su ciò che “non bisogna fare”, e che fosse per tutti: giovani e vecchi, ricchi e poveri, normodotati e disabili. Era anche necessario ed urgente trovare strumenti per aiutare i ragazzi a scoprire il Significato personale del corpo e della sessualità e capire cosa “si può fare” per sentirsi bene con se stessi e con l’altro, sviluppando così un senso critico davanti all’invasione delle proposte attuali».

Nel documento si propone anche di "ragionare"

«Noi abbiamo capito che, prima di tutto, siamo chiamati a portare speranza! Abbiamo sperimentato che, seppur con difficoltà  “si possano trasformare positivamente le sfide attuali in opportunità, percorrendo i sentieri dell’ascolto, della ragione e della proposta cristiana, nonché testimoniando con le modalità della propria presenza la coerenza tra le parole e la vita” (54). Come ci ha suggerito già la CEI nel settembre 2015, per vivere l’ascolto, il dialogo, che è la Pedagogia della Chiesa, occorrono un’intelligenza di testa e di cuore e per questo è necessario conoscersi, essere formati, aprire il proprio cuore agli altri.

Per ognuno di noi è stato necessario intraprendere un lavoro interiore personale e di ricerca che ci ha portato a scoprire un’interessante integrazione  fra ricerca scientifica ampiamente validata,  recenti teorie psicologiche e pedagogiche,  tecniche e metodologie innovative che coinvolgono l’esperienza emotiva, cognitiva e corporea, coerenti con la visione antropologica cristiana che valorizza la persona e la differenza. Ancora una volta abbiamo preso atto della profezia di don Oreste Benzi, che già negli anni 60-70 coinvolgeva i pre-adolescenti a scoprire e donare sé stessi, proprio con metodologie molto simili a quelle ispirate ai contributi attuali».

Avete fatto delle proposte concrete?

«Ad un certo punto abbiamo sentito sufficiente coraggio e desiderio: là dove ci hanno chiamato abbiamo condiviso con bambini, giovani, adulti, genitori, educatori una proposta: “Ama il prossimo tuo come te stesso”, dei percorsi esperienziali di educazione all’affettività e sessualità. L'idea era la seguente: vengo semplicemente a raccontarti cos’ho capito fino adesso…

E così abbiamo sperimentato quello che anche il prof. Fabio Veglia con semplicità ha scritto: “Il piacere sessuale visto nella complicità dell’amore, è una delle esperienze più intense ed emozionanti che la vita ci possa regalare. È una sorgente cui è facile attingere, inesauribile e gratuita, salutare e perfettamente ecologica. È un bene che ci è dato consumare senza pagare tributi, un patrimonio condiviso senza distinzioni tra poveri e ricchi, giovani e vecchi, belli e brutti”».