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25 Giugno 2022

Paese che vai, Messa che trovi

La celebrazione eucaristica fa scoprire sfumature interessanti della cultura nei vari Paesi europei
Paese che vai, Messa che trovi
Foto di Riccardo Ghinelli
Serve un certo impegno per riuscire a partecipare alla celebrazione eucaristica in giro per il mondo. Ma si viene ripagati da scoperte interessanti sulla storia e la cultura di quel Paese.
Io e mia moglie Irma abbiamo esplorato una buona parte dell’Europa. Scegliendo come mezzo prima la roulotte e poi il camper abbiamo potuto permetterci di soggiornare per diversi giorni nelle capitali europee e di raggiungere mete che ci sarebbero costate molto di più se avessimo voluto le comodità di un albergo.
Fra le tantissime cose vissute vorrei raccontare un aspetto che le guide turistiche non toccano: la Santa Messa. Essere fedeli al precetto domenicale ha comportato di sicuro un po’ di impegno: prima bisogna cercarla su internet, poi trovare il modo di raggiungerla e naturalmente tutto il programma della giornata ruota intorno a quel momento. Ma ci sono aspetti che ripagano quei disagi oltre, beninteso, al valore del sacramento.

Cattedrale di Salisburgo
Cattedrale di Salisburgo
Foto di Irma Testa
Coro cattedrale Ndola
Il coro mentre anima la Messa nella cattedrale di Ndola, Zambia
Foto di Riccardo Ghinelli
Chiesa a Mont St Michel
Chiesa nel monastero di Mont St. Michel
Foto di Riccardo Ghinelli


Riflettiamo su una cosa. Certamente visitare una chiesa ammirandone l’architettura, gli ornamenti e le opere d’arte può arricchire lo spirito e farci scoprire molte cose della storia del luogo. Ma una chiesa è fatta per adorare il Signore e rendergli lode. Nella celebrazione eucaristica diventa viva grazie a chi vi celebra l’Eucarestia. Assistere a una Messa all’estero significa anche entrare in contatto con il Cristo così come lo vive la comunità che anima quel luogo.
La Messa, quando possibile, è il modo più alto per visitare certi luoghi. L’abbazia di Mont Saint Michel è famosa per le maree, poca cosa in confronto alla ricchezza della sua architettura per la quale merita il titolo di “La Merveille”. Ma una visita non è completa senza la Messa di mezzogiorno dove il coro de monaci dà il meglio di sé fondendosi con le linee gotiche che trascinano lo sguardo al cielo. Ovunque il più delle volte i canti e le musiche sono molto curati.
Del resto, cosa aspettarsi dal Duomo di Salisburgo se non un complesso da camera che accompagna musiche barocche? Ma può capitare di trovare un coro solennissimo anche in una cittadina olandese come Arnhem, famosa per una tragica battaglia della seconda guerra mondiale. Con tutt’altro stile a Ndola, in Zambia, la Messa in una spoglia cattedrale è accompagnata da un complessino con chitarre elettriche e batteria. Canti africani trascinanti, ovviamente, con in più alcune signore che all’inno finale improvvisano una danza di fronte all’altare. Chissà cosa ne penserebbero i compassati trappisti olandesi nel cui convento, con alcuni amici, abbiamo portato, diciamo, un po’ di vivacità. Ovunque si vada, nel canto o nel silenzio, ognuno a modo suo esprime la gioia di una comunità che si ritrova attorno all’altare.

Cattedrale di Lione
Saluti alla fine della funzione davanti alla Cattedrale di Lione
Foto di Riccardo Ghinelli
Colonia reliquie
Benedizione con le reliquie dei Re Magi nella cattedrale di Colonia.
Foto di Riccardo Ghinelli
Cattedrale a Colonia
Messa nella cattedrale di Colonia
Foto di Riccardo Ghinelli
Chiesa Amsterdam
La chiesa nascosta nel Beghinaggio di Amsterdam
Foto di Riccardo Ghinelli


Non sempre si passa la domenica in una città con una grande e rinomata cattedrale come la splendida Santo Stefano di Vienna dove andando a Messa ci si può anche risparmiare il biglietto d’ingresso. In un Paese a maggioranza evangelica come la Danimarca può capitare di trovare in una città importante come Aalborg una sola chiesa cattolica ed accorgersi che la maggioranza dei fedeli ha una provenienza asiatica. Oppure di faticare a trovare la chiesa di Hillerod perché il luogo di culto è una grande sala incorporata in un edificio. Ad Amsterdam ci sono chiese davvero nascoste, perché nel periodo della riforma il cattolicesimo era bandito. C’è un luogo particolare della città, il cosiddetto Beghinaggio, un gruppo di case singole attorno a un cortile dove vivevano donne nubili dedite alla preghiera e alla carità, dette appunto beghine. Quando la riforma confiscò la loro piccola chiesa, svuotarono un paio di casette per ricavarne un luogo di culto invisibile dall’esterno. Lo stesso fu fatto con un granaio nel quartiere a luci rosse.
C’è il problema della lingua, poche volte abbiamo trovato Messe in italiano, una volta a Berlino ci siamo resi conto che avevamo viaggiato un paio d’ore per una Messa nel nostro idioma con tanto di sventolio del tricolore. Qualche volta si trova una celebrazione in latino, ma il più delle volte abbiamo ascoltato funzioni nella lingua locale aiutandoci con “Pane Quotidiano” per le letture e i commenti di don Oreste Benzi. Ricordo una messa in svedese a Stoccolma alla fine della quale una “Salve Regina” in latino ci ha fatto sentire aria di casa. In ogni caso la scansione delle varie parti e i gesti che le accompagnano aiutano molto a sentirsi partecipi al di là della lingua.

Anche se ci sono lingue diverse, il rito rimane molto simile

I gesti fondamentali della liturgia sono sempre gli stessi con poche varianti, in Germania il segno della pace viene scambiato il più delle volte con un semplice inchino e sempre in quel Paese nessuno passa a raccogliere offerte, ma un cestino viaggia di mano in mano. In Svezia abbiamo visto contribuire alla questua con il telefonino. Ancora a Czestochowa la Comunione viene ricevuta in ginocchio alla balaustra. In Francia e Olanda i sacerdoti hanno la simpatica abitudine di stare sulla porta all’uscita per salutare i fedeli e fare quattro chiacchiere. Fra i tanti gesti ne ricordo uno, a Malmö, in Svezia. Mentre cercavo un posto per parcheggiare il camper un signore in bicicletta bussa al finestrino e, cosa inconcepibile per un italiano, mi spiega gentilmente (gentilmente!) che non avevo usato la freccia. Stupito dal gesto e, cercando di adeguarmi agli usi locali, mi scuso, rispondo, altrettanto gentilmente, che non avevo trovato il parcheggio segnato dalla mappa ed ero confuso. Poco più tardi, durante la Messa, ci siamo scambiati il gesto della pace con un sorriso divertito.

Le reliquie dei Re Magi a Colonia

Possono capitare delle sorprese. A Colonia abbiamo letto in una chat una richiesta di preghiera per una bambina. Mi sono ricordato che nella vicina cattedrale c’è una Madonna miracolosa e abbiamo deciso di andare a pregare e accendere un cero. Una volta entrati ci accorgiamo che una delle cattedrali più grandi d’Europa era piena di persone che assistevano a una celebrazione eucaristica iniziata da poco. Presiedeva un cardinale con uno stuolo di sacerdoti mentre un coro adeguato alle dimensioni della chiesa faceva sfoggio della migliore polifonia tedesca. Grazie ad una gentile signora abbiamo poi appreso che si celebravano gli 850 anni dal “trasferimento” da Milano, ad opera del Barbarossa, delle reliquie dei Re Magi, a motivo delle quali venne eretta la cattedrale. Una delle messe più grandiose a cui abbiamo assistito, con il bonus finale di una benedizione con una cassettina delle preziose reliquie posata sulla fronte.