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5 Maggio 2022

Pedopornografia: aumentano le vittime adescate online

5 maggio: giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia. I dati sottolineano l'impatto negativo della pandemia.
Pedopornografia: aumentano le vittime adescate online
Foto di Annie Spratt
Noi adulti come ci stiamo educando, per poi educare le giovani generazioni ad abitare il mondo digitale con rispetto e responsabilità?
Con la legge del 4 maggio 2009 n. 41, in Italia entra in vigore la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, fissata per il giorno 5 maggio di ogni anno.
Essa si colloca come occasione per promuovere una riflessione da parte delle istituzioni e di tutte le realtà che operano a livello sociale con i minori. 
I dati diffusi in occasione della giornata del 2021 rilevavano un notevole incremento nel 2020 del Cybercrime, favorito certamente dalla pandemia, dove si sono moltiplicate in modo esponenziale le connessioni e anche si è favorita una digitalizzazione precoce dei minori. 
Un bambino di 6 anni attraverso la didattica a distanza (Dad) ha nettamente anticipato il suo tempo di familiarizzazione con la rete e attraverso ciò ne è aumentata la possibilità e il tempo di accesso. Tutto questo ha comportato di riflesso un aumento anche delle vittime di adescamento online sotto i 10 anni. A questo proposito un canale privilegiato sono risultate essere le app di gioco, che con il loro sistema di messaggistica hanno favorito il contatto con minori da parte di adulti con intenzioni diverse dal giocare insieme.

Tra gli adolescenti si è registrato un aumento del revenge-porn, che si collega alla già diffusa pratica del sexting, ma si differenzia proprio per la diffusione in rete senza consenso di immagini o video intimi altrui. Ciò non accade solo al termine di relazioni sentimentali tra adolescenti, magari per una sorta di vendetta da parte di uno dei due coinvolti, ma semplicemente per leggerezza, finendo per condividere nella chat del gruppo di amici o amiche, le immagini del o della ex partner del momento. 
 
È aumentato notevolmente nella fascia di età 12-17 anni la detenzione e lo scambio di materiale pedopornografico, con un conseguente aumento di autori di reato minorenni. Il problema non è la rete o la Dad, ma chiederci: noi adulti come ci stiamo educando per educare poi le giovani generazioni ad abitare il mondo digitale con rispetto e responsabilità?
Il primo attore importante è certamente la famiglia, ma servono sempre più figure formate per rilevare segnali di allarme ed educare ad una navigazione tutelante in ogni spazio abitato dall’umano oggi. In rete come nella realtà serve ripartire dalle relazioni, dalla promozione di affidabilità e di dignità propria e dell’altro, perché la storia di un minore in rete è la storia delle sue immagini diffuse. Proviamo a pensarci.