15 Luglio 2023
Ultima modifica: 18 Luglio 2023 ore 09:28
Sandra Sabattini e la ricerca di libertà
Come viveva l'obbedienza la giovane riminese? Seguire il sentiero tracciato dal Signore era la sua direzione. Lì si sentiva libera di amare.
«L'obbedienza non frena, ma conferma l'attività dello spirito», parola di Sandra.
Ciò che emerge di Sandra Sabattini è sicuramente la determinazione a seguire il percorso tracciato dal Signore e lo fa anche a costo, a volte, di scontentare chi le sta vicino, i genitori ad esempio. Non sempre è facile per loro capire perché una ragazza intelligente, bella, piena di qualità, come la loro figlia, ricerchi in maniera estrema la povertà e spenda tutto il suo tempo ad aiutare i poveri e gli emarginati, anziché condurre una vita più simile alle ragazze della sua età.
Sandra però ama i suoi genitori, non è presuntuosa. Dialoga con loro e cerca di capire le loro ragioni. Li rispetta ed è disposta anche a rinunciare ad alcune sue volontà e obbedire, compiendo un atto di responsabilità.
Obbedienza come atto di libertà
L’Obbedienza, per Sandra, è una virtù da vivere, non significa remissione, passività. Non ha una eccezione negativa, ma è una parola carica d’amore.
È un atto di fiducia, di libertà prima di tutto da se stessa. È ascolto della volontà di Dio. Una scelta che rispecchia il desiderio e la bellezza di essere cristiana e di camminare nella Chiesa con la Comunità Papa Giovanni XXIII.
A quindici anni scrive nel suo Diario spirituale: «La Chiesa è la risposta alla domanda su dove incontrare Cristo.» (28.12.1976)
Crescendo aumenta la sua consapevolezza rispetto all’obbedienza, il 10.09.1982 scrive: «L’obbedienza non frena, ma conferma l’attività dello Spirito.».
E l'anno successivo: «Mi sono liberata di quell’io che fingeva di essere qualcuno e, nel diventare nessuno, comincio a vivere.» (4.3.1983)
Sandra Sabattini. La vita nelle mani di Dio
A mano a mano che matura a livello spirituale afferma: «Non riduciamo la Chiesa a brandello ma facciamone una comunione di vita!»
Con questo spirito vive l’obbedienza nel cammino con la Comunità di don Benzi, confrontandosi con i padri spirituali per le scelte fondamentali di vita. Se avesse scelto autonomamente, dopo il Liceo sarebbe voluta andare in Africa anziché fare Medicina a Bologna, invece ascolta le parole di don Oreste Benzi e si iscrive all’Università. Si fida, vive una libertà profondamente legata alla vocazione che il Signore le dona.
È qui che trova la pace, nell’obbedienza, nell’abbandono alla volontà di Dio.