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1 Dicembre 2022
Ultima modifica: 1 Dicembre 2022 ore 10:31

Vivere la coppia da virtuosi

Perseveranza, fortezza e... tanta pazienza
Vivere la coppia da virtuosi
Foto di Foto di Luca da Pixabay
Sacrifici? Eccessivi carichi da portare nella vita coniugale? Perché non considerarli - più positivamente - un modo per diventare virtuosi?

Ci sono le coppie tristi e le coppie felici. In quelle tristi i difetti del partner sono uno sbuffare continuo, croci insopportabili, maledizioni. In quelle felici i difetti – che pur ci sono – vengono vissuti con leggerezza, vengono minimizzati, spesso dolcemente ironizzati.
Al di là di questa semplicistica dicotomia ci stanno tutte le altre coppie, quelle in cammino, quelle che si schierano da una parte o dall’altra a giorni alterni.

La coppia in cammino

Chi intraprende il cammino di coppia dovrebbe aver chiaro che la persona a cui ha scelto di dedicare il proprio amore presenta dei difetti, dei limiti. Fa parte della condizione umana, anche se il primo tempo dell’innamoramento, effettivamente, li rende meno visibili all’innamorato. Ma – si sa – l’innamoramento prima o poi finisce e questi difetti di fabbricazione ritornano prepotentemente evidenti.
Qualche aspetto si può smussare. La dinamica dell’amore prevede che ci possano essere delle richieste di cambiamento, e che alcune esagerazioni dall’una e dall’altra parte possano rientrare. Ma ad un certo punto ci si rende conto che alcuni aspetti della personalità dell’altro, dell’altra, non cambieranno mai.

Lamentarsi o diventare persone migliori

A questo punto si può scegliere la via delle lamentazioni, del conflitto continuo, della pretesa ostinata di cambiare l’altro, e condannarsi ad una vita infelice. Si può pensare che il destino, o Dio, sono stati ingenerosi. O prendersela con se stessi: «Perché mi sono messo/messa proprio con una persona del genere?»
Oppure si può, passo passo, scegliere di vedere il limite dell’altro come occasione per crescere nelle virtù. Non si fa così anche per ogni accadimento della vita?
E così ci si può sentire molto più vitali se si pensa che quel partner mi può aiutare ad allenare la pazienza che non avevo. Ma anche la benevolenza, il contegno nel linguaggio, o la forza se tendo ad essere debole e remissivo. 
Se entrambi nella coppia si sceglie questa via, dopo alcuni anni insieme si saranno due persone migliori, cambiate non perché l’altro le ha costrette a cambiare, ma perché hanno considerato esercizio di virtù il far fronte alle piccole e grandi incomprensioni della vita a due.
 
 

Due spunti per sorridere

 
«Le virtù teologali sono tre: fede, speranza e carità – disse il sacerdote – mentre quelle cardinali sono quattro: discernimento, giustizia, fortezza e temperanza. Sapete quali sono le virtù coniugali?», chiese.
«Sono tre» aggiunse. L’assemblea esitava.
«La prima è la pazienza» indicò col pollice mentre gli uditori si scambiavano sorrisini. E poi aggiunse, lentamente: «… la seconda è la pazienza… la terza è la pazienza»
 
Il cardinal Caffarra ha raccontato che Padre Pio era solito benedire gli sposi facendo il segno della croce con le due mani contemporaneamente. A chi gli chiese perché benedicesse le coppie con due mani il santo rispose: «Perché ne ho solo due»