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18 Ottobre 2023
Ultima modifica: 18 Ottobre 2023 ore 10:59

Scopri come due donne stanno aiutando le vittime della tratta a integrarsi in Europa

XVII Giornata europea contro la tratta. Sei associazioni di Italia, Lituania, Lettonia, Germania, Svezia e Spagna lanciano un video fumetto per dare voce e speranza alle vittime della tratta.
Scopri come due donne stanno aiutando le vittime della tratta a integrarsi in Europa
Foto di Foto di Novelist E Mwenda da Pixabay
Un video fumetto è stato creato come parte del progetto NET-WORKS per aiutare le donne vittime della tratta a integrarsi in Europa. Il fumetto racconta la storia di due donne, rappresentanti l'Africa subsahariana e l'Europa dell'Est, che guidano le spettatrici in un percorso di riscatto e integrazione.
Disegna due giovani donne, una che rappresenta l'Africa subsahariana e l'altra l'Est Europa, dà loro la voce e i movimenti, negli ambienti che vivono ogni giorno, ed ecco realizzata una sequenza di quadri di un video fumetto. È nato così il videotutorial indirizzato alle donne vittime di tratta e grave sfruttamento per imparare ad integrarsi in Europa realizzato all’interno del progetto NET-WORKS finanziato dall’Unione Europea.

La Giornata europea contro la tratta e il lancio del videotutorial

In occasione della XVII Giornata europea contro la tratta, sei associazioni di Italia, Lituania, Lettonia, Germania, Svezia e Spagna lanciano il videotutorial multilingue dal titolo "Integrate, non invisibili" che racconta un'altra faccia della tratta quella di chi ne è uscita ed oggi può incoraggiare altre donne a fare lo stesso uscendo dalla invisibilità dello sfruttamento.

Il contenuto del videotutorial

8 sequenze video diffuse sui siti web, tik tok, Instagram e whatsapp raccontano come integrarsi in Europa ovvero vivere nella legalità recuperando i propri traumi e le proprie ferite, imparare la lingua del paese dove ora vivono, cogliere l’opportunità di imparare un mestiere attraverso formazione professionale e tirocini, conoscere diritti e doveri importanti per le donne in Europa e quali opportunità esistono per le mamme lavoratrici.

Un progetto realizzato con il supporto della Comunità Papa Giovanni XXIII e del patronato Inas Cisl

Grazie alla Comunità Papa Giovanni XXIII e al patronato Inas Cisl, è stato infatti realizzato questo strumento per sviluppare abilità nelle donne migranti che intendono seguire un percorso di recupero e integrazione e desiderano lavorare regolarmente in uno degli Stati membri dell’UE, col supporto delle organizzazioni antitratta attive nell’Unione. Le due organizzazioni italiane impegnate contro la tratta presenteranno il videotutorial il 9 novembre alle 11 all'Università di Bologna presso il Dipartimento di Sociologia durante il seminario nazionale sull'integrazione delle sopravvissute alla tratta.

Chi ha creato il fumetto?

Il progetto del fumetto è stato ideato in Toscana dal consulente della comunicazione Marzio Gavioli e dalla grafica e disegnatrice Monica Bonvicini che collaborano da anni insieme per dare un ordine a informazioni e contenuti con target e obiettivi differenti e realizzare strumenti di comunicazione efficaci e di impatto.

Il punto di vista dei creatori

«In questo fumetto in cui mi era stato chiesto di dare un volto e una voce a vittime di tratta che raccontavano non la violenza subìta ma l’integrazione possibile, - spiega la disegnatrice del videotutorial - per me è stato essenziale prima di tutto uscire dagli stereotipi perché mi sono accorta che quando inizi a conoscere direttamente le persone coinvolte ti rendi conto che davvero non esiste una regola, una categoria fissa, un marchio per descriverle e che ognuno gestisce quel che la vita gli presenta con le risorse che ha. Mi è piaciuto molto costruire questi dialoghi tra pari, tra chi ce l'ha fatta e chi sta per farcela perché è molto rasserenante l'idea che un altro futuro sia possibile nonostante l'atrocità di quel che hanno dovuto subìre in Europa e che ci sia sempre un fondo di forza a cui possiamo attingere per chiedere aiuto: c’è sempre qualcuno che può ascoltarci».

Mary e Natalia: le protagoniste del fumetto

Mary e Natalia: così si chiamano le due protagoniste disegnate che guidano lo «spettatore» in un percorso positivo di riscatto motivandolo a scegliere la legalità e le possibilità di integrazione ed empowerment possibili nel paese in cui vivono, con l’aiuto di associazioni specializzate. Ma per un grafico cos’è più difficile affrontare di fronte ad un tema così delicato come è lo sfruttamento della prostituzione, la tratta di esseri umani?
«La cosa più difficile è stata la gestualità, più che i luoghi dove Mary e Natalia si spostavano dato che si tratta degli stessi che frequento anche io. La gestualità invece rischia di essere fraintesa, perché il messaggio parte e arriva in due contesti differenti: ad esempio dove inizialmente ho cercato di rappresentare lo stupore dall'altra parte avevano inteso stupidità, dove ho cercato di rappresentare un consiglio motivazione dall'altra parte avevano inteso una sorta di presunzione. Rispetto al tema che è importante il concetto di risparmio dei soldi guadagnati col proprio stipendio e contratto in regola, per esempio, è stato molto bello riflettere sul fatto che Mary pensava ogni giorno ai genitori a casa, nel suo paese di origine, e l'idea del prendersi cura da lontano dei propri cari (anche se poi questo quadro non è stato inserito nei video). Nella nostra vita risparmiamo per ben altre cose meno importanti!».
 
«Non è facile dare voce a persone che sono state profondamente ferite nella vita e che oggi hanno trovato invece una via d’uscita – racconta Marzio Gavioli che ha dedicato diversi mesi a progettare questo videotutorial con i partners del progetto europeo. Fare bene comunicazione richiede molto cura. È complicato anche la scelta di trasmettere un messaggio positivo quando oggi nei media crea più audience ciò che fa orrore e impressiona. Comprendere il briefing iniziale e il messaggio che si vuole far arrivare al target scelto è comunque la cosa più stimolante ed appagante del mio lavoro quando il prodotto finale riesce bene!».
 

Il progetto Net-works: una opportunità di integrazione lavorativa

Il progetto NET-WORKS realizzato nel biennio 2022-2023 ad oggi ha sostenuto l'integrazione economica e sociale di almeno 40 sopravvissute in 5 paesi europei. Tra gli obiettivi principali anche quello di creare una rete di cooperazione transnazionale di organizzazioni impegnate in percorsi di integrazione e empowerment per vittime di sfruttamento sessuale e promuovere misure di conciliazione tra vita professionale e vita privata per quelle che tra di loro sono madri.

Tra loro c’è Bella, una giovane donna nigeriana che ha terminato recentemente uno stage nella cooperativa Il Ramo di Cuneo. «È stata una esperienza importante! Quando non capivo, potevo chiedere al mio team di lavoro. In particolare ringrazio Giorgio, il mio tutor perché è una persona sensibile verso i migranti e può spiegarmi le mie attività e aiutarmi nei rapporti con i colleghi. Il suo accompagnamento è stato fondamentale per me». Bella non si sente più giudicata, discriminata o con poca autostima perché l'ambiente di lavoro era preparato per evitare ulteriori traumi nella sua vita. Con l'aiuto del tutor è riuscita anche a superare gli ostacoli della comprensione linguistica, le difficoltà nei compiti da svolgere, le regole e gli orari, il metodo di pagamento. Era la sua prima esperienza di lavoro! Bella ha potuto migliorare le sue capacità nel settore dell’imballaggio e guardare al futuro: «Vorrei che questo lavoro diventasse indeterminato in modo da poter finalmente vivere in modo autonomo e sicuro per me e mio figlio, senza ansia per il mio futuro».

La tratta di esseri umani oggi

Migliaia di persone in tutto il mondo vedono aumentare le loro vulnerabilità a causa di crisi geopolitiche, conflitti, cambiamenti climatici e povertà, incrementando il rischio di incorrere nel reclutamento da parte delle organizzazioni criminali che sempre più utilizzano strumenti e piattaforme digitali, quali social-network e App. Ogni anno all’interno dell’Unione Europea sono migliaia le persone identificate come vittime di tratta soggiogate da reti criminali spesso costituite da trafficanti europei. Questi ultimi approfittano delle vulnerabilità di donne, uomini, minori e persone transessuali al fine di reclutarli, spesso con l’inganno o soggiogandone la volontà, per poterle poi costringere e sfruttare in ambiti quali: la prostituzione, il lavoro in condizioni para-schiavistiche, l’accattonaggio, le economie criminali, i matrimoni forzati e finanche il traffico di organi.
Le donne vittime di tratta sono ancora oggi in Europa destinate primariamente allo sfruttamento sessuale. In Italia, nell’ultimo triennio, sono state valutate più di 7.000 persone e di queste 2.297 hanno aderito al Programma Unico di emersione, assistenza e integrazione sociale.