Il tempo giubilare ci provoca alla Speranza. È una provocazione, in un tempo attraversato dalla sfiducia e dalla rassegnazione, segnato da un profondo senso di smarrimento. I conflitti si moltiplicano, i diritti umani vengono calpestati, i processi democratici arretrano, le istituzioni multilaterali si svuotano. La speranza ci spinge a non rimanere bloccati, ma ad avviare processi e cercare insieme percorsi concreti per promuovere, costruire e organizzare la pace. La pace è dono del Risorto.
La pace – ne siamo sempre più convinti - richiede un lavoro positivo e fondativo, sempre aperto e dinamico, disponibile a trovare nuove strade creative e possibili. Va custodita e rigenerata attraverso istituzioni capaci e autorevoli che coordinino efficacemente le politiche dedicate alla pace. Come ha ricordato Papa Leone XIV, «La pace è un dono attivo, coinvolgente, che interessa e impegna ciascuno di noi, indipendentemente dalla provenienza culturale e dall’appartenenza religiosa».
Nel solco dell’impegno per la fratellanza, il Tavolo del Terzo Settore istituito dalla Fondazione Fratelli tutti ha abbracciato il progetto promosso da una rete di associazioni ed enti ecclesiali, tra cui le Acli, l’Azione Cattolica Italiana, la Comunità Papa Giovanni XXIII: la proposta per la costituzione di un Ministero della Pace. Una Campagna nata nel 2017 che ha saputo unire oltre 20 realtà in una solida rete.
La proposta concreta che lanciamo il 24 giugno a Roma è la costituzione di un tavolo interministeriale permanente di riflessione e collaborazione operativa per l’istituzione di un Ministero della Pace: un dispositivo normativo e politico, che elabori strumenti e formuli proposte, fondamentali per garantire la prosecuzione del confronto con gli interlocutori istituzionali, trasformando il dialogo in azioni concrete volte alla costruzione quotidiana della pace. Temi sul tavolo sono l’istruzione e l’educazione alla pace, il disarmo, la difesa civile nonviolenta, le politiche estere basate sulla cooperazione internazionale. Ambiti vitali che necessitano di un impegno coordinato e di una visione lungimirante.
È un’architettura di pace che promuove e custodisce l’artigianato della pace, compito di tutti i cittadini e le cittadine ad ogni età; passo necessario per favorire il pellegrinaggio della Speranza, se vogliamo davvero che il Giubileo sia occasione di conversione e trasformazione, tempo per ascoltare e dare spazio alla Novità del Vangelo.