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2 Settembre 2022

È bello avere figli?

L'impatto della genitorialità nella vita di coppia
È bello avere figli?
Foto di Stephanie Pratt
Nonostante le famiglie con figli siano più felici, permane l'opinione comune che diventare genitori sia (solo) una specie di calvario
Chiede il terapeuta: «Perché avete aspettato così tanto ad avere figli dopo esservi sposati?»
«Avevo delle resistenze – risponde lei, esitante – in realtà è che tra le mie amiche che avevano avuto figli non ne vedevo una felice».
In pieno inverno demografico, in Italia, il sentire comune è che avere figli sia un impegno troppo oneroso.
I figli sono costosi, e c’è in corso una crisi epocale. I figli sono impegnativi, e chiedono di sacrificare i tempi e gli spazi personali e di coppia. E sono complicati da crescere, portando nel sistema l’intersezione di più linee generazionali.
E di qui, a catena, i problemi con le famiglie di origine nella cura dei piccoli, il bisogno di rinegoziare con genitori e suoceri la trame relazionali, le divergenze educative tra mamma e papà.
Insomma, tolti quei pochi gruppi familiari cattolici l’opinione comune è che non ne valga la pena.
Uno dei fatti più curiosi è che questa opinione comune è smentita da alcune analisi, in particolare una del Cisf del 2012. Una decina di anni fa ma il clima era già simile vale la pena ricordare. Il tema era “La relazione di coppia oggi” e una parte del lavoro è andato a ricercare “indici di soddisfazione, relazione, condivisione più sviluppati”. Potremmo oggi dire, forse tirando un po’ il concetto ma con una parola che va molto di moda, la “felicità nella coppia”.
Ebbene, i ricercatori, attraverso più di 4000 interviste, hanno rilevato che i punteggi non avevano variazioni significative rispetto ad alcuni indici che si potrebbero ritenere discriminanti, in particolare: età, censo, posizione geografica.
La variazione significativa avveniva su un’altra variabile: 2 o più figli.
Le coppie con 2 o più figli quindi si raccontavano più felici, nonostante quello che abbiamo scritto sopra.
Interessante è stata anche la spiegazione: non sono i figli in sé a rendere felici, ma l’attitudine ad averne. Cioè la progettualità, la generatività, la capacità ed il desiderio di uscire da se stessi, lanciarsi nella vita, e prendersi cura delle generazioni future.
È importante quindi coltivare questa aspirazione all’apertura, per non morire soffocati dai problemi che inevitabilmente la vita pone.

Come le coppie mitiche diventano generative

Amore e Psiche vivono la fusione dell’incontro notturno, passionale, estatico, senza tempo. Per diventare generativi si devono separare, devono crescere, ed incontrarsi ad un livello più alto. Solo allora potrà nascere la loro Voluptas, che significa “piacere, gioia, diletto, piacere spirituale, letizia, passione”.
Andando verso oriente invece, «Nel mito di Shiva e Shakti - scrive la psicoanalista Verena Kast - [...] essi sono tutto l’uno per l’altra e il loro rapporto esclude completamente il mondo esterno. Vivono un rapporto di grande passione, avvinti in un eterno abbraccio». La loro storia finisce però tragicamente e Shakti dovrà morire e poi rinascere sotto forma di Parvati per poter procreare e vivere un rapporto d’amore con elementi di incomprensione ma duraturo.