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7 Giugno 2019

È giusto baciarsi davanti ai figli?

Effusioni con i bambini presenti. Quando si può, quando no
È giusto baciarsi davanti ai figli?
Foto di Halfpoint Adobe Stock Photo
Ci sono partner che si scambiano manifestazioni di affetto in famiglia. Ad alcuni sembra naturale, ad altri un inutile sfacciato esibizionismo. Possiamo accettare questa differenza, ma ci sono dei criteri generali a cui attenersi? Mi si chiede in questa mail: «Carissimo Marco, ieri sera a cena tra amici è sorta una discussione riguardo l'opportunità o meno per una coppia sposata di scambiarsi effusioni davanti ai figli. Potrai immaginare, c'erano da una parte i puritani della sobrietà a tutti i costi, che guai se i figli ti vedono perché si ingelosiscono, e dall'altra parte i liberali più radicali che ancora un po' e lasciano aperta la porta della camera da letto. Io mi sono portata via una gran confusione. Per non sbagliare, mi dici se c'è una regola così mi regolo (scusa il gioco di parole ma mi piaceva)?»

Su un tema così delicato fatichiamo a definire una regola per una serie di ragioni. Innanzitutto perché “effusioni” è un termine piuttosto vago, come vago è parlare di “figli” (sono neonati? O bambini? O adolescenti?). Inoltre ci sono anche altri fattori situazionali che possono influire e determinare non tanto la regola quanto piuttosto l’opportunità o meno di alcuni gesti.
Infine è assodato che la modalità con cui ci rapportiamo fisicamente nella coppia risente di fortissime influenze culturali, per cui ciò che è ammesso o addirittura incoraggiato in una cultura, è disprezzato in un’altra. Per alcune culture un bacio è il preludio ad un rapporto completo, ed è quindi percepito come un atto altamente erotizzato. In altre culture è semplicemente un modo di salutarsi o di scambiarsi affetto. Il medesimo gesto non è “oggettivo” ma ha sempre un “significato” che ne definisce la liceità e l’opportunità.
È ormai leggenda il fraintendimento tra i giovani soldati americani di stanza in Francia durante la grande guerra e le ragazze francesi: i primi consideravano il bacio “alla francese” come un inequivocabile segnale di disponibilità al rapporto, le seconde reagivano indispettite perché per loro era solo un primo approccio.

Non regole ma criteri

Allora alcuni criteri di carattere generale: il primo è quello di tenere conto della cultura nella quale si vive e anche della propria personale sensibilità. Ci sono persone più fisiche e altre meno, più disinibite o più pudiche, anche all’interno della stessa coppia. Si tenga conto di questo perché i figli percepiscono quello che viviamo più di quello che predichiamo e dei nostri principi.
Un altro criterio è che è bene che i figli vedano – anche concretamente – che i genitori si amano. È per loro fonte di sicurezza e serenità. Certo, si dovrà fare attenzione in alcune fasi delicate come l’adolescenza, nella quale i ragazzi sono particolarmente curiosi e inondati di stimoli.
Fissati questi due argini – accogliere la differenza di significato attribuito e testimoniare l’amore –  credo che qualsiasi genitore di buon senso sappia regolarsi per il bene dei propri figli, anche attraverso qualche aggiustamento che è garanzia di una pedagogia che si sa adattare al contesto.