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5 Febbraio 2023
Ultima modifica: 17 Febbraio 2023 ore 12:14

Papa Francesco in Congo: «Non una miniera da sfruttare»

Il tantalio e le altre materie prime hanno causato 10 milioni di morti.
Papa Francesco in Congo: «Non una miniera da sfruttare»
Foto di ANSA/Ciro Fusco
Papa Francesco denuncia lo sfruttamento delle materie prime del Congo. L'aumento della domanda di materie prime dell'elettronica, necessarie per sostenere la transizione tecnologica ed ecologica, finanzia guerre e conflitti nel Corno d'Africa. Per arginare la deriva disumana bisogna migliorare i meccanismi di monitoraggio dei mercati.
Nella Repubblica Democratica del Congo 6 milioni di persone sono state uccise fra il 1993 e il 2003, secondo la  mappatura ufficiale firmata dalle Nazioni Unite nel 2006. E altri 5 milioni di vittime di conflitti si conterebbero fra il 2003 ed oggi. Sono numeri impressionanti. 
 
I primi anni 2000 videro il lancio da parte di Sony della Playstation 2, e una crescita esponenziale nelle vendite dei telefonini. Di fronte all'esplosione della domanda di tantalio (una materia prima necessaria per produrre condensatori elettronici piccolissimi), le miniere di Australia, Brasile e Canada si trovarono in stallo. L'esportazione dal Congo si impose sul mercato: il Paese si era rivelato l’unico paese a possedere riserve di sabbia rara immediatamente utilizzabili, disponibli sotto forma di coltan (columbo-tantalite). Nella regione orientale del Kivu ne erano stati scoperti vasti depositi superficiali.
 
Il primo di febbraio di quest’anno Papa Francesco ha deciso di visitare il Paese africano, e nel suo intervento nella capitale Kinshasa ha indicato vittime e carnefici:

«Giù le mani dalla Repubblica Democratica del Congo, giù le mani dall'Africa» ha tuonato. E soprattutto: «Basta soffocare l'Africa: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare. È tragico che questi luoghi, e più in generale il Continente africano, soffrano ancora varie forme di sfruttamento. Dopo quello politico, si è scatenato infatti un 'colonialismo economico', altrettanto schiavizzante. Così questo Paese, ampiamente depredato, non riesce a beneficiare a sufficienza delle sue immense risorse: si è giunti al paradosso che i frutti della sua terra lo rendono 'straniero' ai suoi abitanti. Il veleno dell'avidità ha reso i suoi diamanti insanguinati».

Continua così il Pontefice, ripreso dall'Agenzia Ansa: «Lo sfruttamento dell'Africa è un dramma davanti al quale il mondo economicamente più progredito chiude spesso gli occhi, le orecchie e la bocca».

Una forte denuncia delle responsabilità occidentali, cause (o concause) di quello che è un vero e proprio olocausto.

Quanti morti nelle guerre del Congo?

6 milioni di persone sono state uccise fra il 1993 e il 2003, secondo la  mappatura ufficiale firmata dalle Nazioni Unite nel 2006. E altri 5 milioni di vittime si contano fra il 2003 ed oggi, cifra variabile in base alle diverse fonti, che non trova conferme ufficiali. Credo che le vittime della Shoah non si possano sentire tradite se utilizzo questa parola riferendomi a quanto è accaduto negli ultimi 30 anni nella Repubblica Democratica del Congo. Del resto ad usare questo termine, olocausto, come vedremo, non sono l'unico.

Quanto guadagnano i signori della guerra

Le responsabilità e i silenzi che coprono questa lunga catena di eccidi ricadono su molteplici attori economici e politici dell'Africa e del mondo.  L'evoluzione delle tecnologie per l'informazione alla fine degli anni '90 fu una rivoluzione: sembrava che nessuno avrebbe mai potuto produrre abbastanza telefoni e computer portatili da poter soddisfare le richieste.  Aziende come Nokia ed Ericsson, negli anni fra il '99 e il 2001 segnarono la parola di una materia prima, il tantalio, a fuoco nei propri programmi di sviluppo. Fra il 1955 al 2002 il prezzo del tantalio è cresciuto del 1047%, contro ad esempio il 74% del rame. (Dati: Robert Hunziker, NRJ investment group ltd, Tantalum embroiled in world affairs,E&MJ, pubblicazione del novembre 2002). Si tratta di una sabbia nera che permette la costruzione di condensatori ultra-miniaturizzati.
 
Militari in Congo
Le forze di pace delle Nazioni Unite sul luogo dell'attacco all'ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo il 22 febbraio 2021.
Foto di Ansa/STR


Il 2000 vide vendere 400 milioni di telefonini nel mondo, il 45% in più rispetto all’anno precedente, e con la promettente previsione in quell'anno di più di 500 milioni di unità per il 2001.
 
Il 2 ottobre 2000 Sony lanciò sul mercato popolare PlayStation 2. Il 2000 chiuse con 1,41 milioni di PS2 vendute, che a marzo 2001 arrivano a 10,61 milioni, come la stessa ha dichiarato nel Report annuale di quell'anno.
 
Gli anni fra il 99 e il 2000 hanno segnato un picco vertiginoso del prezzo del tantalio sul mercato, con incremento di 10 volte in pochi mesi, a fronte di una stima (dimostrata in realtà poi esagerata) di impennata nella domanda di condensatori al tantalio.
 
Di fronte all'esplosione della domanda le miniere di Australia, Brasile e Canada si trovarono in stallo. L'esportazione di Tantalio dal Congo si impose sul mercato: il Congo si era rivelato l’unico paese a possedere riserve immediatamente utilizzabili, sotto forma di “coltan” (columbo-tantalite). Nella regione orientale del Kivu erano stati scoperti infatti vasti depositi superficiali.

Cos'è il Regolamento UE 2017/821

Gli argini normativi internazionali posti allo sfruttamento delle materie prime del Congo furono in quel caso, come in altri, fragili e tardivi.

Per quanto riguarda le nostre responsabilità, l’Unione Europea si è dotata nel 2017 di un regolamento (il Regolamento 821 del 2017) che regola l’importazione delle materie prime dalle zone di conflitto, e che dovrebbe essere lo strumento di riferimento per garantire agli europei di non utilizzare nelle produzioni locali materiali insanguinati, cioè quelli che sostengono diversi conflitti nel mondo. La federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario, la FOCSIV, lo salutò come «primo successo parziale della società civile e dei politici di buona volontà».
 
Il 2023 dovrebbe essere l’anno in cui la Commissione Europea starebbe per avviare un percorso di revisione del regolamento, per verificarne l’efficacia ed apportare correzioni.  Ma mentre sta esplodendo la corsa all’auto elettrica e alle rinnovabili, questo percorso pare essersi fermato.

La denuncia, qualche giorno prima del viaggio papale, è arrivata dalla FOCSIV (Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana) che ha indetto una conferenza stampa per richiamare i media alla gravità della situazione congolese.

 


Così il comunicato stampa finale: «Si chiede all’Unione Europea di ripristinare e revisionare il Regolamento (EU) 2017/821, entrato in vigore il 1 gennaio 2021, estendendolo al cobalto e rendendo concreta l’applicazione della legge sulla tracciabilità dei minerali. La transizione ecologica trova il suo fondamento nell'abbandono del fossile e nello sviluppo dei motori elettrici non inquinanti, ma soprattutto non deve essere macchiato dallo sfruttamento del lavoro e dai crimini di guerra».
 
Fra gli interventi più accesi in conferenza stampa è da segnalare quello di John Mpaliza, influencer italo-congolese, che da 13 anni organizza marce per sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto al dramma che continua ad attanagliare il popolo congolese:
 
«Il silenzio e l’embargo di notizie su questo conflitto sono la conseguenza diretta dell’ipocrisia e della responsabilità della comunità internazionale nell'accaparramento iniquo delle risorse minerarie del Kivu. Questo silenzio conviene a tutti coloro che hanno interesse in Congo, come hanno dimostrato vari rapporti di esperti delle Nazioni Unite. Manca la volontà internazionale di creare strumenti globali per lottare contro i minerali insanguinati che provengono da aree di conflitto».

Le proposte di modifica al regolamento europeo sulle materie prime

E così ha continuato: «Il Regolamento (EU) 2017/821 è azzoppato: il legislatore europeo, grazie ad una forte campagna di lobbying delle multinazionali, ha chiuso un occhio sulla violazione dei diritti dei bambini, donne, uomini e lavoratori in generale.
 
L’Europa dei diritti preferisce proteggere gli interessi delle sue multinazionali. Per questo chiediamo la revisione (integrando il cobalto) del regolamento, perché la cosiddetta transizione ecologica  non nasca dalla guerra e dal sangue delle vittime.  Ricordiamo e condanniamo con forza le responsabilità dei paesi vicini coinvolti in questo saccheggio ed in questo conflitto, il più sanguinoso dopo la Seconda Guerra Mondiale, definito l’Olocausto africano».

Portantini con barella trasportano i resti di una donna vicino a Goma in Congo
Donna violentata ed uccisa 19 dicembre 2022 vicino a Goma. Nella Provincia dell'Ituri nel gennaio 2023 l'esercito dell'Onu ha scoperto 3 fosse comuni con cadaveri anche di bambini.
Foto di Organizzazione APSO
 
La Focsiv ha distribuito ai giornalisti un documento di analisi del Regolamento europeo.
 
Queste le principali osservazioni:
 
  1. Scarsa copertura del regolamento che si applica sul commercio di soli 4 minerali (oro, tungsteno, stagno e tantalio) lasciando fuori numerosi altri minerali sempre più importanti per la transizione ecologica, come il cobalto e il litio;
  2. attuazione disomogenea del Regolamento per quanto riguarda i meccanismi di controllo e sanzioni;
  3. mancanza di trasparenza su quali imprese rientrino nel Regolamento, e sull’effettiva possibilità di collegare la produzione con le importazioni
  4. applicazione di soglie volumetriche alle importazioni, sotto le quali non vi è controllo.
 
Proprio in un momento storico cruciale di transizione degli equilibri internazionali, Il controllo sulle materie prime provenienti dal Congo e dai paesi vicini potrebbe togliere la benzina dal fuoco della guerra. Potrebbe sciogliere al sole gli interessi economici che motivano le forze in campo. Ecco perché è importante tenere accesi i riflettori su quanto accade in Congo.
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