Vangelo della Esaltazione della Santa Croce - Anno C: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui». Dal Vangelo di Giovanni (Gv 3, 13-17)
Commento al Vangelo di domenica 14 settembre 2025 (Esaltazione della Santa Croce)
Gesù dice: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo. Quello è un segno, io sono la realtà significata. Io dovrò essere innalzato affinché chiunque crede in me abbia la vita eterna, e la vita eterna è la vita che era da prima e sarà sempre. È la vita di Dio, per natura sua». Ecco il mondo nuovo, centrato nella nuova creazione. Poi Gesù scopre le carte e dice: «Dio ha tanto amato il mondo. Io non sono venuto per separare e per far morire, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di me». In altre parole Dio, nel suo mistero di amore, ha previsto che l’unica via di salvezza per l’uomo fosse che il suo Figlio si incarnasse, diventasse uno di noi e in forza della sua vita divina, vissuta in mezzo agli uomini, incontrasse l’ostilità dell’uomo, fosse ucciso e da quella morte potesse scaturire la salvezza per coloro stessi che l’avevano ucciso. Dio è realmente padre e madre per l’umanità intera e ha mandato il suo figlio unigenito per manifestare quello che lui è: amore che si scioglie per i suoi figli, si consuma e si sacrifica per loro fino al dono totale della vita. Ogni Messa è una comunione intima con il Cristo che si dà a me e si sacrifica per me.
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano,abbònati qui
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