Vangelo della IV domenica di Quaresima - Anno B: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Dal Vangelo di Giovanni (Gv 3, 14-21)
Commento al Vangelo del 10 marzo 2024 (IV domenica di Quaresima - Anno B)
«La luce è venuta nel mondo»: Gesù è la grande luce che ha illuminato il popolo che camminava nelle tenebre. Gesù è venuto perché la gioia sia in noi e la nostra gioia sia perfetta. Tu dai gioia quando non ti appartieni più. Monsignor Romero a coloro che gli dicevano di fermarsi un po’ rispondeva che, se era necessario che il suo sangue si mescolasse con quello di Gesù, egli era pronto, e così avvenne. Egli era partecipe di quella luce che è Gesù. Pensa a don Treppì (padre Pino Puglisi) che a coloro che gli dicevano «Fa’ un passo indietro» rispondeva: «Se mi uccidono che cosa mi potranno fare?» e così fu! Pensa a tutti i missionari, pensa alle umili mamme che non si appartengono, ma si donano a Dio. Pensa alle case famiglia dove giovani donne danno se stesse per essere madri dei figli di nessuno. Un mondo di luce sta sbucando da tutte le parti, è il mondo nuovo che fiorisce. E tu?
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano, abbònati qui
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