Vangelo della XV domenica del tempo ordinario - Anno C: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
Dal Vangelo di Luca (Lc 10, 25-37)
Commento al Vangelo di domenica 13 luglio 2025 (XV domenica del tempo ordinario - Anno C)
Percorrendo i 31 chilometri che separano Gerusalemme da Gerico, un uomo incappò nei ladroni che lo lasciarono mezzo morto. Giunse un sacerdote ma, dopo aver visto, passò dall’altra parte per non tenere nello sguardo l’immagine di quell’uomo grondante sangue, per non essere tentato nel bene. Poi passò un levita, ma anche lui andò oltre, dall’altra parte. Il sacerdote e il levita pensavano alle conseguenze del loro fermarsi lì, soprattutto il sacerdote: doveva aprire il tempio, lo aspettavano. Quando noi non amiamo troviamo mille modi, anche i più inverosimili, per dire di no; quando si ama si trovano tutte le vie per dire di sì.
Il samaritano vide, si accostò, rimase sconvolto, scese nel fosso, caricò su di sé il malcapitato, condivise con lui; la vita del malcapitato diventò la sua. Il samaritano non pensò alle conseguenze, ma rovesciò tutti i suoi progetti. Non ebbe paura di ciò che poteva succedere; si mise sulle spalle quel poveretto.
Prova ad amare radicalmente del tutto, senza attendere risposta, immergendoti nell'amore di Cristo. Ci sarà solo il limite della tua persona che tante volte, senza che tu lo voglia, non ti farà amare: è il tuo limite d'intelligenza, di affetto, la tua stanchezza, ma questo non toglie nulla. Arrenditi all'amore! Scegli! Prova!
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano, abbònati qui
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