Foto di un dipinto di Cesare Mariani
Dove abitò la Madonna dopo che Gesù morì e fu assunto in Cielo? E dove avvenne l'assunzione di Maria? Proviamo a dare delle risposte, partendo anche dal ritrovamento di una casa nei pressi di Efeso, ritenuta proprio la casa di Maria.
Il 15 agosto, nel cuore dell'estate, la Chiesa celebra la festa dell'assunzione di Maria, ossia il momento in cui «la Vergine immacolata, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo», come recita la Costituzione dogmatica Lumen Gentium. Si tratta della principale festa dedicata alla Madonna, così come avviene per i Santi, la cui memoria liturgica si celebra in genere nel giorno della loro morte, chiamato dies natalis, la loro nascita al Cielo.
L'assunzione di Maria è un dogma di fede, una verità fondamentale della Chiesa, proclamato il 1º novembre 1950 da Papa Pio XII. Rappresenta un'anticipazione della resurrezione della carne, che per tutti gli uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi con il Giudizio universale. Anche i Santi hanno, per ora, raggiunto la beatitudine celeste solo in anima. Dunque, secondo la fede cattolica, Gesù e Maria sono le uniche persone ad essere già risorte sia nell'anima che nel corpo.
La casa di Maria a Efeso: storia, scoperta e tradizione
Sappiamo che l'ascensione di Gesù avvenne nei pressi Gerusalemme, come raccontato negli Atti degli Apostoli e nel Vangelo secondo Luca. Ma dove avvenne l'assunzione di Maria?
Nessun passo biblico parla della morte di Maria. A lungo si ritenne che anche la Madonna fosse stata assunta in Cielo a Gerusalemme, tanto che qui, ai piedi del monte degli Ulivi, è presente la chiesa dell'Assunzione.
Finché il 18 ottobre 1881, un sacerdote francese, Julien Gouyet, basandosi sulle rivelazioni private della Beata Anna Katharina Emmerick, scoprì una piccola costruzione in pietra sita nel promontorio che sovrasta i resti dell'antica città di Efeso, vicino l'odierna Selçuk, in Turchia. La Beata Emmerick fu una suora agostiniana tedesca, mistica e stigmatizzata, oggi beata, morta nel 1824, nota per le sue visioni sugli ultimi giorni di Gesù, a cui si ispirò il regista Mel Gibson per il film La Passione di Cristo, e della vita di sua madre Maria. In una visione la Beata Emmerick racconta che «Maria non visse di preciso ad Efeso, ma in un paese vicino, la dimora di Maria si trovava su una collina a sinistra della strada in direzione di Gerusalemme, circa tre ore e mezza da Efeso».
La casa ritrovata rispondeva perfettamente alle indicazioni della veggente che, inchiodata sul suo letto, non si era mai mossa dalla Prussia. Ad esempio, la suora scriveva che «le finestre della casa erano poste a una considerevole altezza e la seconda stanza era più oscura della prima» e la casa ritrovata ha effettivamente le aperture della casa a un'altezza di quasi 3 metri da terra. Inoltre quel luogo era chiamato dalla gente del posto Panaya Kapuli, che in turco significa “Cappella della Tutta Pura”.
«Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre”. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa». Nel Vangelo giovanneo è riportato l'affidamento di Maria a Giovanni ed è scritto a chiare lettere che «la prese nella sua casa». Giovanni si trasferì a Efeso e, secondo la tradizione e gli scritti di Tertulliano, lì morì, tanto che fu eretta una basilica nel luogo dove si ritiene sia morto. Pertanto la presenza di Maria a Efeso è coerente con questi elementi.
Questa scoperta coincide con la tradizione secondo la quale, dopo la morte di Gesù, Maria seguì Giovanni fino ad Efeso, e lì visse fino alla sua dormizione, sebbene questa non sia una verità della fede cattolica.
Efeso, crocevia di culture e fede: un santuario per tutti
Come racconta mons. Lorenzo Piretto, vescovo emerito di Smirne, «la Turchia è come una seconda Terra Santa, perché qui si è sviluppata la predicazione degli apostoli». A Efeso predicò San Paolo, tanto che ai suoi cittadini è dedicata una delle lettere paoline. Ad Antiochia, come si racconta negli Atti degli Apostoli, «per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani». Inoltre fu proprio a Efeso, nel 431 d.C., che si tenne il Concilio Ecumenico in cui si proclamò Maria Theotòkos, Madre di Dio.
Mons. Pirettto spiega che «i Turchi chiamano Maria “Meryem Ana”, “Maria mamma”. E alla casa di Maria a Efeso, dove la Madonna avrebbe vissuto gli ultimi tempi della sua vita e si sarebbe “addormentata”, come dicono gli orientali, e poi assunta in cielo, la grande maggioranza dei pellegrini è costituita dai musulmani».
Qui, in questo luogo, sulle colline sopra l'antica città di Efeso, nella diocesi di Smirne, il porto da cui partono i migranti in cerca di futuro, la sola ancora esistente delle sette chiese dell'Apocalisse, si erge questo piccolo Santuario, dove sono giunti pellegrini San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Da questa piccola casa in tanti alzano ancora lo sguardo, cercando un ponte tra la terra e il Cielo.