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9 Aprile 2021
Ultima modifica: 9 Aprile 2021 ore 16:16

A chi devolvere il tuo 5x1000

I contribuenti possono presentare il mod. 730 fino al 30 settembre, la Certificazione Unica fino a fine novembre.
A chi devolvere il tuo 5x1000
Foto di Luca Andriani
Una ricerca Doxa rivela che la metà degli italiani non conosce questa opportunità, e il 32% non si fida a causa di pregiudizi infondati. Ecco come funziona, a chi vanno i fondi, come li destina la Comunità Papa Giovanni XXIII.

Dopo un 2020 straordinario, a causa dello scoppio della pandemia e del lockdown che ha interessato tutta Italia fino a maggio inoltrato, tornano ad una nuova normalità anche le scadenze fiscali per la presentazione della dichiarazione dei redditi dei contribuenti: 30 giugno 2021 per il modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico) presentato in forma cartacea agli uffici postali (si ha tempo fino al 30 novembre invece se lo si consegna per via telematica); 30 settembre 2021 per chi presenta il modello 730 precompilato o ordinario.
Il 2020 è stato straordinario anche sotto un altro punto di vista: sono stati erogati i fondi derivanti dal 5x1000 delle dichiarazioni dei redditi sia per l’anno 2018 che per l’anno 2019, accorciando un divario che ormai da tempo penalizzava le realtà del sociale che si vedevano erogare i fondi a loro destinati dai contribuenti con due anni di ritardo rispetto all’anno in cui la scelta era stata espressa dal cittadino.

Cos'è il 5 per mille 

Il 5x1000 è, infatti, uno strumento a disposizione dei contribuenti italiani che, insieme all’8x1000 e al 2x1000, permette di indicare realtà a cui destinare una quota percentuale del proprio reddito. Di questa quota lo Stato sceglie di privarsi, versandolo alle realtà indicate dal contribuente, che può sceglierne una per l’8x1000, una per il 5x1000 e una per il 2x1000, strumenti quindi non alternativi l’uno all’altro e senza che questo comporti nessun aggravio per sé.  
Anche se, come è ovvio, il 5x1000 è calcolato sul reddito di chi lo sta destinando, persino per i redditi più bassi può tradursi in una donazione di circa 20 euro per gli enti che lo ricevono. Una donazione non trascurabile insomma e uno strumento di aiuto semplice e immediato a portata di “penna” di oltre 41 milioni di contribuenti italiani.
Eppure sono molti quelli che ancora non ne approfittano. Sì, perché il 5x1000 è un'opportunità concessa a ciascuno di noi di sostenere una causa che ci sta a cuore, senza che questo incida sul nostro portafoglio.

Chi beneficia del 5 per mille

Sono 66.493 le realtà che l’Agenzia delle Entrate ha ammesso nel 2020 a questa ripartizione, divise tra Associazioni di Volontariato e Onlus (il settore con più preferenze, ma anche con più enti ammessi al contributo, oltre 47.500 e ulteriormente in crescita rispetto all’anno precedente), ricerca scientifica, ricerca sanitaria, associazioni sportive e dilettantistiche, Comuni, enti dei beni culturali e paesaggistici, aree protette. Sono sempre di più le realtà che si mobilitano per raccogliere preferenze dagli italiani e solo nell’ultimo anno hanno avuto accesso a queste categorie altre 10.000 enti.
Una enorme platea tra cui scegliere. Ma allora, come si orientano gli italiani?

Una opportunità poco conosciuta

Una risposta la dà la ricerca Italiani Solidali, condotta anche nel 2020 da BVA-Doxa su un campione di 2.000 italiani con lo scopo di tracciare il comportamento nei confronti delle donazioni.
La ricerca innanzitutto ci dice che solo 1 italiano su 2 conosce l’esistenza del 5x1000 (55%) e ancora meno sono quelli che dichiarano di usare questo strumento, assegnando una preferenza (37%). La percentuale di chi destina il 5x1000 aumenta tra chi dichiara di fare abitualmente donazioni durante l’anno (60%) e diminuisce tra chi si dichiara “non donatore” (36%).
Un aspetto da sottolineare è che tutti questi dati sono in calo rispetto alla rilevazione condotta l’anno precedente, segnale quindi che all’aumentare degli enti che accedono a questo strumento - e che di conseguenza promuovono azioni di comunicazione - non aumenta però né la percentuale di chi viene a conoscenza di questa possibilità né quella di chi effettivamente la utilizza.

La ricerca: come si comportano gli italiani

Sempre in base alla ricerca Doxa, condotta a fine 2020, chi firma per il 5x1000 è principalmente uomo (52%), ha un’età tra i 45 e i 64 anni (40%) e un titolo di studio superiore (67%).
Grafico 5x1000 doxa firma
Criterio di scelta nella firma del 5x1000. Fonte: Doxa, indagine Italiani solidali sett-ott. 2020

La scelta viene fatta principalmente secondo due criteri: il 30% conferma la propria scelta anno dopo anno allo stesso ente; il 29% segue i consigli di amici, parenti, conoscenti o colleghi e l’11% quelli che ricevono dal commercialista o dagli operatori del CAF.
Grafico 5x1000 doxa
Motivi della mancata firma del 5x1000. Fonte: Doxa, indagine italiani solidali sett-ott. 2020

Chi non usa questo strumento, invece, lo fa per posizioni critiche (il 32% non si fida, dice di non poter verificare i risultati, non interessato a donare); o perché non conoscere abbastanza nessun ente a cui destinare il proprio 5x1000 (21%); ha avuto problematiche all’atto della presentazione della dichiarazione (un 9% non sapeva come farlo, non ricordava i dati dell’ente) o è stato scoraggiato dalla convinzione che questo contributo sia troppo piccolo e comunque erogato con tempi troppo lunghi agli enti (9%). Cosa che era vera fino allo scorso anno, vedremo se quest’anno si riuscirà a mantenere il “vantaggio” acquisito lo scorso anno con l’erogazione di due annualità.

Dona il tuo 5x1000 alla Comunità Papa Giovanni XXIII

Di pari passo con chi dichiara di non sapere come si fa, va anche il 10% che dice di non farlo perché non tenuto a presentare la dichiarazione ma soltanto il CUD o che dichiara di fare già altre offerte o donazioni o di non avere disponibilità economiche, non sapendo con molta probabilità che nessuna di queste motivazioni trova riscontro reale, visto che al contribuente non costa nulla, e che anche chi non è tenuto a presentare la dichiarazione può esprimere la sua preferenza ogni anno. Semplicemente occorre compilare il modulo apposito del proprio CUD e consegnarlo (entro le scadenze fiscali) chiuso in una busta con su scritto “Scelta per la destinazione dell’8×1000, del 5×1000 e del 2×1000 dell’IRPEF” e il proprio nome, cognome e codice fiscale in un qualsiasi Ufficio Postale che, gratuitamente, lo consegna all’Agenzia delle Entrate.


5x1000 padre figlia
Foto di Luca Andriani

Dove vanno i fondi raccolti

I fondi derivanti dalle destinazioni del 5x1000 vengono erogati dall’Agenzia delle Entrate alle varie realtà beneficiarie ogni anno.
Tutti gli elenchi, divisi per categoria, sono liberamente consultabili sul sito dell’Agenzia, con il dettaglio di firme ricevute, importo corrispondente e importo derivante alle scelte ripartite.
Ogni anno le realtà beneficiarie sono tenute a presentare all’Agenzia delle Entrate un dettagliato rendiconto della destinazione di quei fondi, rendendo quindi questo strumento assolutamente affidabile e rintracciabile.
La Comunità Papa Giovanni XXIII, ad esempio, destina i fondi derivanti dal 5x1000 per provvedere ai bisogni di tutte quelle persone accolte nelle proprie case famiglia e realtà di accoglienza che non ricevono nessun altro tipo di contributo e sussidio da parte dell’Ente pubblico né da parte di privati, per aiutare quindi chi davvero non ha nessun altro che lo aiuti.
Persone con storie di disagio sociale e familiare, con disturbo psichico o psichiatrico; oppure migranti o persone senza tetto; o ancora quelle che hanno concluso un programma di recupero dalla tossicodipendenza e necessitano di un periodo ponte per il rientro in società, gli ex detenuti, ma anche tanti bambini e ragazzi.
 
Mappa fondi 5x1000
La mappa illustra la destinazione dei fondi 5x1000 ricevuti dalla Comunità Papa Giovanni XXIII nel 2018

 
A loro specificatamente, sulle oltre 5.000 che la Comunità accoglie nelle sue oltre 500 realtà di accoglienza, grazie al 5x1000 la Comunità ha potuto garantire una casa, pasti tutti i giorni, vestiti e tutte le cure mediche o farmaci di cui hanno bisogno.
Inoltre, parte di quei fondi hanno contribuito all’acquisto di pulmini attrezzati per il trasporto delle persone con disabilità che vivono nelle case della Comunità, garantendo a tutti loro di vivere una vita piena, dignitosa e in un ambiente familiare (dati da bilancio dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Onlus).

Per maggiori informazioni: 5x1000.apg23.org