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19 Settembre 2022

Apg23 ai partiti: 9 priorità per le elezioni del 25 settembre

Gli "ultimi" come criterio per costruire una società inclusiva e nonviolenta.
Apg23 ai partiti: 9 priorità per le elezioni del 25 settembre
Foto di ANSA/ FEDERICA LIBEROTTI
Emergenze come tossicodipendenza e migrazioni, temi controversi come tutela della vita e prostituzione, ma anche ambiente e nonviolenza attiva. Ecco il programma politico messo a punto dalla Comunità di don Benzi in occasione delle elezioni e inviato a partiti e candidati.
In questi giorni a Roma la Comunità Papa Giovanni XXIII sta presentando alle forze politiche ed ai singoli candidati alle prossime elezioni del 25 settembre - con un documento fatto pervenire ad ogni partito e coalizione già nelle scorse settimane - il proprio contributo di proposte per una partecipazione attiva alla vita del Paese e verso il bene comune.
Nel documento sono illustrati nove temi di particolare sensibilità politica che toccano grandi sfide attuali. Eccoli in sintesi.

Le 9 priorità per le elezioni politiche 2022

  1. La Pace, con l’invito ad abbracciare la nonviolenza attiva in modo nuovo, potenziando il servizio civile, i corpi civili di pace e altre forme di difesa civile non armata con l’Istituzione del Ministero della Pace spostando il paradigma ministeriale verso una nuova architettura di pace, con piani strategici strutturali nazionali pluriennali di cura, mantenimento e promozione della pace.
  2. La Vita, per la consapevolezza del valore sociale dell'accoglienza di ogni nuova vita con l’istituzione della Giornata della vita nascente e per il diritto alla continuazione della gravidanza, l’ampliamento della possibilità della sepoltura del bimbo morto prima di nascere e l’accompagnamento efficace dei genitori a cui viene diagnosticata una malattia o una disabilità del figlio.
  3. La cultura dell’accoglienza, incrementando il supporto alle famiglie fragili e vulnerabili attraverso una effettiva politica di sostegno con servizi educativi mirati e interventi economici specifici e con la promozione del diritto a una famiglia per ogni persona fragile e l’affidamento familiare per rispondere ai bisogni sempre più numerosi di minori.
  4. Il contrasto alla povertà e il lavoro, con misure più orientate al reale reinserimento lavorativo, il salario minimo “erga omnes”, la riduzione dell’età pensionabile e un sistema di prelievo fiscale improntato ad una efficace progressività in ragione della capacità contributiva di ciascuno.
  5. La lotta alla tossicodipendenza, con l’abbandono di ogni percorso verso la legalizzazione delle droghe sia pesanti che leggere, la revisione delle strategie di riduzione del danno affinché diventino strumenti di liberazione vera e non mero mantenimento della dipendenza patologica, con l’ulteriore sviluppo di misure alternative alla carcerazione.
  6. L’eradicazione dello sfruttamento sessuale, che vede giovani vite trattate come merci e che prolifera a causa di una visione materialistica che nega la dignità della donna e la parità di diritti tra uomo e donna, attraverso un intervento legislativo per la punibilità dei clienti/consumatori che in Italia non può che «muoversi tra il modello abolizionista vigente e quello neoabolizionista di stampo nordico»
  7. La gestione dell'immigrazione, con l’utilizzo della figura del visto umanitario, i corridoi umanitari strutturali e l’affermazione della sponsorship come canale di migrazione ed ingresso regolare, unitamente alla riforma del Regolamento di Dublino e al superamento del sistema emergenziale di accoglienza (CAS) a favore di quello del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) gestito dagli Enti Locali.
  8. La revisione del sistema carcerario, per passare dalla certezza della pena alla certezza del recupero promuovendo e riconoscendo le comunità di accoglienza di detenuti in misura alternativa di comprovata esperienza come strutture di garanzia di una giustizia veramente rieducante; agendo con determinazione normativa perché nessun bimbo entri mai più in carcere con i genitori e per il superamento dell’ergastolo ostativo.
  9. L’emergenza climatica e la cura della casa comune, per la promozione urgente di una ecologia integrale con l’economia circolare progettata per auto-rigenerarsi, l’abbandono il più rapidamente possibile dei combustibili fossili per investire sempre più in energie ad emissioni zero, in coerenza con l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Ramonda: partire dagli "ultimi" per aiutare tutti

Nel documento si propone una visione di società fondata sull’uguaglianza e la fratellanza umana sostenibile in tutte le sue dimensioni: sociale, economica, geografica ed ambientale. Una fraternità originaria, capace di far nascere una pace positiva della prossimità, con una innovativa legislazione e nuove infrastrutture e capaci di fare proprie tutte le esperienze attive di costruzione della coesione sociale presenti nel nostro Paese.
Una società, come esorta il Presidente Giovanni Paolo Ramonda nell’introduzione, che parta dagli «ultimi» perché «se si parte dagli ultimi, allora si possono abbracciare ed aiutare tutti».

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