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3 Aprile 2024
Ultima modifica: 3 Aprile 2024 ore 09:53

Attacco alla Comunità di Pace in Colombia

Assassinati due membri della Comunità di San José de Apartadó, violenza continua nonostante l'accordo di pace
Attacco alla Comunità di Pace in Colombia
Foto di Comunità di Pace di San José de Apartadó
Nella Comunità di Paz di San José de Apartadó in Colombia, Nayeli Sepulveda, 30 anni, e Edison David, 15 anni, sono stati uccisi il 19 marzo. La comunità, nota per il suo impegno nella difesa dei diritti umani e nel contrasto all'estrazione mineraria, denuncia la persistente violenza nonostante gli accordi di pace.

Lo scorso 19 marzo una donna e un ragazzo appartenenti alla Comunità di Pace di San José de Apartadó, in Colombia, sono stati uccisi. Le vittime sono Nayeli Sepulveda, 30 anni, ed Edison David, 15 anni, rispettivamente moglie e fratello di uno dei leader della Comunità di Pace. Il duplice omicidio è stato compiuto con colpi d'arma da fuoco presso il villaggio La Esperanza, nel Dipartimento di Antioquia.

La Comunità di Pace di San José de Apartadó è un'Organizzazione della Società Civile costituitasi il 23 marzo del 1997. La Comunità è stata fondata perseguendo l'obiettivo di difendere il diritto della popolazione civile a rimanere sul proprio territorio, alla neutralità rispetto al conflitto, alla protezione della propria vita e alla tutela della propria terra dall'estrattivismo, al fine di impiegarla come bene indispensabile per il soddisfacimento dei bisogni primari. I suoi membri vivono in piccoli villaggi dislocati in un'area rurale di montagna molto vasta, dove forti sono gli interessi economici legati allo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali e minerali.

Dalla sua fondazione, più di 300 persone sono state assassinate per mano di diversi gruppi armati nell'area. Il terribile massacro avvenuto il 21 febbraio 2005 conta l'omicidio di 8 persone di cui 4 minori: il più piccolo tra loro aveva solo 18 mesi.

Nonostante queste gravi violazioni dei Diritti Umani, la Comunità di Pace porta avanti con determinazione una resistenza nonviolenta che chiede dignità, rispetto, Verità e Giustizia, sfidando apertamente un modello economico e di mercato che si basa sullo sfruttamento umano e ambientale e su una strategia di guerra a bassa intensità. A queste logiche la Comunità di Pace ha opposto l'alternativa di uno stile di vita che pone al centro le persone, le comunità e la natura. Per questo, nel 2018 è stata insignita del Premio "Prophetic Economy" in quanto "testimonia in modo eccellente ciò che intendiamo per economia profetica e cioè un'economia basata non solo sulla giustizia, il mercato equo, ma anche sulla capacità di costruzione della Pace, la Difesa dei Diritti Umani e del territorio, tutti valori fondamentali per lo sviluppo integrale dell'essere umano" (cit. di Cristina Calvo, durante la consegna del premio).


A distanza di anni dalla firma dell'Accordo di Pace del 2016, la situazione in Colombia resta ancora molto difficile. La Colombia risulta essere in cima alla classifica dei Paesi più pericolosi al mondo per chi si occupa di difesa dei Diritti Umani e dell'ambiente. In questi ultimi anni, si è assistito all'espansione di gruppi armati illegali specialmente nelle aree rurali.

Nayeli era nata e cresciuta nella Comunità di Pace di San José de Apartadó. Madre di due figli e una figlia, era moglie del coordinatore umanitario della Comunità nel villaggio La Esperanza, dove questa realtà possiede un terreno collettivo legalmente registrato al catasto come proprietà terriera Las Delicias. La maggior parte degli ettari è protetta come riserva ambientale, mentre una parte minore viene utilizzata per la coltivazione di riso, fagioli, mais e yuca, quali alimenti basilari per la dieta della popolazione contadina.  Donna umile e forte, credeva fortemente nel processo di resistenza pacifica della Comunità di Pace.

Edison era fratello del coordinatore umanitario della Comunità di Pace nel villaggio La Esperanza. Ragazzo solare e giocoso,  aiutava il fratello nella semina e nella raccolta dei prodotti alimentari.

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Foto di Archivio Operazione Colomba
Operazione Colomba, il Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, è presente in Colombia dal 2009 per garantire protezione e accompagnamento alle persone vittime del conflitto. «Nelle ultime due settimane noi di Operazione Colomba eravamo presenti in qualità di osservatori internazionali nel villaggio La Esperanza proprio a causa degli ultimi attacchi ricevuti. Io ero ripartita da quel villaggio il giorno prima del massacro» spiega Monica Puto, operatrice di Operazione Colomba.

«La Comunità di Pace aveva subito di recente diversi attacchi: – continua Puto – invasioni di terreno nella proprietà privata Las Delicias, all'interno del villaggio, danni materiali a beni di sua proprietà, minacce, calunnie per screditare la resistenza pacifica che portano avanti da 27 anni per proteggere la loro terra da grandi progetti estrattivi. Il Municipio di Apartadò, gli enti locali e il governo nazionale erano a conoscenza di quanto stesse accadendo prima del massacro».

Nonostante le tensioni delle settimane precedenti al massacro, Nayeli e il marito avevano espresso la loro volontà di resistere in quel territorio.