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15 Maggio 2024
Ultima modifica: 15 Maggio 2024 ore 07:32

Bordignon: «Capacitare le famiglie»

Riflessioni per la 30esima Giornata Internazionale della Famiglia
Bordignon: «Capacitare le famiglie»
Foto di Charles McArthur da Pixabay
Occorre mettere le famiglie nelle condizioni di dare il meglio di sé
Nel 1993 le Nazioni Unite hanno dichiarato ufficialmente il 15 maggio la prima Giornata Internazionale della Famiglia per celebrarne il ruolo cruciale nella vita di ogni persona, ma anche di ogni comunità e società. La Giornata ONU è occasione per richiamare l’attenzione delle Istituzioni a promuovere il benessere e l’equilibrio delle famiglie con appropriati interventi legislativi, sociali ed economici.

Famiglia: l'esperienza primaria di ogni essere umano

Quest’anno ricorrono i 30 anni dalla prima celebrazione avvenuta nel 1994 e le famiglie, nelle loro significative differenze funzionali, economiche, culturali e religiose, determinate dai contesti, restano l’esperienza primaria per ogni essere umano. La famiglia è infatti il luogo nel quale si genera la vita, ci si affaccia al mondo e si sperimentano le prime relazioni fondamentali. Al contempo resta largamente il primo spazio di solidarietà, di cura e di protezione sociale e dei fragili, anche con funzioni educative ed economiche.
Oggi la Giornata Internazionale si celebra in oltre 150 paesi e trova la sua piena attualità nell’impellente necessità di sostenere le capacità e la funzionalità di questo straordinario soggetto sociale che sta vivendo le complessità che attraversano la società. In Italia in particolare, in un contesto che vede l’imporsi di un crescente individualismo, l’allargarsi di un sistema di “relazioni liquide”, la crescente fatica a pensare progetti relazionali stabili ed orientati al dono e alla reciprocità la famiglia vive certamente una stagione complicata.

Non un problema da risolvere ma una potente risorsa sociale

“Capacitare le famiglie”, cioè metterle nelle condizioni di dare il meglio di sé, diventa perciò la più grande sfida che merita di essere messa in cima ai taccuini della politica e dell’amministrazione delle Istituzioni. Il punto di partenza fondamentale è quello di non approcciarsi ancora una volta alle famiglie come un problema, quanto come una risorsa. Lo ha ben ricordato Papa Francesco ai Vescovi americani: «La famiglia, infatti, non è prima di tutto un motivo di preoccupazione, ma la felice conferma della benedizione di Dio al capolavoro della creazione».
Ecco questo è quanto la politica e la società civile in Italia non hanno ancora fatto: riconoscere che la famiglia non è un semplice “oggetto ammalato” delle politiche sociali, ma un potente “soggetto sociale” che, se messo nelle condizioni, è capace di generare bene a vantaggio di tutte la comunità rilanciando natalità, coesione sociale, stili educativi, solidarietà intergenerazionale, cura del creato e molto altro.