F. (10 anni): «Mamma perché nel mondo ci sono le guerre? Perché gli adulti non sanno fare la pace?». Domande semplici ma spiazzanti, che mettono l’adulto di fronte all’incoerenza del mondo che sta consegnando, dove si chiede ai bambini di fare la pace ma non si riesce poi ad essere modelli e testimoni di pace. In un tempo in cui le guerre si moltiplicano e la cultura della violenza si innesta nei rapporti quotidiani, l’educazione alla pace non è più opzionale, è una responsabilità urgente e collettiva. Educare alla pace è molto di più che parlare di assenza di guerra. Maria Montessori diceva «la pace è ciò che nasce dall’educazione, è il frutto di un lavoro silenzioso e profondo».
L’educazione alla pace passa trasversalmente attraverso le relazioni sane, la capacità di comprendere e regolare le proprie emozioni e affrontare conflitti senza aggressività. La pace nasce promuovendo l’empatia e il dialogo, la solidarietà, il rispetto per le diversità, la gentilezza, la cura per il bene comune, la condivisione e la nonviolenza. Gli adulti hanno il compito di insegnare che il potere non è dominio ma una responsabilità e che il coraggio non è prevaricare ma comprendere. Tutto questo inizia dal rispetto dell’altro, fin dall’infanzia: il rispetto per lo spazio, per il corpo dell’altro, per le parole che l’altro dice e per le sue emozioni.
Ciascuno ha uno spazio, anche fisico, che è sacro, dove per entrare c’è bisogno di un permesso. Questo va di pari passo con lo spazio psicologico dove i sentimenti e le emozioni altrui vanno rispettate. Tutto ciò pone le basi della prevenzione alla violenza perché significa imparare a rispettare i confini altrui.
Nelson Mandela affermava che «l’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo». La famiglia e la scuola sono contesti privilegiati per educare alla pace, dove gli adulti diventano esempio, modello con le loro parole e gesti. Inoltre una scuola che sceglie di promuovere la cooperazione contro la competizione, la gentilezza contro l’indifferenza, il rispetto contro la prevaricazione e l’intolleranza sta costruendo un futuro di pace.