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7 Maggio 2021
Ultima modifica: 7 Maggio 2021 ore 13:14

Brevetti anti Covid: il bivio diplomatico

Joe Biden vorrebbe sospenderli. Draghi è d'accordo. «Se non ora quando?»
Brevetti anti Covid: il bivio diplomatico
Foto di Paolo Salmoirago
La proposta avanzata da India e Sudafrica di sospendere la proprietà intellettuale sui vaccini si è finora scontrata con la resistenza della gran parte degli Stati. Ma dopo l'intervento del presidente americano qualcosa sembra stia cambiando.
Covid-19 costringe la comunità internazionale a cimentarsi su uno dei più ruvidi crinali di patogenesi della globalizzazione. Mi riferisco al monopolio brevettuale con cui viene incentivata la produzione di conoscenza da quando è nata l’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc), e da quando è entrato in vigore l’Accordo TRIPS sulla proprietà intellettuale, lo strumento che impone i brevetti su scala mondiale.  
I brevetti sono un vecchio arnese, gli analisti ne rintracciano l’origine alla Repubblica di Venezia, ma fino a pochi decenni fa erano normati su base nazionale e con qualche discrimine.
In Occidente, ad esempio, i farmaci erano esclusi dai brevetti fino alla metà del XX secolo –  in Italia la brevettazione dei medicinali fu introdotta solo nel 1978 – perché lo speciale statuto del prodotto non era appropriabile secondo logiche di diritto privato.
 
L’accordo TRIPS nel 1995 segna una nuova era, premiando l’innovazione con un diritto esclusivo di proprietà intellettuale di venti anni – la stessa regola per tutti – che non discrimina fra prodotti industriali e non esclude la scienza medica e sanitaria. Un regime che collide fragorosamente con il diritto alla salute.
Ricordiamo l’HIV/Aids, quando la storia della medicina ha scritto la pagina più atroce di distanza fra la terapia antiretrovirale e la sua possibilità di accesso ai malati? 12 milioni di africani sono morti fra il 1996 e il 2006, secondo l’African Centre for Disease Control, a causa delle barriere brevettuali e dei prezzi dei farmaci salvavita. La storia ritorna con i vaccini e i dispositivi necessari a combattere la pandemia, in una guerra geopolitica senza fine.

I governi devono decidere se accogliere la proposta di India e Sudafrica che chiede di sospendere la proprietà intellettuale per aprire l’accesso alla scienza e incrementare la produzione contro Covid 19, o se lasciare le cose come stanno, investire ancora sui monopoli delle aziende conferendo loro proprietà della scienza, controllo produttivo e sui prezzi.
Il dilemma racchiude due visioni sul futuro.

Il bivio diplomatico che oppone 2/3 dei Paesi dell’Omc contro il nucleo di Paesi contrari alla sospensione, tra cui la Commissione Europea, è destinato a darci indicazioni sul senso di marcia della comunità internazionale.
Le opinioni pubbliche si mobilitano intanto per il diritto alla cura con petizioni e iniziative, sulla scia pandemica che unisce nord e sud del mondo.
Se non ora, quando?

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L'articolo è tratto da Sempre Magazine n.3/2021
Sulle possibilità di superare l'accordo Trips sui brevetti leggi anche
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