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3 Maggio 2021
Ultima modifica: 3 Maggio 2021 ore 11:21

Vaccini, una scelta di responsabilità

«Non è un dogma di fede» ma una «responsabilità verso le persone più fragili»
Vaccini, una scelta di responsabilità
Foto di Daniel Dal Zennaro
Dopo essere intervenuto pubblicamente in quanto responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII chiedendo al Governo di includere tra le vaccinazioni prioritarie anche le persone con disabilità, Ramonda torna sul tema con un Editoriale nella testata dell'associazione in cui invita a mettere da parte le polemiche e agire pensando al bene comune.
Nella storia dell’umanità si sono sempre succedute epidemie e anche pandemie estese ai singoli continenti. Ma quella attuale da Covid-19 ha toccato tutta l’umanità, sconvolgendo il mondo dell’economia e della finanza, intaccando il mondo del lavoro, della scuola, e soprattutto mettendo in ginocchio i sistemi sanitari provocando ormai 3 milioni di decessi, soprattutto tra le persone più vulnerabili.
Per capire meglio la situazione basta dare la parola a chi ha vissuto questa malattia sulla propria pelle finendo in ospedale, in terapia intensiva e intubati. Alcuni non ce lo possono raccontare perché sono arrivati alla casa del Padre: nella Comunità Papa Giovanni XXIII penso a fratelli come Bruno, medico, a don Giacomo, sacerdote, a Gerry, figlio accolto e rigenerato nell’amore, a Roberto, volontario.
Editoriale Sempre magazine maggio giugno 2021
Editoriale di Giovanni Paolo Ramonda pubblicato su Sempre Magazine maggio giugno 2021

 
I milioni di morti causati dal Covid non erano vaccinati, mentre le drastiche riduzioni di decessi in Inghilterra e Israele dimostrano come la vaccinazione di massa stia riportando ad una vita sociale sufficientemente adeguata.
Siamo coscienti che ogni farmaco porta in sé benefici e controindicazioni. Ma tra il contrarre lievemente la malattia e andare in ospedale in condizioni critiche, c’è l’enorme differenza tra la vita e la morte.

Si dice che le multinazionali ci guadagnano. Certamente, allora va fatta una lotta nonviolenta contro i poteri forti, ma per assicurare a tutti le cure, non per impedirle.
 
Si cita la libertà di coscienza. Ci mancherebbe altro, però questa deve essere retta, congruente alla legge morale che ha sempre davanti il bene comune.

Crediamo che il popolo, la gente semplice che nel mondo chiede di essere vaccinata, sia responsabile e ami la vita, e insieme alla stragrande maggioranza dei medici sappia discernere secondo un criterio di buon senso quali sono i rimedi possibili oggi, per evitare di perdere familiari cari, amici e persone che avrebbero ancora voluto vivere.

Come ha detto Papa Francesco nell’Angelus di Pasqua: «Tutti, soprattutto le persone più fragili, hanno bisogno di assistenza e hanno diritto di avere accesso alle cure necessarie. Ciò è ancora più evidente in questo tempo in cui tutti siamo chiamati a combattere la pandemia e i vaccini costituiscono uno strumento essenziale per questa lotta».

Certo non è un dogma di fede, ma è un invito forte alla nostra intelligenza d’amore e al nostro senso di responsabilità verso le persone più fragili.
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L'articolo è tratto dall'Editoriale di Sempre Magazine maggio giugno 2021