Il primo giorno dell'anno, Giornata mondiale della pace, offre la prospettiva di un cambiamento globale che parte da noi stessi.
Iniziare un nuovo anno camminando con i poveri genera un itinerario di
pace, di
nonviolenza e di
speranza.
Nel suo messaggio per la
Giornata mondiale della pace, che si celebra proprio il 1° gennaio,
Papa Francesco propone a tutti un «
cammino di speranza, dialogo, riconciliazione e conversione ecologica».
Tanti giovani sono pronti per questa "rivoluzione di condivisione", nel mettere la vita con i più deboli, nello spezzare il pane con l’affamato, nel dare una famiglia a chi ne è privo, nel lasciare da parte i privilegi condividendo i beni perché ognuno abbia il necessario.
Francesco ci invita ad allargare lo sguardo verso l’umanità sofferente: «La nostra comunità umana porta, nella memoria e nella carne, i segni delle guerre e dei conflitti che si sono succeduti, con crescente capacità distruttiva, e che non cessano di colpire specialmente i più poveri e i più deboli. Anche intere nazioni stentano a liberarsi dalle catene dello sfruttamento e della corruzione, che alimentano odi e violenze. Ancora oggi, a tanti uomini e donne, a bambini e anziani, sono negate la dignità, l’integrità fisica, la libertà, compresa quella religiosa, la solidarietà comunitaria, la speranza nel futuro. Tante vittime innocenti si trovano a portare su di sé lo strazio dell’umiliazione e dell’esclusione, del lutto e dell’ingiustizia, se non addirittura i traumi derivanti dall’accanimento sistematico contro il loro popolo e i loro cari.»
Non però con «parole vuote» ma facendoci «testimoni convinti» e «artigiani della pace».
Vogliamo impegnarci in questo nuovo anno a non lasciare più soffrire nessuno da solo – come diceva spesso don Oreste Benzi –, ad ascoltare il grido dei poveri per portare la giustizia di Dio su questa terra.
Che la Madre di Dio, madre nostra e fiducia nostra, insieme alla nuova beata Sandra Sabattini, ci rendano sempre generosi nel donarci ai piccoli e agli emarginati.