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2 Novembre 2025

Che cosa succede a chi muore?

Don Benzi: «Non morite in voi stessi, perdete la vostra vita in Cristo»
Che cosa succede a chi muore?
Foto di NoName_13 from Pixabay
La morte non è un addio, ma un arrivederci nel Signore. In questo articolo, esploriamo la visione della morte come un'apertura alla vita eterna e l'importanza di vivere in relazione con Dio. La vita non si misura in anni, ma nell'intensità dell'amore.
Cosa succede a chi muore? Quello che succederà a tutti noi. 
Non ci diciamo però: «Addio!», nel senso comune della parola, di chi non si rivedrà più, ma ci diciamo: «Arrivederci nel Signore!». La morte non esiste, siamo noi che diciamo che c'è la morte. Davanti a quel corpo, che esprimeva la realtà di uno spirito e ora rimane fermo, immobile, noi diciamo: «È morto!». Ma quella persona in realtà si è aperta del tutto alla vita e ha visto Dio faccia a faccia, cosa che noi non possiamo fare. Sta scritto infatti in Isaia: «Chi vede Dio muore». Noi non siamo attrezzati ancora per vederlo, basta notare cosa succede nelle apparizioni della Madonna: coloro che vedono Maria entrano in un'altra dimensione. 

Non contate gli anni e liberatevi dalle vanità

Quindi la cosa più importante su questa terra è entrare in relazione con il Signore e ragionare alla moda di Dio, non secondo gli uomini. Contare gli anni è una stupidaggine, perché gli anni sono termini convenzionali per noi, perché dal momento che nasce, l'uomo è già in Dio. Gli anni non contano niente: la vita non si misura con gli anni, si misura con l'intensità dell'amore.
Voglia Iddio liberarci dalle vanità di questo mondo che costituiscono la nostra certezza e che ci spingono a vivere. Vivere per far denaro, per credersi chissà chi, per provare piaceri su piaceri; tutte stupidaggini che non hanno valore. Cadessero le cateratte dai nostri occhi e capissimo invece che la vita è un’altra! 

Il grande dono della vita

Non morite in voi stessi. Dai, gettate via tutto quello che non ha senso. Che voglia allora: la grande festa, la grande gioia! Ecco «i cieli nuovi, la nuova terra»: essere qui, fin da questa terra, “dimora di Dio”. Smettiamola di scacciare Dio dalla nostra vita, egli dimora in mezzo a noi. Che vi venga un desiderio, una voglia che non resistiate più! Voglia davvero Dio strapparvi completamente da voi perché possiate perdere la vostra vita in Cristo e ritrovarla in lui, trasformata in pienezza. 
È proprio nei momenti di lutto e di separazione che capiamo sempre meglio il grande dono che abbiamo ricevuto della vita. Ricordatevi allora quello che tante volte vi ripeto: il mondo non è diviso in buoni e cattivi, ma il mondo è diviso in chi ama e in chi non ama, in chi ama poco e in chi ama molto. Nel Regno di Dio non valgono le precedenze, non è santo chi è arrivato per primo, ma molte volte gli ultimi sono quelli che salvano i primi! Ciò che conta è l'impegno nel convertirci all'amore di Dio.