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6 Giugno 2025
Ultima modifica: 6 Giugno 2025 ore 09:42

Clima: scienziati italiani chiedono taglio emissioni 90% entro 2040

Appello al Governo per un impegno concreto verso la neutralità climatica
Clima: scienziati italiani chiedono taglio emissioni 90% entro 2040
Foto di Foto di dlsd cgl da Pixabay
Un gruppo di oltre 25 esperti italiani, tra cui il Nobel Giorgio Parisi, ha inviato una lettera aperta al Governo italiano chiedendo di sostenere l'obiettivo europeo di riduzione del 90% delle emissioni entro il 2040. L'appello sottolinea l'urgenza di un'azione decisa per affrontare la crisi climatica, evidenziando i benefici economici e ambientali di una transizione energetica accelerata.

È un appello netto e fondato su solide basi scientifiche quello che un gruppo di oltre venticinque esperti italiani di clima, tra cui il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, ha rivolto ieri al Governo. In una lettera aperta indirizzata alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, i firmatari chiedono all’Italia di sostenere esplicitamente l’obiettivo europeo di riduzione del 90% delle emissioni climalteranti entro il 2040.

Nuovo target climatico

L’obiettivo, raccomandato dal Comitato Scientifico Europeo sul Cambiamento Climatico (ESABCC), rappresenta una tappa intermedia cruciale per raggiungere la neutralità climatica al 2050, come previsto dagli impegni dell’Unione Europea. L’iniziativa degli scienziati italiani giunge in un momento politicamente delicato: le trattative tra la Commissione europea e gli Stati membri sul nuovo target climatico stanno entrando nella fase decisiva, con una proposta ufficiale attesa per il prossimo 2 luglio.

Tra i firmatari dell’appello, oltre a Parisi, compaiono nomi autorevoli come Stefano Caserini, docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici presso il Politecnico di Milano, e Antonello Pasini, fisico del clima del CNR. I tre costituiscono da anni un riferimento per la divulgazione e l’analisi scientifica sui temi climatici in Italia.

«I cambiamenti climatici non sono una minaccia astratta, ma una realtà concreta che si manifesta con ondate di calore letali, precipitazioni sempre più estreme e un rapido ritiro dei ghiacciai» - ha dichiarato Pasini. «L’obiettivo del 90% è sostenuto da una base scientifica robusta e perfettamente compatibile con le altre priorità dell’Unione, come la sicurezza energetica e la competitività industriale».

Sulla stessa linea Caserini, che sottolinea come la decarbonizzazione non rappresenti solo un vincolo ambientale, ma anche una leva strategica: «Raggiungere una riduzione del 90% delle emissioni significa ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, migliorare la salute pubblica, creare occupazione nei settori innovativi e offrire certezze agli investitori. Senza una traiettoria climatica chiara, rischiamo di rallentare la transizione proprio quando il mondo accelera».

Crisi climatica in Italia

La lettera ricorda inoltre che l’Italia sta già sperimentando in modo evidente gli effetti della crisi climatica e richiama il Governo alla responsabilità storica del Paese nella lotta alle emissioni, in coerenza con gli impegni assunti a livello internazionale.

Tra gli altri firmatari figurano scienziati di primo piano tra i quali Nicola Armaroli, Direttore di Ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); Vincenzo Balzani, professore emerito di Chimica all’Università di Bologna; Carlo Barbante, professore di Paleoclimatologia presso l’Università Ca’ Foscari Venezia; Mario Grosso, docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano; Paola Mercogliano, presidente della Società Italiana per le Scienze del Clima (SISC); Gianluca Ruggieri, ricercatore e docente di Fisica Tecnica Ambientale all’Università dell’Insubria; Giorgio Vacchiano, professore associato in gestione e pianificazione forestale all'Università di Milano. «Chiediamo al Governo un atto di responsabilità verso le future generazioni» - si legge nella chiusura dell’appello, che rappresenta un ennesimo invito della comunità scientifica a non perdere l’ultima occasione utile per orientare con decisione le politiche climatiche italiane.

Testo della lettera aperta integrale: Leggi qui