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18 Settembre 2023
Ultima modifica: 18 Settembre 2023 ore 08:13

«Ho trovato lavoro grazie alle persone disabili»

Il rapporto educativo è nato per contratto, ma poi è diventato un'amicizia. Il racconto.
«Ho trovato lavoro grazie alle persone disabili»
La cooperativa Senza Confini à nata come opera caritativa della Parrocchia San Vincenzo a San Damiano d'Asti. Cresce nella rete di relazioni con il territorio; fra i sostenitori c'è anche la Diocesi di Asti.
«Avevo già provato a cercare lavoro, senza grande successo. La svolta è arrivata un anno e mezzo fa circa, quando attraverso il passaparola sono venuto a sapere che nella cooperativa Senza Confini cercavano un educatore per fare delle attività con dei ragazzi disabili. Ho venivo dall’esperienza del volontariato con gli scout, poi con Libera, ma non mi ero mai confrontato di persona con le differenze. Questo non mi ha impedito di firmare il mio primo contratto di lavoro».

Giovanni Ferro, 28 anni, di San Damiano d’Asti in Piemonte, ogni giovedì accompagna i ragazzi ad un vicino maneggio dove svolgono lavori di pulizia delle stalle. «All’inizio, mi sentivo un po’ spaesato, senza strumenti da usare in questo nuovo contesto. Ma con il tempo quello che era un rapporto fra educatore ed educato, si è trasformato in amicizia. Il cambiamento nel mio rapporto con i ragazzi del centro aggregativo è stato una delle cose più belle che ho vissuto». Giovanni si era iscritto a psicologia, e gli manca ancora l’ultimo esame: «Statistica è molto difficile, ma cercherò di concludere».

Cooperativa sociale Senza Confini
Una delle attività svolte presso la cooperativa sociale Senza Confini di Asti (AT)
Due operatori si alternano con i ragazzi durante la settimana, sostenuti dai volontari. Paolo Lovera li coordina: «Prima della pandemia avevamo una sede più ampia, con un laboratorio a disposizione, appena rinnovato; riuscivamo a fare lavori di falegnameria lavorando i pallet e facendo tavoli, scrivanie, fioriere. Ora siamo al secondo piano, su un soppalco di legno vicino agli uffici e quando è possibile facciamo attività all’aperto. Il Centro Il Colibrì è un modello di inclusione e di lavoro collaborativo; mostra come ognuno, indipendentemente dalle proprie abilità, possa contribuire a rendere migliore la società», racconta.

Il cambiamento nel mio rapporto con i ragazzi del centro aggregativo è stato una delle cose più belle che ho vissuto
Giovanni Ferro

E con il Covid-19 com’è andata? «Ormai è passato un anno e mezzo dalla fase acuta dalla pandemia, sembra tutto un ricordo lontano. I nostri ragazzi venivano da contesti rurali, aperti, non ne hanno risentito più di tanto. Invece chi sta in città ha sofferto molto di più. Ricordo all’inizio il disagio nel ritrovarsi, con le mascherine, tutti un po’ straniti. Come equipe abbiamo scelto di fare pochissimi incontri online».

La Cooperativa Senza Confini di San Damiano d'Asti

Cooperativa sociale Senza Confini
La cooperativa sociale Senza Confini di Asti (AT) fa parte del consorzio Condividere della Comunità Papa Giovanni XXIII
La cooperativa sociale di tipo B Senza Confini Onlus nasce nel 1995 e si occupa di lavorazione per conto terzi, della manutenzione di aree verdi, di facchinaggio e pulizie. Nel 2012 ha incontrato la Comunità Papa Giovanni XXIII che due anni dopo ne ha assunto la gestione. Fra i 31 soci lavoratori 13 sono svantaggiati. Fra i vari progetti è sorto nel 2018 il centro aggregativo Colibrì, pensato per dare una risposta ai lavoratori più fragili che non riuscivano a sostenere il carico di un intero turno di lavoro, sovvenzionato anche da Regione Piemonte e Cassa di Risparmio di Torino.