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15 Giugno 2021

Cosa significa essere poveri

Una riflessione dagli scritti di don Oreste Benzi
Cosa significa essere poveri
La condivisione come via per imparare essere amministratori, non padroni, dei nostri beni
Mettere la nostra vita con la vita degli ultimi ci porta a modificare noi stessi per far posto a loro.
Meglio e ancora di più: dandoci i poveri e la loro vita da condividere, noi riceviamo dal Signore il dono grande di entrare nel suo progetto d'amore infinito. Ecco perché non teniamo per noi stessi ciò che ci separa da loro.

Amministratori, non proprietari

Nella nostra vocazione un aspetto strettamente connesso alla scelta della condivisione è non ritenersi più proprietari ma amministratori di quanto abbiamo, a cominciare dal denaro.
Quanto più fai entrare il povero nella tua vita, tanto più esci da te stesso e smetti di farla da padrone. Quanto più la tua vita viene posseduta dagli altri, tanto meno ti interessa avere il denaro. 
In fondo la garanzia che viene dal denaro proviene da una forte solitudine che la persona vive e che crea in essa un grande senso di insicurezza.

La miseria è contro Dio

Il povero deve essere presente nel momento in cui noi amministriamo il denaro, in modo che non ci siano mai delle spese che diventino un insulto al povero, come diceva don Milani. Il Signore certo non vuole la miseria, perché la miseria è contro Dio. Ma nella condivisione Lui vuole che innalziamo il povero così da garantirgli ciò che è suo diritto. Il Signore quindi non ci chiede di morir di fame anche noi che potremmo vivere; questo non ha senso, è sentimentalismo. Bisogna essere molto seri: occorre non tenere per noi stessi ciò che ci separa dai poveri. 
Tante volte, per una certa pigrizia interiore, vorremmo che fosse definito tutto ciò che ci separa dal povero, ma questo è dato da una comprensione dello Spirito e non è detto che tutti ricevano la stessa luce; è l’economia di grazia dello Spirito. Sappiamo che la vita si porta avanti con un impegno, con un esempio, con una forte e intensa relazione con il Signore: è vita. 

Questa spesa mi separa dai poveri? Rendere conto

Per questo dobbiamo sempre domandarci: “Ma questa spesa mi separa o no dai poveri?”. Il rischio è di scegliere secondo il proprio criterio personale che è dato dalla situazione interiore che uno vive. 
Come amministratori, allora, scegliamo di rendere conto di tutto. Vista con gli occhi del mondo questa può sembrare una cosa che diventa insopportabile. «Come? Io devo rendere conto?». Ma il nostro non è un rendere conto fiscale; questo non serve a niente, non fa crescere. È invece condividere come, attraverso la vita da poveri, io cresco nel mio amore a Cristo.