Carla Simioni è stata in missione a Cuba fino all'ottobre 2024, quando «la crisi epidemiologica era già incipiente». Grazie ai contatti mantenuti con la popolazione locale, le arrivano testimonianze terribili che sente il bisogno di condividere
E tutto tace sulla strage silenziosa, sulla situazione al limite di qualsiasi tolleranza umana, che si vive a Cuba.
Le malattie endemiche come la dengue, la chikungunya, l'oropouche e la zika, si stavano già propagando, trovando terreno fertile nella carenza di alimenti, nella mancanza quasi totale di medicinali, nell’assenza di disinfestazione, nei continui blackout, nelle montagne di immondizia piene di topi e insetti.
Le testimonianze dirette da Cuba
Ora che siamo in Argentina, riceviamo notizie giornaliere da quella che è stata la nostra parrocchia. È un bollettino di guerra.
Il dottor Anibal ci racconta che molti dei nostri amici hanno contratto "il virus", un’infezione che presenta le caratteristiche della dengue, ma con sintomi più gravi e che durano fino a tre mesi.
Villalon, un amico che vive appena fuori la capitale, ci dice che nell'ospedale vicino casa stanno portando via ogni giorno, in modo poco dissimulato, molti corpi di persone che non hanno superato la malattia, molti sono bambini piccoli.
Ana, che era catechista nella nostra chiesetta di Santa Catalina, ci racconta che suo figlio - un uomo forte e robusto di 66 anni - giace a letto da quasi due mesi. Ci dice che adesso le interruzioni di corrente sono continue, l'ultima è durata 28 ore di seguito. Hanno dovuto buttare il poco cibo che avevano in frigorifero. Naturalmente, quando non c'è corrente, si interrompe anche l'erogazione dell'acqua e saltano tutte le comunicazioni.
Oeste, dopo la febbre altissima, il vomito e la diarrea, si ritrova ancora senza forze, con dolori acuti ai muscoli e alle articolazioni.
Anche Cristina, una cara amica della Comunità di San Gerolamo, ci ha scritto che il virus ha colpito tutta la sua famiglia, da più di un mese sono costretti a letto, non riescono a riprendersi.
Peggio del Covid
Molti affermano che la crisi sanitaria che si vive adesso sull’isola è molto più grave di quella del COVID. Non ci sono cure, la televisione nazionale suggerisce alle persone colpite dal virus di alimentarsi e idratarsi adeguatamente.
La crisi umanitaria a Cuba è così grave che raccontarla sembra una narrazione surreale.
Qualche giorno fa, nel comune di Boyero, appena fuori della capitale, alcuni disperati sono scesi in strada a protestare, hanno fatto circolare anche un breve video della manifestazione... Ma niente sembra turbare il governo centrale, “che tiene tutto sotto controllo”.