Le tematiche ambientali e la presa di coscienza delle problematiche ecologiche stanno finalmente avendo il giusto rilievo per la salute del pianeta. L’educazione ambientale nasce nell’interiorità dell’individuo, si sviluppa attraverso le buone abitudini e si diffonde con le condotte prese a modello dalla famiglia e dal contesto sociale.
Tanta parte della popolazione è oggi consapevole che abbandonare i rifiuti è un’azione riprovevole, ma nonostante ciò, spesso il senso etico e civile viene dimenticato mentre nella società è fondamentale che ognuno faccia la sua parte nel cercare di rimuovere egoismi e ignoranze nei confronti del Creato. Che si tratti di rifiuti gettati indiscriminatamente o di discariche abusive anche la legge viene in soccorso ed è molto chiara: si tratta di reati ambientali perseguibili sia penalmente che con una sanzione amministrativa. Ogni individuo è chiamato anche personalmente a vigilare sul proprio comportamento e su quello degli altri e ad esempio individuare una discarica abusiva non è difficile.
Si tratta di situazioni che si presentano evidenti già a un primo sguardo (accumulo di rifiuti in grande quantità, degrado, abbandono) e per lo più si trovano in luoghi pubblici di transito (bordi delle strade) oppure in anfratti tra i paesaggi collinari o montani; si definisce sostanzialmente come un accumulo di materiali e prodotti che occupano in modo tendenzialmente definitivo un’area ben circoscritta.
Qualora ci si accorgesse della possibile esistenza di una discarica abusiva, dovrebbe essere una prassi, oltre che un dovere morale dell’individuo, procedere alla sua segnalazione alle autorità di competenza. Ma come fare e a chi rivolgersi? Innanzitutto è possibile prendere come principale punto di riferimento diversi soggetti istituzionali e associativi: il comando dei carabinieri per la tutela ambientale (il numero di telefono dedicato è il 1500, completamente gratuito); oppure il Sindaco del Comune del luogo della discarica (molti comuni hanno moduli di segnalazione online anche in modo anonimo); o la Polizia Locale operante nel Comune dove è avvenuto il rilevamento; la Procura della repubblica competente per territorio (con un esposto redatto da un legale); infine si possono allertare le associazioni di categoria come legambiente, codacons, greenpeace, wwf.
Il proprietario del terreno su cui insistesse la discarica abusiva potrà anche essere sottoposto ad indagini, incorrendo nel caso di commissione del reato ad una pena da 6 mesi a 2 anni di carcere a cui si aggiungerebbe una multa da 2.600 a 26mila euro (la pena passa da uno a tre anni di reclusione più un’ammenda da 5.200 a 52mila euro in caso di rifiuti pericolosi).
Occorre in ogni caso distinguere l’abbandono dei rifiuti dallo scarico abusivo, che invece si verifica in caso di condotta isolata e di minime quantità di rifiuti prodotti, e che viene punito con una semplice multa; seppur l’atto di buttare cartacce o altro sia deplorevole come qualsiasi altro rifiuto abbandonato, è bene sottolineare che la sanzione amministrativa scatta solo in caso di rifiuti in grado di impattare significativamente sull’ambiente.
Ogni cittadino è in ogni caso in grado di offrire il suo contributo al decoro e alla salute dell’ambiente in cui vive facendo la differenza con il proprio comportamento e la sua cittadinanza attiva!