Viareggio non è solo la città del mare, dello stile liberty e del celebre Carnevale. Dietro le lunghe passeggiate, tra i caffè storici e il profumo dei pini marini, si nasconde una realtà fatta di speranza, solidarietà e cura. È il percorso di una casa-famiglia e di un sacerdote, don Luigi Pellegrini, 59 anni, della diocesi di Lucca, che sceglie di vivere il Vangelo giorno per giorno, scrivendo insieme alla sua comunità nuove pagine di vita condivisa.
Tutto inizia nella parrocchia di Santa Rita, dove don Luigi accoglie un piccolo gruppo di giovani con disabilità, accompagnandoli con passione, ascolto e dedizione. La svolta arriva grazie a un gesto inatteso: una signora di 98 anni, senza eredi, dona la propria casa alla parrocchia. Quel dono diventa il seme della Casa-famiglia “Giovanni Paolo II”, oggi punto di riferimento per tutta la Versilia.
La struttura ospita persone con diverse abilità, sia in forma residenziale sia nel centro diurno, offrendo non solo un tetto, ma un senso di famiglia, dignità e autonomia.
Accanto alla casa-famiglia nasce anche una fattoria sociale, un vero e proprio “campo” dove i ragazzi - Alessandro, Alfredo, Caterina, David, Luca e Pierluigi - imparano a prendersi cura di orti, animali e spazi verdi. Per loro non è solo attività agricola: è formazione, inclusione e partecipazione. La comunità parrocchiale si fa rete attorno a chi è più fragile, mostrando concretamente il valore dell’unità.
Ogni mattina don Luigi arriva per primo al “campo”: sistema gli orti, aiuta con gli animali e partecipa alle attività insieme agli ospiti. Non si limita a supervisionare, ma lavora fianco a fianco con loro, dimostrando con l’esempio l’importanza della dedizione e della coerenza. La sua pastorale prende forma in gesti concreti, sorrisi e attenzioni quotidiane: la sua fede diventa azione tangibile.
La casa-famiglia non è solo un luogo di accoglienza, ma un laboratorio sociale, educativo e umano, che mostra come la Chiesa possa essere una presenza attiva dove c’è bisogno, costruendo reti di solidarietà e sostegno.
In un tempo in cui la società privilegia spesso efficienza e profitto, la casa-famiglia, il “campo” e la fattoria sociale ricordano che la benevolenza, la cura dell’altro e la responsabilità condivisa sono essenziali per una comunità viva e coesa. È grazie a questa dedizione quotidiana, fatta di tempo, energia e attenzione agli altri, che realtà come queste possono esistere e crescere. Anche da una prospettiva non religiosa, è evidente il valore sociale dei servizi che la struttura offre a tutta la collettività.
Perché sostenere l'impegno dei sacerdoti
Da qui nasce un invito chiaro: sostenere chi, come don Luigi, rende possibile tutto questo, offrendo un contributo prezioso al tessuto umano, spirituale e sociale della comunità. Sacerdoti come don Luigi non ricevono uno stipendio né dallo Stato né dal Vaticano; il loro sostegno dipende dalla generosità della comunità. Anche una piccola offerta, fatta con bollettino postale, bonifico bancario oppure on-line su unitineldono.it, può trasformarsi in vicinanza reale e gratitudine concreta, permettendo a chi si dedica agli altri di continuare la sua opera. Viareggio si rivela così molto più di una meta turistica: è il luogo dove il mare incontra la fraternità, dove una casa donata diventa famiglia, un “campo” diventa opportunità di crescita e la vita si trasforma in una storia di speranza e umanità condivisa.
La testimonianza di don Luigi ci invita a trovare, nelle esperienze quotidiane, spazi significativi per la crescita spirituale e l’incontro con Dio: offrire un sorriso, ascoltare con attenzione, aiutare chi è in difficoltà, godere delle piccole gioie della vita, osservare un bel paesaggio, dedicarsi alla comunità. Tutto questo coltiva gratitudine, riconoscenza e senso di fraternità.
Don Luigi ama la convivialità e fraternizza con tutti. Il suo sorriso contagioso diventa un dono per ciascuno. Ha la premura di un padre, di un fratello, di un amico: è una presenza silenziosa e attenta, soprattutto verso chi cerca comprensione e ascolto. Il suo dono è quello di esserci, per tutti, sempre e comunque, nelle occasioni gioiose come in quelle più difficili.