Nei paesi in via di sviluppo i rifiuti di plastica non riciclati sono una risorsa quasi infinita. Da qui l'idea di utilizzarli nelle costruzioni
C’è un posto dove centinaia di bottiglie di plastica hanno trovato una seconda “casa”, letteralmente. Infatti, riempite fino all’orlo di altri rifiuti, questi imballaggi sono diventati dei mattoni per le case dei villaggi dispersi in Asia e in Africa.
Il villaggio fatto con mattoni di plastica riciclata
L’idea di utilizzare la plastica come mattone, anzi come “eco-mattone”,
è venuta a Project Wings, Organizzazione Non Governativa impegnata in progetti di protezione ambientale nei paesi in via di sviluppo. Dal 2019, l’ONG ha costruito, ai margini della foresta pluviale dell’
isola di Sumatra, sette edifici con rifiuti di plastica raccolti in loco.
Il villaggio del riciclo è diventato in poco tempo un’attrazione turistica:
Bukit Lawang, questo il nome del villaggio indonesiano, comprende anche una scuola, un edificio con servizi igienici pubblici e uno spazio di co-working. Gli isolani e Project Wings hanno raccolto più di 50 tonnellate di rifiuti di plastica che altrimenti sarebbero stati dispersi o inceneriti, li hanno ripuliti e trasformati in più di 100mila
“ecobricks”.
Solo il 9% della plastica è stata riciclata a livello globale
Purtroppo il materiale per gli ecobricks è facile da trovare a Sumatra e nelle isole vicine. I rifiuti di plastica sono una risorsa quasi infinita, e non solo in Indonesia. Ad oggi,
solo il 9% di tutta la plastica prodotta dall'inizio della produzione industriale di plastica negli anni '50 e accumulata come rifiuto è stata riciclata. Questa è la stima dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
I rifiuti di plastica si accumulano in discariche a cielo aperto o vengono dispersi in mare. La plastica intasa i letti dei fiumi e contamina le falde acquifere. La gente seppellisce imballaggi nelle spiagge o nelle foreste per liberarsene. Secondo l'OCSE, circa il 71% di tutta la plastica generata è stata scaricata in discariche legali e illegali o direttamente nell'ambiente.
Poiché
le materie plastiche non si biodegradano, ma si scompongono in particelle microscopiche nella terra e nell'acqua, rilasciano sostanze tossiche e causano gravi danni in tutto il mondo. Circa l'80% dei rifiuti di plastica negli oceani del mondo proviene dalla terraferma.
In Indonesia, come in altri paesi, i rifiuti di plastica vengono bruciati all’aperto, esponendo i residenti a fumi tossici che possono causare problemi respiratori o possono essere causa dell’insorgenza di cancro e malformazioni congenite.
La plastica riciclata potrebbe risolvere più di un problema
Le nazioni industrializzate del nord del mondo – Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna e molte altre – sono responsabili della precaria situazione dei rifiuti di molti paesi del sud del mondo, perché spesso hanno usato paesi come l'Indonesia come discariche per decenni, senza preoccuparsi dalle conseguenze.
Per questo, sempre più aziende e organizzazioni come Project Wings vogliono far parte della soluzione, raccogliendo i rifiuti di plastica abbandonati e riutilizzandoli. Questa attività, anche se non risolve il problema alla radice, è una risposta virtuosa a due tipi di problemi: il primo è quello di cui si è già parlato, ovvero l’inquinamento di sostanza chimiche, l’altro è relativo al
reperimento e alla produzione di materie prime per nuove costruzioni. Il comparto edile, infatti, è uno dei settori industriali più responsabili nella produzione di gas serra, più energivori e più impattanti anche nel campo dei rifiuti. Per fare un esempio, la richiesta di calcestruzzo, il materiale da costruzione più utilizzato al mondo, rappresenta da sola l'8% delle emissioni globali annuali di CO2 e la domanda è in aumento.
Plastica riciclata al posto del cemento: è già realtà
Tra l’altro, secondo le stime dell’Onu,
tre miliardi di persone avranno bisogno di nuove case a costi ridotti. Ecco che la plastica riciclata, secondo Project Wings, può rispondere anche a questa esigenza. Il vantaggio di questa iniziativa è anche comunicativo: molte parti della casa, dai telai delle finestre ai tubi, sono fatti di plastica. Ma si tratta perlopiù di plastica vergine, poiché la presenza di materia riciclata nei prodotti edili è molto ridotta.
I muri sono spesso realizzati in calcestruzzo e questo potrebbe essere sostituito su larga scala dai rifiuti di plastica riciclata, come hanno dimostrato studi ed esempi pratici negli ultimi anni. Già alcune aziende stanno sostituendo i tradizionali materiali da costruzione con bottiglie di plastica imbottite, mentre altre aziende operano un processo più elaborato: fanno sciogliere i rifiuti di plastica, li pressano in mattoni o li mescolano con altri materiali come sabbia, polvere, macerie, vetro frantumato o segatura.
Insomma, c’è un mondo di plastica da riciclare là fuori, e le case possono essere un candidato favorevole per aumentare la circolarità della plastica.