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24 Settembre 2022

Elezioni del 25 settembre 2022: ecco come si vota

Eleggeremo in tutto 600 parlamentari: 345 in meno rispetto alle precedenti elezioni. E anche i diciottenni voteranno per il Senato.
Elezioni del 25 settembre 2022: ecco come si vota
A poche ore dalle elezioni, una guida pratica per esprimere un voto consapevole. Dove trovare le liste e i candidati, cosa cambia rispetto alle precedenti elezioni, come funzionano i collegi uninominali e plurinominali
Dopo una accesa campagna elettorale, è arrivato il momento di andare a votare e per aiutarvi a farlo in maniera consapevole vi forniamo alcune utili informazioni.
Anzitutto è importante sapere che si vota un solo giorno: domenica 25 settembre, dalle ore 7 alle 23.
Per esprimere il voto occorre presentarsi nella propria sezione muniti di tessera elettorale (se non la trovate rivolgetevi al vostro Comune) e un documento di identità.
Altre informazioni si possono trovare presso il sito del Governo che ha predisposto per l’occasione uno speciale elezioni.

Elezioni politiche 2022: dove trovo i candidati del mio collegio?

Per scoprire le liste dei diversi partiti e i candidati del proprio collegio elettorale basta recarsi al seggio (la sezione è indicata nella tessera elettorale) e consultare i cartelloni appesi vicino all'ingresso, ma è possibile farlo anche on line.
Oltre al sito del governo già citato, vi segnaliamo questa pagina del gruppo Gedi in cui è presente una pratica ricerca “Trova il tuo candidato” per comune di appartenenza.
Allo stesso indirizzo web trovate anche un curioso “Partitometro” che, se risponderete ad un questionario, vi indicherà il partito più affine alle vostre idee.

Avremo 345 parlamentari in meno

Al di là delle informazioni tecniche, è importante sapere che in queste elezioni politiche ci sono due importanti novità rispetto a quelle precedenti. La prima riguarda il numero dei parlamentari, la seconda l'età dell'elettorato.
La legge costituzionale n. 1 del 19 ottobre 2020, infatti, modificando gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione, ha ridotto il numero dei parlamentari: i deputati passano da 630 a 400, i senatori da 315 a 200.
Pertanto il prossimo Parlamento sarà composto da 600 persone (anziché 945) cui vanno aggiunti i senatori a vita.
La legge è stata confermata dagli elettori nel referendum popolare tenutosi il 20 e 21 settembre 2020.

Per la prima volta i diciottenni votano per il Senato

Il 4 novembre 2021 è poi entrata in vigore la legge costituzionale n. 1 del 18 ottobre 2021 che, intervenendo sull'articolo 58 della Costituzione, abbassa da 25 a 18 anni l'età per eleggere i componenti del Senato della Repubblica.
Alle ultime elezioni politiche del 2018 gli elettori della Camera dei Deputati erano 46 milioni, quelli per il Senato 42 milioni. Questa differenza di 4 milioni di elettori tra le due Camere ha implicato fino ad oggi una differenza nella composizione politica del Parlamento: la maggioranza era sempre leggermente differente tra i due rami con importanti implicazioni politiche. Ora questa differenza si dovrebbe ridurre.

Un sistema elettorale misto, proporzionale e maggioritario

Fatte queste precisazioni sulle importanti modifiche costituzionali avvenute durante l'attuale legislatura, occorre soffermarsi sulla legge elettorale, una norma molto complessa che cercheremo qui di semplificare.
Non tutti sanno che si tratta di una legge ordinaria, ragion per cui è stata modificata ripetutamente negli anni (le leggi costituzionali necessitano invece di un lungo iter e di ampie maggioranze per essere approvate definitivamente).
L'attuale Legge n. 165 del 3 novembre 2017 viene chiamata “Rosatellum” dal nome del deputato che la propose, Ettore Rosato, al tempo nel PD, adesso nel partito di Renzi Italia Viva.
Si tratta di un sistema elettorale misto: i parlamentari saranno eletti per un terzo con il sistema maggioritario e per due terzi con un sistema proporzionale.

Collegi uninominali: vince un solo candidato

I collegi uninominali sono porzione di territorio in cui verranno eletti un solo deputato e un solo senatore, secondo la regola che vince chi prende un voto in più.
Questa è la ragione per cui i partiti sono incentivati a formare coalizioni al fine di avere più possibilità di far eleggere i loro candidati con questo sistema.

Collegi plurinominali: liste bloccate

Nei collegi plurinominali invece sarà possibile votare i singoli partiti i quali presenteranno un breve elenco di candidati che verranno eletti nell’ordine in cui sono scritti sulla base dei voti raccolti da ogni singolo partito. Se la lista conquista un seggio entra il primo nominativo, se ne conquista due entrano i primi due.
Per questa ragione si parla di liste bloccate: l’elettore non può esprimere la preferenza.
Ogni lista poi è collegata a un candidato nel collegio uninominale ed il voto non può essere disgiunto: votando un simbolo, si vota anche il candidato all’uninominale.

Sbarramento al 3%

L'ultima caratteristica da sapere sulla legge elettorale riguarda la soglia di sbarramento. Essa prevede che un partito per poter far eleggere i suoi candidati deve raggiungere una percentuale del 3% dei voti. In caso contrario i voti saranno suddivisi all'interno della coalizione di appartenenza. Questa caratteristica mira ad evitare che i voti siano dispersi in numerosi piccoli partiti che renderebbero più difficile la governabilità.