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26 Marzo 2024
Ultima modifica: 26 Marzo 2024 ore 09:36

Europa verso Case Green

Il Parlamento europeo approva una direttiva ambiziosa per l'efficienza energetica e la fine dei combustibili fossili.
Europa verso  Case Green
Foto di Foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay
La nuova direttiva "Case Green'"del Parlamento europeo mira a trasformare il panorama edilizio europeo, verso edifici a zero emissioni entro il 2030 e vietando i combustibili fossili entro il 2040.
Il Parlamento europeo ha varato la direttiva "Case Green", un passo epocale verso edifici a emissioni zero entro il 2030 e l'eliminazione graduale dei combustibili fossili. La direttiva, formalmente nota come "Energy Performance of Buildings Directive" (Epbd), ha ottenuto il sostegno di 370 eurodeputati, mentre 199 hanno espresso voto contrario e 46 si sono astenuti. Le fazioni politiche italiane hanno dimostrato divisioni evidenti, con Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia contrari alla direttiva, mentre Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Italia Viva hanno votato a favore.
 
Secondo la Commissione europea, gli edifici attualmente rappresentano il 40% dei consumi energetici e il 36% delle emissioni di gas a effetto serra nell'Unione Europea. La direttiva "Case Green" mira ad azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050.

Obiettivi e Scadenze

La direttiva propone un piano ambizioso per la riduzione dei consumi energetici degli edifici. Entro il 2030, gli Stati membri dovranno ridurre i consumi energetici del loro patrimonio edilizio del 16% rispetto al 2020, con ulteriori obiettivi del 20-22% entro il 2035. Gli edifici nuovi dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030, mentre quelli di proprietà pubblica dovranno rispettare tale standard entro il 2028.
 
La direttiva non si concentra solo sulla costruzione di nuovi edifici, ma promuove anche la ristrutturazione degli edifici esistenti. Entro il 2030, almeno il 43% degli edifici meno efficienti dovrà essere ristrutturato, insieme al 16% degli edifici non residenziali entro il 2030 e al 26% entro il 2033.
 

Eliminazione dei Combustibili Fossili

Durante l’iter di approvazione in sede europea la direttiva ha subito diverse modifiche, alcune delle quali sostanziali, come quella relativa alle ristrutturazioni (articolo 9), concedendo più flessibilità ai paesi membri. La versione iniziale, infatti, prevedeva che tutti gli edifici dovessero giungere alla classe energetica E entro il 2030 e classe D entro il 2033. Ora invece saranno i paesi membri a definire i propri piani per la riduzione dei consumi del loro patrimonio edilizio residenziale: il 2020 è considerato l’anno zero e il 2050 l’anno nel quale, a completamento del percorso, bisognerà avere un patrimonio edilizio a zero emissioni.
 
Una delle disposizioni più significative riguarda l'eliminazione graduale dei combustibili fossili. Dal 2025, gli Stati membri non potranno più offrire incentivi fiscali per l'acquisto o l'installazione di sistemi di riscaldamento a combustibili fossili. L'uso di combustibili fossili, incluso il gas metano, sarà completamente vietato entro il 2040.
 
Ma la novità più importante riguarda la costruzione degli edifici: a partire dal 1° gennaio 2028, gli immobili di proprietà pubblica dovranno garantire zero emissioni “in loco” derivanti da combustibili fossili. Per gli edifici di proprietà privata, tale obbligo entrerà in vigore dal 1° gennaio 2030. In aggiunta, i nuovi edifici costruiti negli stati europei dovranno essere “solar-ready”, ossia predisposti per l’installazione di impianti fotovoltaici o solari termici sui tetti. Per gli edifici già esistenti idonei, l’installazione dei pannelli solari dovrà avvenire gradualmente a partire dal 2027. Se tecnicamente ed economicamente fattibile, i paesi membri dovranno garantire l’installazione progressiva di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, in funzione delle loro dimensioni, e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030.
 

Finanziamenti e Prossimi Passi

Il recepimento della direttiva da parte degli Stati membri avverrà entro due anni, utilizzando le risorse nazionali ed europee disponibili. La Commissione europea stima che entro il 2030 saranno necessari 275 miliardi di euro di investimenti annui per la svolta energetica del parco immobiliare, ovvero 152 miliardi all’anno in più rispetto alle risorse attuali. A tal proposito, la Commissione europea non prevede l’erogazione di nuovi fondi, ma si potrà fare affidamento su finanziamenti già esistenti come il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il Fondo sociale per il clima e i Fondi di coesione. Inoltre, c’è la possibilità di introdurre nuove misure riguardanti i prestiti per ristrutturazioni destinate ai nuclei familiari più vulnerabili.
 
La direttiva "Case Green" segna un passo fondamentale nella lotta contro i cambiamenti climatici. Una volta completato l'iter legislativo con l'adozione da parte del Consiglio, il testo entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea. Entro il 2028, la Commissione Europea rivedrà la direttiva per apportare eventuali correzioni necessarie, garantendo un percorso verso un futuro più sostenibile e verde per l'Europa.