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8 Maggio 2024
Ultima modifica: 8 Maggio 2024 ore 13:06

Eurovision: le tensioni insidiano la musica

37 nazioni si sfidano per la canzone migliore d'Europa, ma l'ombra della guerra oscura la festa
Eurovision: le tensioni insidiano la musica
Foto di EPA/JESSICA GOW
Al via uno degli eventi musicali più seguiti a livello internazionale. Quest'anno viene ospitato dalla cittadina svedese di Malmö dal 7 all'11 maggio. La polizia ha dispiegato le sue forze per prevenire eventuali disordini dovuti alla partecipazione di Israele tra i Paesi in gara.
L'Eurovision Song Contest è uno degli eventi musicali più attesi e seguiti a livello internazionale. Giunto alla sua 68esima edizione, questo festival della canzone rappresenta molto più di una semplice competizione: è una celebrazione della diversità culturale europea e un'opportunità unica per artisti provenienti da tutto il continente di esibirsi su un palcoscenico globale.
L'edizione 2024, che si tiene a Malmö, in Svezia, dal 7 all'11 maggio, si preannuncia ricca di novità ed entusiasmanti sorprese. Saranno 37 le nazioni rappresentate, con un'ampia varietà di generi musicali in gara, che spaziano dal pop all'elettronica, dal rock al folk. 

Chi sono i cantanti favoriti all’Eurovision?

Tra i cantanti favoriti per la vittoria spiccano nomi come Besa dalla Albania, Slimane dalla Francia e Raiven dalla Slovenia, che con le loro proposte musicali innovative e coinvolgenti hanno già conquistato il cuore dei fan.
Oltre alla competizione canora, l’Eurovision 2024 offrirà anche straordinarie performance durante gli intervalli delle semifinali, con artisti del calibro di Benjamin Ingrosso, Helena Paparizou, Sertab Erener e Charlotte Perrelli che si esibiranno sul palco.

Eurovision: un successo di pubblico

Si prevede che più di 150 milioni di spettatori in tutto il mondo seguiranno l'evento, incollati davanti ai teleschermi per votare i propri brani preferiti. Il vincitore dell'Eurovision 2024 non solo avrà l'onore di rappresentare la propria nazione, ma potrà anche beneficiare di una notevole spinta alla propria carriera artistica, oltre a ricevere il prestigioso trofeo.
L'Italia, che ha trionfato all'Eurovision per l'ultima volta nel 2021 con i Maneskin e il brano "Zitti e buoni", sarà nuovamente in gara quest'anno con Angelina Mango e il suo brano "La noia". Gli appassionati italiani non vedono l'ora di sostenere la loro rappresentante e sperare in un nuovo successo per i colori nazionali.
L'Eurovision Song Contest 2024 si conferma quindi un evento imperdibile per gli amanti della musica, della cultura e dell'intrattenimento di alto livello. Un palcoscenico unico al mondo che celebra l'unità nella diversità, regalando emozioni indimenticabili a milioni di spettatori in tutto il globo.

La tensione in Medioriente colpisce l’Eurovision

L’edizione di quest’anno risente delle tensioni causate dal conflitto in Medioriente. Con una popolazione di 360.000 abitanti, Malmö, dopo New York, è la città al mondo con più lingue parlate, infatti circa il 30% della popolazione ha origine straniera e ci sono persone che provengono da 186 Paesi. Tra questi c'è anche una considerevole comunità palestinese e il concorso ha provocato forti sentimenti e proteste settimanali per mesi chiedendo che l'Eurovision boicottasse Israele. Secondo quanto riportato dalla BBC, alcuni appartenenti alla comunità ebraica, che a Malmö si compone di 1.200 persone, hanno detto di sentirsi nervosi e preoccupati.
E secondo un rapporto della polizia, evidenziato dall'emittente pubblica svedese SVT, la Svezia viene descritta come un "obiettivo prioritario" per i gruppi jihadisti violenti. 
famiglia gazzotti in svezia
La famiglia di Mario Gazzotti e Laura Lanni, missionari della Comunità Papa Giovanni XXIII, è in Svezia dal 2019 e vive in dialogo ecumenico con altre confessioni cristiane.
Anche i missionari della Comunità Papa Giovanni XXIII, che vivono proprio a Malmö, si sono accorti di questa situazione di tensione: «I parchi sono pieni di polizia, perché si stanno preparando ad accogliere molta gente. La Chiesa luterana di Svezia ha deciso di tenere aperte tutte le chiese perché – temendo un possibile attentato o violenze – si preparano ad accogliere persone che hanno bisogno di sostegno psicologico o emotivo» dice Laura Lanni, missionaria a Malmö dal 2019 insieme al marito Mario Gazzotti e ai figli. 

«In questo clima di contrapposizione e di polarizzazione di fronte a ogni argomento, penso che la nostra esperienza sia molto interessante e possa insegnare molto» dice Mario, che insieme alla moglie e ai figli vive nei locali di una parrocchia luterana insieme a persone appartenenti ad altre confessioni cristiane. «Qui cerchiamo di vivere un ecumenismo di tipo ricettivo, cioè l’idea che si possa imparare gli uni dagli altri. Non solo preghiamo insieme 2 volte al giorno, ma anche condividiamo altri momenti durante la giornata: mangiamo insieme, ci aiutiamo reciprocamente e ci confrontiamo su diverse tematiche. Ogni giorno cerchiamo di condividere le sfide che la società estremamente secolarizzata pone al Vangelo. Insieme ci poniamo di fronte alle questioni, ai dubbi, alle domande, alle sfide, alle cose da fare, portando ciascuno il proprio contributo. È un esercizio di dialogo continuo e costante, ci obbliga ad ascoltarci e a trovare il modo di capirci».

Anche la musica, e l’arte in generale, può nutrire questo dialogo tra le diversità, fondamentale per una convivenza pacifica. La speranza è che Eurovision riesca a lanciare un messaggio di pace e accoglienza di tutte le diversità del mondo.