Topic:
1 Luglio 2023

Aiutate Muhammad, Isba e la loro bimba di 5 mesi

L'appello del centro di ascolto Libera... mente di Torino
Aiutate Muhammad, Isba e la loro bimba di 5 mesi
Foto di Libera…mente
Il padre lavora ma la famiglia si trova in una situazione di grave povertà, senza i soldi per pagare un alloggio. Hanno trovato il coraggio di chiedere aiuto. «Sono in tanti come loro», spiegano gli operatori.
Muhammed e Isba si sono sorpresi quando hanno trovato qualcuno disposto ad ascoltare la loro storia; in Italia sono soli, nessuno era mai riuscito ad aiutarli concretamente. Sono una giovane famiglia di origine pakistana; da poco hanno avuto la loro prima bimba, Fatima, che ha 5 mesi. Parlano di viaggi, tentativi, fatiche e sogni.

Un operatore del centro di ascolto Libera…mente di Torino li ha incontrati: «Muhammad è giovane ma al primo colloquio sentiva su di sé tutta la responsabilità di sua moglie e di sua figlia. Nel raccontarsi trapelava una richiesta di aiuto dignitosa e allo stesso tempo disperata. Riesce a guadagnare 800€ come rider, lavorando tantissime ore, eppure questo non basta per pagare un alloggio. Si possono permettere solo l’affitto di una stanza in nero, senza riscaldamento e luce. La moglie Isba era con lui, aveva lo guardo dolce ed intelligente, con un sorriso dal quale trapelava serenità. È una Mamma ed è contenta di esserlo. Mi ha raccontato il suo sogno: vivere in Italia e formare una famiglia numerosa».

Abbiamo deciso di lanciare un appello per aiutarli

Circa un mese fa al  l’associazione IRC (International Rescue Comitee) aveva portato allo sportello del centro di ascolto la situazione di Muhammad e Isba. Una situazione che ben rappresenta molte situazioni di povertà di oggi:

«Il periodo post pandemico - continua l'operatore del centro - ci ha restituito una società in cui l’individuo e le famiglie sono sempre più sole, sia dal punto di vista economico che psico-emotivo. Le istituzioni faticano ad essere dei punti di riferimento e di proporsi come prima risposta ai bisogni crescenti di giovani e famiglie. Cresce il numero di famiglie in crisi in cui i più giovani ci rimettono, sia in termini di opportunità che di ambiente di crescita positivo. Per gli stranieri poi si aggiungono le problematiche della lingua e della burocrazia per la regolarizzazione dei documenti, necessari per una presa in carico delle loro situazioni da parte dei servizi sociali degli enti pubblici, soprattutto quando la famiglia include dei minori».



L’equipe del centro si è occupata di stendere un progetto di accompagnamento abitativo e di reinserimento sociale per la famiglia, che necessita di sostegno. Il centro ha deciso di avviare un'operazione di crowd-funding, con l'intenzione di sostenere Muhammad e Isba. Raccontano: «Quando abbiamo spiegato nel secondo incontro a Muhammad e ad Isba il progetto, e come pensiamo di finanziarlo, abbiamo visto in loro nascere una speranza e la consapevolezza di non essere più soli. Non sappiamo come andrà la raccolta; ci siamo dati degli obiettivi grandi, ma credo che il legame che si è creato con Muhammed ed a Isba sia già diventato indissolubile».

Il progetto prevede l’accoglienza in un alloggio per un anno con un sostegno educativo settimanale che aiuti ad abbattere le barriere sociali (lingua, inserimento scolastico, lavoro); la raccolta prevede un tetto di 10.000 € in circa 2 mesi.

Il centro di ascolto libera...mente è nato nel marzo del 2022 a Torino, come espressione della realtà di zona della Comunità Papa Giovanni XXIII.  Costituisce oggi un volto concreto per le attività dell'associazione che si svolgono nel territorio di Torino e provincia. È un luogo di accoglienza, di presa in carico e di progettualità per coloro che si trovano da soli ad affrontare momenti della vita difficili, sia dal punto di vista sociale che economico e psicologico.

Da marzo 2022 a febbraio 2023 il centro ha incontrato circa 100 persone. A molte di queste sono state date risposte; altre sono state indirizzate verso i servizi sociali di competenza o verso altre associazioni del territorio con le quali il centro ha costruito una buona rete di collaborazione.

In questo momento il centro è finanziato da un progetto vinto su un bando del comune di Torino; vi operano professionisti e volontari suddivisi in equipe.

Per informazioni: fiancoafianco@condivideretorinoapg23.org, 340.0607263.
È possibile sostenere la famiglia con una donazione minima.