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26 Luglio 2022

Fridays for future, da tutta Europa giovani in raduno a Torino

ln Italia in meeting degli attivisti ispirati a Greta Thunberg
Fridays for future, da tutta Europa giovani in raduno a Torino
Foto di Luca Gallo
L'evento proseguirà fino al 29 luglio fra le tende del Climate Social Camp; i partecipanti si riverseranno poi per le strade di Torino dove è prevista la manifestazione conclusiva.
Quasi quattro anni fa, il 20 agosto 2018, una ragazza di 16 anni ha deciso di sedersi davanti al Parlamento svedese ogni venerdì, in sciopero per il clima. Ha portato con sé solo un piccolo cartello con scritto "Skolstrejk For Klimatet" (Sciopero della scuola per il clima).  Questo atto rivoluzionario ha ispirato migliaia di persone in tutto il mondo: giovani ragazzi e ragazze che non volevano continuare a guardare l'umanità che mette a rischio il proprio futuro.

Il movimento ispirato dalle azioni di Greta Thunberg è stato chiamato "Fridays For Future" (Fff): una volta all'anno, il movimento organizza un incontro internazionale, in cui gli attivisti possono incontrarsi di persona. Il primo incontro si è svolto a Losanna nel 2019 con la promessa di rivedersi a Torino l’anno successivo. A causa della pandemia l’evento è stato più volte spostato ma vedrà finalmente la luce quest’estate, dal 25 al 29 di luglio.

Un campeggio chiamato Climate Social Camp

I Fridays for future oggi sono presenti in cento paesi, dagli Stati Uniti all'Australia, passando per molti stati africani, sudamericani e asiatici, oltre ovviamente alla maggior parte degli stati europei, tra cui l’Italia. Durante l'ultimo sciopero globale del clima, più di 500mila persone sono scese in strada sotto la bandiera del movimento.

L'incontro europeo dei Friday for Future a Torino verrà affiancato da un campeggio per il clima dal nome “Climate Social Camp”, pensato per coinvolgere tutta la popolazione in incontri, dibattiti, conferenze e concerti e far diventare la lotta alla crisi climatica una priorità per tutta la cittadinanza.

Climate Social Camp: in programma dibattiti, conferenze, laboratori sulla crisi ambientale

Il programma degli eventi è diviso in due parti: al campus Luigi Einaudi si terranno le sessioni di discussione del meeting europeo di Fff, mentre al Parco Colletta si terranno conferenze, laboratori e proiezioni su temi collegati alla crisi climatica.

Gli attivisti discuteranno insieme al pubblico di come riuscire ad accelerare il cambiamento, arrestare la crisi climatica nel poco tempo che ci rimane, di come dar voce agli attivisti del Sud del mondo e di come organizzarsi per fermare le multinazionali dei combustibili fossili.

Ragazza con cartello
Fridays for future, Padova, 2021
Foto di Luca Gallo


Spazio anche al tema della giustizia ambientale, declinata in diversi workshop per comprendere le sfaccettature del riscaldamento globale e dei suoi effetti. Si parlerà di grandi opere giudicate inutili e imposte dall'alto, quali Eacop, il più grande oleodotto al mondo che minaccia l’Africa. Poi la difesa delle comunità indigene in Messico e Indonesia, e poi attenzione alle migrazioni climatiche.

Il programma completo – pubblicato sul sito del Climate social camp – è arricchito dalla presenza di ospiti internazionali, tra cui: Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, Luciana Castellina, presidente di Arci e fondatrice de Il Manifesto, Riccardo Luna, direttore di Green&Blue e altri ancora.

Perché il Climate Social Camp si tiene a Torino?

Ma perché tutto questo a Torino? «Torino detiene il triste primato di città con l’inquinamento atmosferico più alto d’Europa», scrivono gli organizzatori. «Si stima che ogni anno muoiano 900 persone (più di 1 su 1000) per patologie legate all’inalazione costante di polveri sottili e ossido di azoto».

Inoltre, il Piemonte sta vivendo un momento di gravissima siccità e di carenza di neve sulle Alpi, diretta conseguenza del riscaldamento globale, a causa della quale rischiamo un’importante carenza di risorse idriche nei mesi estivi. «A pochi chilometri da Torino sono inoltre presenti i cantieri del progetto TAV, grande opera imposta, ecocida, climalterante, oltreché inutile».

Scegliere Torino, così, assume per i Fff un significato specifico: «Non ci voltiamo dall’altra parte, né ci rifugiamo in più gradevoli destinazioni, anzi ci ritroviamo proprio qui, in uno dei tanti luoghi che stanno vedendo le conseguenze della crisi climatica, dell’inquinamento, dell’abuso di risorse per i guadagni di privati e della mala gestione pubblica».