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6 Luglio 2022

Il metano e l'energia nucleare sono diventati verdi

Sì dal Parlamento europeo all'inclusione di gas e nucleare nell'elenco delle energie pulite
Il metano e l'energia nucleare sono diventati verdi
Foto di Foto di mhollaen da Pixabay
Il Parlamento europeo non ha posto il suo veto all’atto delegato sulla tassonomia europea che include gas e nucleare tra le tecnologie sostenibili. Un voto avvenuto nella sessione plenaria del Parlamento europeo riunitosi mercoledì 6 luglio, a Strasburgo.
Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria oggi 6 luglio 2022, non si è opposto all’atto delegato sulla tassonomia della Commissione europea per l’inclusione dell’energia nucleare e del gas, a determinate condizioni, nell’elenco delle attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale coperte dalla cosiddetta tassonomia dell’Unione europea.

L’impegno dell’Europa per i cambiamenti climatici rimane invariato: è ancora obbligatorio ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 per cento nel 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, in linea quindi con la legge europea sul clima.

Quel che cambia però è che gas e nucleare diventano attività economiche sulle quali sarà possibile investire a livello europeo, in quanto entrambe concorrono — secondo la commissione e, a questo punto, il parlamento europei — al raggiungimento degli obiettivi climatici.

Al Parlamento 278 deputati contrari. Ne servivano 353

Il 2 febbraio 2022 la Commissione Europea aveva pubblicato la sua proposta di inserire il gas e l’energia nucleare nella tassonomia verde europea, ovvero l'elenco delle attività economiche “ecocompatibili” con gli obiettivi climatici.

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Il 6 luglio 2022, il Parlamento europeo non ha posto il suo veto all’atto delegato della Commissione con 278 pareri favorevoli e 328 contrari. Sarebbero serviti 353 voti per raggiungere la maggioranza assoluta necessaria per rigettare il provvedimento della Commissione europea.

Cosa succederà adesso che l’atto delegato con gas e nucleare ha il consenso del Parlamento europeo?

La tassonomia, cioè la classificazione delle attività su cui è possibile investire per non creare danno significativo all’ambiente, rimane in vigore e continua ad etichettare gas e nucleare come attività sostenibili. Di conseguenza, molti investitori che scelgono di investire in un pacchetto ‘verde’ potrebbero avere i loro risparmi investiti in queste tecnologie anche a loro insaputa.

Il fatto che questa inclusione non sia in linea con le raccomandazioni scientifiche e che il processo usato dalla Commissione europea per introdurre l’atto delegato sia stato poco trasparente e inclusivo, potrebbe spingere alcuni paesi membri o società civile, come ha annunciato Greenpeace, ad avviare un'azione legale contro la Commissione europea. In questo caso le cause legali potrebbero andare avanti per diverso tempo con la possibilità che questo provvedimento venga ritirato successivamente.

Quali sono le conseguenze per l’Europa?

La prima conseguenza di questo voto è la legittimazione a livello europeo del gas come sostenibile a livello di principio.«Affermare che le centrali a gas sono compatibili con il principio di non arrecare danno significativo all’ambiente è in netta contraddizione con le alte emissioni climalteranti provenienti da questa fonte energetica che rischiano di esacerbare le conseguenze della crisi climatica», affermano dal think tank energetico ECCO.

«Pertanto — continuano gli esperti —, legittimare tale fonte come verde è per definizione un’opera di greenwashing che crea confusione e contraddizioni proprio quando l’Europa e la sua industria hanno bisogno di chiarezza per accelerare il percorso della decarbonizzazione».

Non avendo al momento alcun piano per il nucleare in Italia, il nostro paese trarrà poco beneficio da questa nuova norma europea. Sia perché le centrali a gas previste sono principalmente autorizzate come conversione di centrali a carbone, sia perché nell’atto delegato non è compreso il GNL né nuove infrastrutture a gas.

Ora la discussione passa al Consiglio Europeo: se neanche il Consiglio respingerà la mozione, l’atto delegato sulla tassonomia entrerà in vigore il 1 gennaio 2023.