Foto di Jenko Ataman
L'importanza della testimonianza personale, la fiducia nella famiglia, l'ascolto dei figli. Temi ancora estremamente attuali nel rapporto tra le generazioni
La Giornata Mondiale dei Genitori si celebra ogni anno il 1° giugno, come proclamato dalle Nazioni Unite nel 2012, per ricordare e riconoscere il ruolo fondamentale dei genitori nell'educazione e nella crescita dei figli.
Quest’anno il tema della giornata è "Crescere i Genitori", per focalizzare l'attenzione sulla necessità di fornire supporto e risorse alla genitorialità per affrontare le sfide moderne dell'educazione. L'obiettivo è promuovere politiche familiari efficaci e creare ambienti che favoriscano il benessere dei genitori e dei figli. La Giornata Mondiale dei Genitori rappresenta anche un'opportunità per riflettere sull'importanza del ruolo genitoriale e per esprimere gratitudine verso tutti coloro che, con amore e dedizione, contribuiscono alla formazione delle future generazioni.
Don Benzi: la genitorialità è vocazione
Don Oreste Benzi ha lasciato un’eredità spirituale e pedagogica profonda sul tema della genitorialità, fondando il suo pensiero su una fiducia totale nella famiglia, considerata «la prima cellula della società, dove si impara ad amare, a donarsi, a vivere la solidarietà» (Benzi, 2006). Con la sua visione ricca di umanità e fede, affermava: «Qui c’è da amare all’infinito!», sottolineando come l’amore autentico tra genitori non consista nel semplice guardarsi negli occhi, ma nel camminare insieme verso la stessa meta, condividendo responsabilità, fatiche e speranze. La genitorialità è vocazione: non un semplice ruolo biologico o sociale, ma una chiamata ad amare senza condizioni.
Don Oreste sottolineava l’importanza della testimonianza personale come metodo educativo: per lui, non è sufficiente indicare ciò che è giusto, ma occorre viverlo in prima persona. È attraverso la coerenza tra parole ed azioni che i genitori diventano i primi e più autentici “maestri di vita”, conquistandosi la fiducia dei figli. Educare, infatti, non significa imporre, ma “saper attrarre”, mostrando con l’esempio la bellezza di ciò che si propone. Quindi un elemento importante nella pedagogia di don Oreste è il ruolo dei genitori come guide nel cammino dei figli verso la scoperta della propria vocazione. Per lui la vera genitorialità non consisteva nel possedere o plasmare i figli secondo le proprie aspettative, ma nell’accompagnarli con fiducia verso la piena realizzazione di sé. Come egli affermava: «Non c’è educazione senza fiducia. I figli non vanno posseduti, ma liberati» (Benzi, 2001). In questo percorso, è fondamentale che i figli si sentano riconosciuti e amati: «Hanno bisogno del vostro tu per prendere coscienza del loro stesso io» (Benzi, 2008).
Ascoltare i figli con attenzione profonda
Per poter fare questo Don Oreste invita ad ascoltare i figli con rispetto ed attenzione profonda, evitando ogni superficialità e leggerezza. Sottolinea l'importanza di affiancarli nel cammino verso l'autonomia, aiutandoli a maturare attraverso la ricerca personale delle risposte. Non si tratta di offrire soluzioni già pronte ai problemi, ma di stimolare il pensiero critico, incoraggiandoli ad interrogarsi: «E tu cosa potresti fare?»
La visione educativa di don Oreste offre una prospettiva ancora attuale, capace di illuminare le sfide che i genitori si trovano ad affrontare oggi. La genitorialità non è soltanto un compito affettivo ed educativo: è diventata una vera e propria sfida multidimensionale, segnata da profondi cambiamenti culturali, sociali e tecnologici. Le difficoltà economiche, la solitudine, la mancanza di reti di supporto e il carico delle responsabilità quotidiane mettono spesso a dura prova i genitori. In questo contesto complesso, una delle sfide più significative è la trasmissione dei valori. In un mondo in continuo cambiamento, educare a princìpi come il rispetto, la gratuità, la solidarietà, la pace, la responsabilità e la condivisione richiede una presenza attenta e consapevole. I genitori sono chiamati non solo a comunicare, ma soprattutto a testimoniare con coerenza i valori che desiderano trasmettere.
Essere genitori: bellezza e fatica. Ecco come aiutarli
Celebrare la Giornata Mondiale dei Genitori significa riconoscere la bellezza del compito genitoriale, ma anche la fatica che lo accompagna. È un invito a sostenere concretamente le madri e i padri di oggi, affinché possano svolgere il loro ruolo non con solitudine o paura, ma con forza, dignità e speranza, consapevoli che sostenere i genitori significa investire nel benessere dell’intera società. La genitorialità, oggi più che mai, si confronta con sfide complesse per questo è fondamentale costruire reti di supporto concrete e accessibili, capaci di far sentire madri e padri meno soli nel loro compito educativo. Accanto a spazi di ascolto e confronto diventa importante lavorare su politiche familiari più inclusive, con servizi per l’infanzia flessibili e accessibili, congedi parentali equamente distribuiti e orari di lavoro conciliabili con la vita familiare. Infine, il coinvolgimento della “comunità”, formata da scuole, parrocchie, associazioni, è essenziale per costruire un tessuto sociale che riconosca e valorizzi i genitori, sostenendoli nella crescita dei propri figli.