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1 Agosto 2025
Ultima modifica: 4 Agosto 2025 ore 16:16

Giubileo Giovani: i libri viventi e la storia di Valentina di Capua

Oltre mezzo milione di ragazzi invadono la città di Roma, tra la Veglia a Tor Vergata e le testimonianze della Papa Giovanni XXIII.
Giubileo Giovani: i libri viventi  e la storia di Valentina di Capua
Roma è il cuore del Giubileo dei Giovani, che ha radunato oltre mezzo milione di partecipanti. Un momento significativo è la "biblioteca vivente" della Comunità Papa Giovanni XXIII, dove giovani come Marta, Sebastiano, Marianna e Rocio e Valentina condividono le loro esperienze ispirate dal carisma di don Oreste Benzi.

In questi giorni centinaia di migliaia di giovani – oltre mezzo milione secondo gli organizzatori – stanno invadendo le strade di Roma in occasione del Giubileo a loro dedicato, che vedrà il suo culmine sabato 2 agosto, quando momenti di preghiera e spettacoli si alterneranno alla veglia con il Papa e domenica 3 agosto quando si riuniranno per la messa presieduta da Papa Leone XIV.

Si tratta, insieme alla canonizzazione di Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati, dell'evento più atteso dell'anno giubilare.

La Veglia a Tor Vergata

La veglia di sabato e la messa di domenica si terranno nella spianata di Tor Vergata, la stessa della Giornata mondiale della gioventù del 2000, quando due milioni di ragazzi accorsero da Papa Wojtyla, già fiaccato dalla malattia e dall’età, che spronò un'intera generazione a essere “sentinelle del mattino”, pronunciando un discorso storico: «Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare – disse  Giovanni Paolo II –, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. I diversi messianismi secolarizzati, che hanno tentato di sostituire la speranza cristiana, si sono poi rivelati veri e propri inferni». E poi si rivolse ai giovani indicando loro la strada: «Voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti. Non abbiate paura».



I giovani APG23 al Giubileo diventano libri viventi

All’appuntamento a Roma è presente anche un folto gruppo della Comunità di don Benzi, giovani che porteranno la loro testimonianza di vita in una biblioteca vivente, in cui i ragazzi saranno dei “libri” in carne ed ossa a disposizione dei lettori. Nel catalogo della biblioteca ci sono, tra gli altri, Marta, 25 anni, che aiuta i senza tetto, Sebastiano, 34 anni, che è volontario in Ucraina con il Corpo di Pace Operazione Colomba, Marianna, 32 anni, missionaria in Marocco, Rocio, 22 anni, che ha svolto il servizio civile all'estero. La biblioteca vivente si terrà venerdì 1 agosto in Piazza Farnese a Roma dalle 18 alle 23; sabato 2 agosto presso la Chiesa di San Gregorio, nell'omonima via, dalle ore 9 alle 12.

Valentina di Capua e la sua scelta

Un libro sarà anche Valentina Di Capua, 29 anni, di Udine, oggi missionaria in Romania con i senzatetto di Bucarest. «A Udine insegnavo in una scuola superiore – racconta Valentina – e vivevo nella casa famiglia di Latisana. Di giorno andavo a scuola e poi tornavo in casa famiglia. Avevo un buon lavoro, stavo comprando casa e la banca mi aveva già concesso il mutuo. Poi nell'estate del 2023 andai in Romania: tre settimane a contatto con i poveri. Lì, lungo le strade polverose di Bucarest, mi innamorai della vita con i poveri.  Tornata a casa capii che c'era qualcosa che non andava nella scelta di comprare la casa. Mi fidai del Signore e svoltai la mia vita. Appena tornata a casa rinunciai al mutuo e mi licenziai dal lavoro, lasciando sbigottiti i miei colleghi. Il 5 settembre, memoria di Santa Teresa di Calcutta, cui sono particolarmente legata, partii per la Romania».

Una scelta improvvisa e radicale che ricalca quel messaggio che era solito ripetere don Oreste Benzi, “non perdere la coincidenza col Signore che passa”. «Il momento più bello e commovente – continua – fu quando i miei genitori vennero a trovarmi  nella casa famiglia dove avevo vissuto precedentemente, la casa famiglia "Marta e Maria" di Latisana. Inutile dire che i “miei” non condividevano questa scelta. Ma quando mio padre vide Lele, un ragazzo con una gravissima disabilità e che era stato abbandonato, mi disse: “Adesso ho capito”».

La Comunità di don Benzi in Romania

«La Comunità Papa Giovanni XXIII è presente da 22 anni in Romania e c’è una chiamata in tutti gli ambiti di intervento sociale: dal carcere ai senza fissa dimora, dalle tossicodipendenze ai disabili. La nostra porta di casa è sempre aperta. Facciamo attività in un centro diurno con i fratelli di Madre Teresa di Calcutta e invece con le sorelle di Madre Teresa andiamo a fare delle attività con la popolazione a Rom. Il nostro centro diurno è unico in Romania, perché qui la disabilità viene affrontata solo con l'ospedalizzazione ed esistono ancora le scuole speciali riservate ai disabili, manca il concetto di integrazione. Noi invece proponiamo attività sociali e relazionali con le persone disabile come avviene in Italia».