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28 Dicembre 2023

Gli innocenti martiri di oggi

Il 28 dicembre in alcune città si fa memoria delle vittime dell'aborto e si condivide il dolore dei loro genitori
Gli innocenti martiri di oggi
Foto di Drippycat
A Rimini, Cesena, Cuneo, Modena, Vicenza ci si trova per ricordare tutti quei bambini che per diverse ragioni non hanno potuto vedere la luce. Perché è stata scelta proprio questa data? Ve lo spieghiamo in questo articolo.
Il 28 dicembre la Chiesa celebra la solennità dei Santi Innocenti, cioè di quei bambini che erano coetanei di Gesù e che inconsapevolmente testimoniarono con la loro vita che egli era il Cristo.
Quest'anno la Chiesa ci ha fatto il dono di riconoscere il martirio di un altro bambino che non era ancora nato e che stava per nascere nel momento in cui fu ucciso insieme alla sua famiglia per aver nascosto un gruppo di ebrei durante la persecuzione nazista.
Il martirio, come il battesimo, è una grazia che si riceve in dono, e nel caso dei bambini battezzati, questa grazia si riceve per volontà dei genitori.
I piccoli innocenti martiri inconsapevolmente muoiono per Cristo e sono ricordati e venerati da tutti noi che riconosciamo il valore fondamentale della vita umana anche nel grembo materno, quando non sono ancora in grado di esercitare la propria volontà.
Per questo motivo, proprio in questa festa liturgica, il 28 dicembre in molti luoghi si ricordano le vittime dell'aborto e si condivide il dolore delle loro madri e dei loro padri, vivendo questa giornata insieme alle donne che hanno vissuto la traumatica esperienza dell’aborto, anch’esse vittime di questa società, e che in ogni luogo porteranno la loro testimonianza. Quest’anno gli eventi si terranno a Rimini, Cesena, Modena, Cuneo, Vicenza (Santuario di Monteberico).

L'esperienza della Comunità Papa Giovanni XXIII, che riceve chiamate al suo numero verde (800.035.036) e messaggi su WhatsApp (+39 342.7457666) da parte di donne che stanno vivendo con difficoltà la loro maternità e che hanno bisogno di aiuto o di informazioni, dimostra che, a fronte dell'apparente conquista sociale della libertà di scelta della donna sul proprio corpo, sono molte le donne che subiscono pressioni e addirittura sono costrette a eliminare il proprio figlio attraverso l'aborto volontario.
Pensiamo a tante donne che, pur essendo felici della loro gravidanza, si trovano nel dilemma di dover scegliere tra il figlio e il partner, tra il figlio e il lavoro, tra il figlio e la famiglia e, in alcuni casi, tra il figlio e la vita, come la cronaca italiana ci ha spesso mostrato.
In altri casi c’è un "obbligo culturale" che grava sulle donne incinte di bambine per liberarsene, donne che appartengono a culture in cui la femminilità è considerata un peso piuttosto che un valore e che mantengono questi valori culturali anche se vivono in Italia.



Non possiamo non considerare l'immenso dolore di tante madri e padri che, di fronte a una diagnosi infausta del loro bambino non ancora nato, non hanno altra possibilità se non l'invito a un aborto volontario, erroneamente definito terapeutico.
La pressione subita da queste donne in un momento di grande vulnerabilità come la gravidanza, e ancor più quando questa non è stata né cercata né desiderata, limita la loro capacità di prendere decisioni libere e razionali, ma non risparmierà loro il dolore di perdere il proprio figlio.
In questo contesto, quest'anno è nata in Italia una rete di donne che hanno subito l'aborto chiamata "Ti racconto l'aborto". La sua missione è quella di raccontare la verità sull'aborto per mettere in guardia e avvertire le donne che spesso hanno informazioni errate su cosa sia realmente e su come influisca sulle donne, in modo che la loro decisione possa essere più libera.
Questo processo di informazione scientifica, vera e priva di ideologie dovrebbe avvenire nel consultorio dove dovrebbero essere individuati i casi di minorenni, e non solo, che sono costrette ad abortire, per offrire loro le risorse umane ed economiche che consentano di esercitare la propria libertà di scelta.

Preghiera online per la vita nascente, 28 dicembre 2023