Topic:
10 Ottobre 2022
Ultima modifica: 14 Ottobre 2022 ore 08:56

Guerra in Etiopia, pace impossibile

Carestia grave per oltre 4 milioni di persone. Sospeso il confronto fra le parti.
Guerra in Etiopia, pace impossibile
Foto di © UNHCR/Olga Sarrado Mur
Morti per malattie facilmente curabili e stenti. Pochissime informazioni arrivano dalla zona più calda del conflitto.
I colloqui di pace per il Tigray sono stati rinviati a data da definire. Si raffredda la speranza di pace. Ormai è evidente: governo etiope e i ribelli della regione, impegnati dal 2020 nella guerra più sanguinosa del mondo (L’Indro), avevano accettato solo sulla carta la proposta dell’Unione Africana di sedersi da metà ottobre ad un tavolo di negoziati. 

Nessuno sembra in realtà voler credere ad una pace che continua ad essere agoniata, proprio nei giorni in cui l'Etiopia sta intensificando (Agenzia Nova) i bombardamenti sulla regione del Tigray.

Nella vicina Eritrea la dittatura di Isaias Afewerki continua con rapimenti e reclutamenti forzati (anche in chiesa) di uomini di ogni età mandati al fronte. Avvenire riporta la foto scattata dal sacerdote don Mosè Zerai che mostra l’arruolamento forzato di decine di giovani durante una messa, il 4 settembre 2022.

La rassegnazione negli occhi di una donna tigrigna

Alganesh, 23 anni,ha lasciato la sua casa di Kafta Humera nel Tigray per fuggire dalla guerra. È incinta al sesto mese e madre di un bimbo. È stata raggiunta a 200km di distanza, a casa della sua suocera, dall’Unhcr: l’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite ha distribuito aiuti a 30.000 famiglie nella regione, e ha concesso a semprenews l'uso della foto di apertura di questo articolo.

I numeri della guerra in Etiopia

È gravissima la crisi umanitaria della Regione del Tigray in Etiopia. Si stima siano oltre 2 milioni i profughi, 400.000 a grave rischio di carestia, causati dal conflitto. Si confrontano gli eserciti del Fronte Popolare di Liberazione del Tigrè e del Governo Federale Etiope, quest'ultimo affiancato dall'esercito eritreo. Nel conflitto fame e miseria vengono usate come armi e viene impedito l’accesso a soccorritori ed organizzazioni straniere.

Scatoloni di aiuti con marchio Unhcr.
Kit con generi di prima necessità pronti per essere distribuiti da Unhcr, l'ente europeo per i rifugiati.
Foto di © UNHCR/Khaled AlJaman


Il fiume Tekeze Setit fra agosto e dicembre 2021 restituì decine di corpi con segni di tortura. La regione conta 400.000 persone, che vivono la peggiore carestia degli ultimi 10 anni (Mark Lowcock,ONU); 4,5 milioni di persone sono a grave rischio.