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24 Marzo 2022
Ultima modifica: 24 Marzo 2022 ore 14:53

Guerra russo-ucraina: Francesco chiede l'intervento di Maria

Il 25 marzo, solennità dell'Annunciazione, Papa Francesco consacra la Russia e l'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Lo stesso atto anche a Fatima con il cardinale Konrad Krajewski.
Guerra russo-ucraina: Francesco chiede l'intervento di Maria
Foto di Vatican Media
La preghiera che farà Papa Francesco. La storia e il significato della consacrazione a Maria. La testimonianza di Antonio Scarpiello, responsabile della casa famiglia di Fatima.
La guerra in Ucraina continua a mietere vittime, mettendo a rischio la pace mondiale.
Per questo Papa Francesco consacrerà la Russia e l'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.
Lo farà venerdì 25 marzo alle 17 nella Basilica di San Pietro a Roma, nel giorno della solennità dell’Annunciazione, durante la celebrazione della Penitenza.
Nello stesso tempo il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, compirà l’atto a Fatima, come inviato del Papa e così faranno anche tutti i vescovi del mondo.
«Ora, accogliendo anche numerose richieste del Popolo di Dio, desidero affidare in modo speciale alla Madonna le Nazioni in conflitto», scrive il Papa in una Lettera indirizzata a tutti i vescovi del mondo.
«Un Atto di consacrazione dell’umanità – spiega –, in modo particolare della Russia e dell’Ucraina, al Cuore immacolato di Maria ».
 
Papa Francesco nel suo tweet invita a pregare insieme

 
È un gesto della Chiesa universale, «che in questo momento drammatico porta a Dio, attraverso la Madre sua e nostra – continua nella lettera -, il grido di dolore di quanti soffrono e implorano la fine della violenza, e affida l’avvenire dell’umanità alla Regina della pace».
 

Papa Francesco ricorre a Maria

L’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria composto da papa Francesco è un appello alla pace che va dritto al cuore degli uomini. In un passaggio recita:
 
Ma noi abbiamo smarrito la via della pace. Abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali. Abbiamo disatteso gli impegni presi come Comunità delle Nazioni e stiamo tradendo i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani. Ci siamo ammalati di avidità, ci siamo rinchiusi in interessi nazionalisti, ci siamo lasciati inaridire dall’indifferenza e paralizzare dall’egoismo. Abbiamo preferito ignorare Dio, convivere con le nostre falsità, alimentare l’aggressività, sopprimere vite e accumulare armi, dimenticandoci che siamo custodi del nostro prossimo e della stessa casa comune. Abbiamo dilaniato con la guerra il giardino della Terra, abbiamo ferito con il peccato il cuore del Padre nostro, che ci vuole fratelli e sorelle. Siamo diventati indifferenti a tutti e a tutto, fuorché a noi stessi. E con vergogna diciamo: perdonaci, Signore!
Papa Francesco

 

Le consacrazioni al Cuore Immacolato di Maria nella Chiesa

A chiedere la consacrazione della Russia al suo Cuore immacolato era stata la Madonna apparsa ai tre pastorelli di Fatima il 13 luglio 1917.
«Se ascolterete le mie richieste, la Russia si convertirà e avrete pace; diversamente, diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate». Infine «Il Santo Padre mi consacrerà la Russia che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace».

Monumento ai tre pastorelli di Fatima
Foto di Nicoletta Pasqualini


A Lucia di 10 anni, ai cugini e fratelli Francisco di 8 anni e Jacinta Marto di 7, affidò tre segreti.
Negli anni successivi all’apparizione del 1917, ci sono stati vari atti di consacrazione compiuti da tre diversi papi. Pio XII nel 1942 consacrò il mondo intero al Cuore Immacolato di Maria e nel 1952 consacrò i popoli della Russia al Cuore Immacolato di Maria nella sua lettera apostolica Sacro vergente anno.
Nel 1964 Paolo VI rinnovò la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato alla presenza di Padri del Concilio Vaticano II.
Giovanni Paolo II nel 1981 e nel 1984 affidò al Cuore Immacolato di Maria tutti i popoli della terra.  
L'ultimo segreto di Fatima venne svelato durante il Giubileo del 2000 da Karol Wojtyla che in esso vide la profezia dell’attentato subito il 13 maggio 1981, proprio nel giorno della Madonna di Fatima, in piazza San Pietro per mano di Alì Agca.
L’allora arcivescovo Tarcisio Bertone, segretario della Congregazione per la Dottrina della fede, sottolineò che suor Lucia, in una lettera del 1989, aveva confermato personalmente che l’atto del 1984 corrispondeva a quanto voleva la Madonna.
 

Santuario di Fatima: Consacrazione al Cuore Immacolato

In contemporanea con Roma, al Santuario di Fatima, nella cappella delle apparizioni, il cardinale Konrad Krajewski consacrerà la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.
Abbiamo chiesto ad Antonio Scarpiello, responsabile della casa famiglia Nossa senhora de Fàtima della Comunità Papa Giovanni XXIII, come si sta preparando la Chiesa portoghese a questo evento mondiale.

Santuario di Fatima - Portogallo
Foto di Foto di Gianni Crestani da Pixabay


«In questi giorni si sente nell'aria l'importanza di questa celebrazione – dice -. Il Santuario ha attivato un percorso di preparazione per far sì che l'evento non venga vissuto in maniera formale ma si arrivi pronti spiritualmente. È costante l'invito dei sacerdoti al termine di ogni messa a continuare a pregare e a prepararsi. Vari gruppi di fedeli organizzano momenti di preghiera e di confronto sia per la pace tra Russia e Ucraina, sia sul tema della consacrazione che, come risaputo, è una parte determinante del segreto».
Per Antonio questa consacrazione che avverrà durante la Celebrazione della Penitenza «è una gioia immensa. È riconoscere e riconoscersi in un popolo unico, quello di Dio, quello dell'amore e della pace».

Pace per l'umanità

Questa preghiera per la pace dell’umanità, consacrando in particolar modo l’Ucraina e la Russia, è un atto ricco di significato.
Ancora Scarpiello: «Ritengo che la pace non possa nascere solo da accordi politici, economici e di ripartizioni di potere perché, appunto, sono degli accordi che stabiliscono confini. La pace, perché sia realmente tale e fruttifera, deve nascere dal desiderio di pace che viene coltivato nel cuore di ognuno».
Questa consacrazione non è un rito magico, ma è un impegno che coinvolge tutti a livello personale. La preghiera  può fare cose impensabili dal punto di vista umano e arrivare oltre.
Scarpiello: «Per questo motivo, questo evento che si celebrerà ufficialmente dal Vaticano e da Fatima ma che richiamerà l'attenzione del mondo intero, susciterà nel cuore di ognuno questo desiderio di pace o perlomeno in tanti cuori lascerà cadere semi di speranza».
«Nel frattempo - sollecita Scarpiello - continuiamo a pregare perché la preghiera ci aiuta a guardarci dentro e questo è indispensabile per la conversione dei nostri cuori».

Antonio Scarpiello (maglietta rossa) nella cappellina della casa famiglia a Fatima.
Foto di Nicoletta Pasqualini


Antonio Scarpiello, vive a Fatima dal 2018. Nella casa famiglia di cui è responsabile, anche se si schernisce dicendo «che il vero punto di riferimento è un altro» - indicando il Tabernacolo della cappellina presente in casa- vi trovano accoglienza persone dalle storie più disparate. Chi viene dalla strada, chi ha problemi fisici, chi veniva sfruttato, persone che costituiscono le colonne portanti di questa singolare esperienza familiare.
Scarpiello, originario da Foggia, ha una storia difficile alle spalle, ma lungo il suo percorso è rimasto affascinato da chi viveva in maniera semplice «la condivisione con i più poveri, l’affidarsi alla provvidenza, il Vangelo» così ha scelto di fare anche lui andando a vivere a Fatima dove ha trovato Dio presente nei poveri, ed è un incontro che lui propone ai pellegrini di passaggio a Fatima. La casa rientra in uno dei percorsi del Cammino di Santiago.