Topic:
29 Ottobre 2021
Ultima modifica: 29 Ottobre 2021 ore 09:55

L'impatto devastante del Covid-19 sui diritti umani

La denuncia del Social Forum dell'ONU: la pandemia ha accentuato disuguaglianze e ingiustizie
L'impatto devastante del Covid-19 sui diritti umani
Foto di EPA/Andre Coelho
Le misure di emergenza per contenere la pandemia hanno portato spesso alla violazione dei diritti economici, sociali e culturali, limitando a volte anche i diritti civili e politici. Sono queste le criticità emerse durante l'edizione 2021 del Social Forum a Ginevra nei giorni 11 e 12 ottobre. Come ripartire? Solo un approccio fondato sulla cooperazione e la solidarietà internazionale potrà rivelarsi efficace ed invertire la rotta.
È possibile coniugare la tutela dei diritti umani con le misure per combattere la pandemia da Covid-19? Sarà davvero possibile ripartire senza lasciare indietro nessuno?
Due domande apparentemente semplici ma che nascondono un dibattito profondo e complesso in corso a livello globale, in cui le Nazioni Unite stanno cercando di riaffermare il proprio mandato, proponendosi come un ambito non solo di confronto ma anche di elaborazione di risposte e possibili soluzioni condivise.
Un dibattito che nei giorni scorsi ha trovato casa nell’edizione 2021 del Social Forum, organizzato come ogni anno dalle Nazioni Unite e tenutosi a Ginevra l’11 e 12 ottobre. Il Social Forum rappresenta, sin dalla sua prima edizione nel 2002, uno spazio di dialogo tramite il quale le Nazioni Unite cercano di coinvolgere il più possibile anche la società civile con il fine di sostenere gli sforzi di tutti gli attori, istituzionali e non, che a vari livelli si impegnano per la giustizia sociale e i diritti umani.
 
Il tema centrale che ha accompagnato le varie tavole rotonde e i dialoghi interattivi di questi due giorni è stata proprio la lotta contro la pandemia, analizzata e discussa secondo una prospettiva basata sui diritti umani, la solidarietà e la cooperazione internazionale. 

Come il Covid-19 ha accentuato ingiustizie e disuguaglianze

Indubbiamente il Covid-19 ha avuto un impatto devastante anche sui diritti umani, generando nuove disparità e discriminazioni e allo stesso tempo accentuando ingiustizie e disuguaglianze preesistenti, esasperando situazioni già molto critiche e spingendo ancor più ai margini della società e dell'economia una moltitudine di persone vittime di vecchie e nuove povertà. Con l'avanzare della pandemia e delle misure di emergenza per il suo contenimento si è assistito ad estese violazioni dei diritti economici, sociali e culturali, con conseguenze spesso drammatiche se pensiamo ai luoghi del mondo in cui ad esempio il diritto al cibo, all'acqua, alla salute erano già gravemente minacciati. Inoltre in molti Paesi, approfittando delle misure di emergenza, sono stati fortemente colpiti anche i diritti civili e politici, in particolare attraverso l'aumento delle repressioni contro le minoranze, i migranti, le popolazioni indigene e i difensori dei diritti umani.
 
Un punto di consenso trasversale emerso dal Social Forum è stato quello di un'imprescindibile urgenza di costruire soluzioni globali e multilaterali, abbandonando la strada di miopi e sterili egoismi nazionali. La pandemia ha innescato non soltanto un collasso dei sistemi sanitari ma anche focolai di crisi nelle società, nelle economie, nelle democrazie di tutto il mondo.
È bene quindi tenere a mente il monito lanciato da molti dei relatori intervenuti durante il Social Forum, testimoni a vari livelli dell'impatto devastante sui diritti umani causato da queste crisi: solo risposte fondate sulla cooperazione e la solidarietà internazionale potranno rivelarsi efficaci ed invertire la rotta, evitando che in futuro siano ancora i più poveri e gli esclusi a pagare il conto delle mancate scelte e delle soluzioni a misura di chi ha più potere e risorse.

Lo scandalo dei vaccini: nei primi mesi il 75% è stato distribuito in soli 10 Paesi

Come ha evidenziato anche l'Alta Commissaria ONU per i diritti umani, Michelle Bachelet, un chiaro esempio di quanto un approccio basato sulla solidarietà internazionale potrebbe concretamente fare la differenza nel tutelare i diritti di tutti e salvare vite umane è il caso dell'accesso ai vaccini, la cui incredibile iniquità è rappresentata dall'aver distribuito il 75% delle dosi a livello globale in soli 10 Paesi nei primi mesi della campagna di vaccinazione. La retorica delle buone intenzioni copre la scandalosa mancanza di volontà dei Paesi ad alto reddito di mettere in discussione una pur minima parte delle ingenti quote di profitto (peraltro largamente sovvenzionate da enormi investimenti pubblici) garantite alle multinazionali farmaceutiche dalle regole sulla proprietà intellettuale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. E pensare che basterebbe utilizzare quelle stesse regole, ricorrendo alla flessibilità già prevista per emergenze di carattere sanitario come le pandemie, per permettere il necessario trasferimento di tecnologie e competenze e facilitare così l'accesso ai vaccini anche nei Paesi meno avanzati, ad esempio con una sospensione temporanea e limitata dei relativi brevetti.
 
Alle nuove sfide globali emerse con la pandemia, come appunto le iniquità nell'accesso ai vaccini contro il Covid-19, si affiancano i problemi strutturali, soprattutto in ambito economico e finanziario, che ora strozzano ancor di più i Paesi impoveriti e le comunità del Sud del mondo: il fardello del debito estero, l'indebolimento dei sistemi di protezione sociale causato dalle politiche di austerità, la scarsa trasparenza e democraticità delle istituzioni finanziarie globali, i flussi illeciti e il 'dumping' fiscale a danno degli Stati più fragili, le condizionalità improprie dell'aiuto allo sviluppo.
Social forum 2021
Durante il Social Forum 2021 (11-12 ottobre a Ginevra) la Comunità Papa Giovanni XXIII ha curato la conduzione di uno dei panel e ha portato 5 interventi orali, denunciando gli ostacoli per il diritto allo sviluppo di ciascun popolo e proponendo come soluzione un rinnovato slancio nella cooperazione e solidarietà internazionale.
Foto di Domenico Convertino

Come rispondere alle sfide della pandemia? 

Sono proprio questi i nodi da risolvere con un rinnovato slancio di cooperazione e solidarietà internazionale. Si tratta di quegli ostacoli al diritto allo sviluppo di ciascun popolo e ciascuna persona che la Comunità Papa Giovanni XXIII denuncia da tanti anni tramite la sua presenza al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite e che ha messo al centro anche dei suoi interventi al Social Forum 2021 (5 interventi orali e la conduzione di uno dei panel da parte della dr.ssa Mara Rossi).
È dalla società civile, la quale anche in questo Social Forum ha mostrato di essere l'avanguardia nella promozione dei diritti umani, che potrà arrivare la spinta vitale per l'avanzamento dei diritti di solidarietà, oggi più urgenti e necessari che mai per poter rispondere con efficacia e in profondità alle crisi causate dalla pandemia.