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30 Luglio 2019

«In Australia ho scoperto un mondo nuovo»

Dopo essere stata missionaria in Africa per più di 30 anni, Tina si trasferisce in Australia. Ci racconta come vive questa nuova esperienza.
«In Australia ho scoperto un mondo nuovo»
Un piccolo e luminoso appartamento in affitto a Bankstown, comune multietnico a una quindicina di km dal centro di Sydney. È qui che Santina Bartolini(che tutti chiamano Tina) ha vissuto il suo primo anno in Australia prima di trasferirsi, a maggio scorso, nella casa della Comunità Papa Giovanni XXIII a Greenacre, un sobborgo vicino.
Tina nasce a Rimini nel 1955. A 18 anni conosce don Benzi e sceglie di diventare mamma di casa famiglia. Nel 1982 si consacra con i voti di povertà, castità e obbedienza e riceve il mandato missionario. Nel 1985 parte per lo Zambia, la sua casa per 33 anni. Da aprile 2018 è in Australia.
 
«Quando mi è stato chiesto di venire, ho accettato», esordisce Tina, «ho però chiesto, con un po’ di vergogna, di non avere subito un impegno preciso e di vivere da sola. Avevo bisogno di distaccarmi da tutto quello che mi era familiare e di avere tanto tempo per stare con il Signore e i fratelli di Comunità, oltre che per familiarizzare con questa città che da sola non avrei scelto».
Un cambiamento radicale e positivo che Tina sta vivendo con gratitudine.
Tina Bartolini in Australia

«Dopo una vita tanto piena mi sono un po’ fermata e ho gustato le piccole cose e la Messa quotidiana», racconta. «Due giorni a settimana vado in una casa di riposo dei padri Scalabrini per anziani, molti dei quali affetti da demenza senile. Da volontaria posso fare poco. Sto con loro, parlo e ascolto, accarezzo le loro mani». Grazie a questa esperienza ha scoperto un mondo nuovo.

«All’inizio mi sembrava impossibile comunicare», confida, «poi però ho imparato a rapportarmi e a sentirmi a mio agio anche con queste persone, proprio come in passato avevo fatto con i bambini disabili gravi in casa famiglia. Oggi sono serena, vivo con gioia e curiosità il cammino che il Signore e la Comunità mi hanno fatto intraprendere».

Come possiamo aiutare Tina nella sua missione

Nell’ultimo anno Tina ha capito quanto possa essere ricca la vita anche facendo piccole cose: visitare i fratelli di Comunità, stare con gli anziani, camminare. Nella quotidianità ha finora sempre usato i mezzi pubblici. Ciò le ha permesso di familiarizzare con l’ambiente, godendo delle bellezze della città e toccando con mano la sua multiculturalità.
Ora però desidera vivere più intensamente, impegnandosi in vari ambiti. 
Vorrebbe pertanto disporre di un’automobile. 

Le distanze a Sydney sono considerevoli, basti pensare che lei, per andare dagli Scalabrini, con il treno ci impiega tre ore!
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