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31 Luglio 2025
Ultima modifica: 31 Luglio 2025 ore 09:32

In Spagna c'è speranza per i migranti

A Guadalajara c'è una casa famiglia dove la convivenza diventa strumento di pace e integrazione.
In Spagna c'è speranza per i migranti
Arturo Mottola e Vicky Garnica intraprendono una missione all'insegna del dialogo e della pace: il loro progetto è di costruire un Villaggio della Carità dove condividere la vita con famiglie migranti.
Guadalajara è una cittadina tranquilla a circa 60 km dalla caotica Madrid. È una realtà provinciale, ma vive le sfide tipiche del “mondo ricco”: crescente diseguaglianza economica, immigrazione irregolare e povertà relazionale.
«Siamo arrivati nel 2020, pronti a una nuova sfida missionaria - esordisce Arturo Mottola, missionario Apg23 in Spagna insieme alla moglie VIcky Garnica -. E così è stato. Ci siamo subito impegnati dove il tessuto sociale mostrava i bisogni più urgenti, con attenzione particolare agli ultimi».
Negli anni, Vicky si dedica alla casa famiglia, agli anziani e alle famiglie migranti del quartiere, mentre Arturo collabora con Caritas a un progetto formativo per donne rom, etnia ben radicata con 3 comunità in città. Avvia anche una squadra di calcio per bambini immigrati, che risveglia in lui un sogno nato anni prima: creare un Villaggio della Carità in cui vivere come casa famiglia insieme a chi arriva dal mare lungo le rotte dell’immigrazione.  

«Il Villaggio doveva nascere a Lamezia Terme, in Calabria, al nostro ritorno dall’Argentina, in collaborazione con la Diocesi e Caritas – ricorda -, volevamo condividere la vita con i migranti. Eravamo rimasti colpiti dalla notizia di un terribile naufragio nel Mediterraneo e dal ritrovamento di un ragazzo con la pagella cucita dentro la giacca, come se fosse il suo lasciapassare per l’Europa».

A pochi giorni dal rientro, qualcosa però va storto.
«Una notte la ’ndrangheta ha bruciato tutto - racconta Arturo -. Siamo così andati a vivere nell'ex seminario. Sono stati anni intensi, abbiamo comunque lavorato con i migranti, ma quel sogno era sempre lì».
Poi è arrivato il Covid e la casa della Comunità a Guadalajara è rimasta vuota. Arturo e la sua casa famiglia sono così ripartiti. 
«Ci è voluto tempo – conclude - ma il nostro sogno sta per diventare realtà. A maggio abbiamo firmato un accordo con la Diocesi e Caritas per gestire una struttura di 7 appartamenti, dove vivremo con famiglie latinoamericane e africane che altrimenti sarebbero finite in strada. Siamo felici e pieni di gratitudine: forse il Villaggio della Carità che doveva nascere a Lamezia, il Signore lo voleva qui».

Arturo e Vicky

Arturo Mottola nasce a Bagnoli, in Campania, nel 1962. Insieme alla moglie Vicky Garnica, conosce l’APG23 nel 1998 in Brasile, dove si trovavano per lavorare in un progetto di cooperazione.  L’anno successivo diventano membri di Comunità, danno vita a una casa famiglia e partono come missionari. Dopo 6 anni in Cile, altri 6 in Bolivia, 7 in Argentina e 2 e mezzo in Calabria, a luglio 2020 intraprendono una nuova avventura missionaria a Guadalajara, cittadina spagnola nel cuore della penisola iberica.

Il Villaggio della carità: il rispetto per ogni etnia

Arturo e Vicky hanno sempre creduto nel valore della persona e nel rispetto di ogni cultura ed etnia. Oggi si preparano a una nuova sfida, convinti che l’incontro diretto e la conoscenza reciproca possano favorire un dialogo autentico tra religioni e culture diverse, contribuendo concretamente alla costruzione della pace. Ai lettori rivolgono un appello: una preghiera e, per chi può, un contributo economico. Un gesto che aiuterà il Villaggio a essere segno concreto della Carità del Signore.

Per contribuire: 
Codice Iban: IT04 X030 6909 6061 0000 0008 036
Intestato a Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII - Attività ONLUS
Causale: Casa famiglia Santa Clara Spagna