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25 Maggio 2023
Ultima modifica: 25 Maggio 2023 ore 10:58

Anche le cose diventano intelligenti

La svolta tecnologica sarà velocissima, e siamo solo all'inizio
Anche le cose diventano intelligenti
Foto di Gerd Altmann da Pixabay
Nei prossimi anni dovremo confrontarci con un enorme potenziale. E sarà nostra, come umanità, la responsabilità di utilizzarlo al meglio.
Siamo nel bel mezzo di un cambiamento che potremmo definire una rivoluzione digitale. Il periodo che stiamo vivendo è caratterizzato da una fortissima accelerazione tecnologica. È una rivoluzione caratterizzata da tre protagonisti: i big data (produciamo una quantità sempre più elevata di dati), l’Internet of Things (abbiamo sempre più dispositivi connessi) e l’intelligenza artificiale (ci servono strumenti per analizzare una tale quantità di dati).

Accelerazione tecnologica

È una rivoluzione a due facce: una culturale (in termini di accesso alla conoscenza e di espressione), l’altra tecnologica, che potremmo associare alle precedenti rivoluzioni scientifiche come quella eletttrica.  Non a caso, spesso si dice che l’intelligenza artificiale è la “nuova elettricità”, ma con qualcosa in più: la velocità con la quale sta entrando ed entrerà nelle nostre vite.
Per citare il professor Mario Rasetti«Ci sarà moltissima intelligenza artificiale nel nostro futuro. Ed è quella che ci farà cambiare il modo di vivere, di lavorare, di curarci, di divertirci, di rapportarci con gli altri esseri umani».
Di certo, questo ci fa capire che il mondo dell’intelligenza artificiale non si ferma alla generazione di contenuti ad opera di ChatGPT e GPT-4, né alla generazione di immagini prodotte da algoritmi come Midjourney, DALL-E 2 o Stable Diffusion, ma ci permetterà di estendere le nostre capacità in tantissimi ambiti.

Gli algoritmi come risorsa

In biologia si stanno risolvendo problemi aperti da 50 anni, e si stanno facendo i più grandi passi in avanti della storia per quanto riguarda la medicina di precisione. Ma gli algoritmi saranno dei mezzi straordinari anche per l’abbattimento di barriere, come quelle linguistiche. E di certo, l’evoluzione ci farà andare anche oltre: esistono già studi (di Meta, ad esempio) sull’interpretazione dell’attività cerebrale in maniera non invasiva.
 
Questo non significa che gli algoritmi generativi (come quello di ChatGPT) saranno meno importanti ed impattanti. Il report della società di consulenza Accenture dal titolo “A new era of generative AI for everyone” mostra l’elevato numero di settori che verranno coinvolti nella “trasformazione del lavoro” ad opera dell’AI generativa. Il 40% delle ore di lavoro nelle industrie verrà trasformato.
 
Nei prossimi anni dovremo confrontarci con un enorme potenziale. E sarà nostra, come umanità, la responsabilità di utilizzarlo al meglio, sfruttando il "coltello" per sbucciare mele in maniera efficiente piuttosto che come arma. E tutto sarà estremamente veloce.