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2 Luglio 2025
Ultima modifica: 2 Luglio 2025 ore 12:21

Guerra e Pace: soluzioni possibili

Esploriamo le alternative al riarmo e l'urgenza di un Ministero della Pace
Guerra e Pace: soluzioni possibili
Nel numero di Luglio-Agosto di Sempre Magazine, si discute l'importanza di trovare soluzioni pacifiche in un mondo segnato da conflitti.
Guerra e pace sono i due termini che più ci accompagnano scorrendo le pagine del numero di Sempre Magazine di Luglio-Agosto. Del resto è questione di vita o di morte, e quando è in gioco la sopravvivenza ogni altro tema passa in secondo piano.

Le soluzioni

L’urgenza di trovare soluzioni ha caratterizzato il passaggio di pontificato da Francesco a Leone XVI. Il primo, dopo aver incessantemente denunciato il progressivo diffondersi di una «terza guerra mondiale a pezzi», in uno degli ultimi messaggi ha invitato a «disarmare le parole»; il secondo, nel suo saluto di esordio, ha sottolineato l’importanza di costruire una «pace disarmata e disarmante». L’opposto del piano ReArm Europe predisposto dall’UE, che mira ad aumentare le spese militari, con effetti che saranno disastrosi per gli equilibri geopolitici oltre che per l’ambiente.

E non ci sono solo l’Ucraina e Gaza, ma tante “guerre dimenticate” di cui non si parla ma che consentono di fare grandi affari: «L’industria della difesa sta prendendo il posto di quella automobilistica come volano dell’economia occidentale» scrive Paolo Lambruschi, con la conseguenza che «il numero di sfollati nel mondo è raddoppiato nel giro di dieci anni».

Il rischio è di non vedere vie d’uscita ma l’economista Stefano Zamagni ci trasmette una sua convinzione: «I buoni vincono sempre, alla fine». E ci spiega perché.
Le proposte per trovare soluzioni non mancano rimettere i debiti ai Paesi impoveriti e «cambiare rotta» nel sistema finanziario internazionale, come pure avviare un intertavolo permanente con l’obiettivo di istituire il Ministero della Pace.

La guerra si può disinnescare

La guerra, soprattutto, si può disinnescare andando alla radice. Partendo dagli ambienti educativi, come la famiglia e la scuola, per arrivare a ridisegnare un nuovo modello di società, che coniughi pace, giustizia e verità, come scrive Matteo Fadda nell’Editoriale: «In questa prospettiva, torna ad essere sorprendentemente attuale la visione di società delineata da don Oreste Benzi all’inizio degli anni ’90. Quella che egli definiva la Società del Gratuito».

Vi raccontiamo come don Benzi ha sviluppato questa idea innovativa e quali sono gli elementi che la caratterizzano. E sarà proprio il tema della Società del Gratuito costituire il cuore del grande evento che si terrà a Rimini dal 5 al 7 settembre, a cento anni dalla nascita del sacerdote.

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